SvizzeraDopo Berset, una nuova maggioranza pro UE in Consiglio federale?
ats
19.11.2023 - 12:00
Una nuova maggioranza favorevole all'Unione europea (Ue) potrebbe vedere la luce in Consiglio federale con l'arrivo del successore di Alain Berset.
19.11.2023, 12:00
19.11.2023, 12:16
SDA
Lo sostiene la SonntagsZeitung, secondo la quale la nuova costellazione potrebbe portare a una dinamica diversa e a una nuova intesa con Bruxelles.
Interpellati nell'ambito della loro campagna con appuntamenti in tutta la Svizzera cinque dei sei candidati del PS al governo – vale a dire Evi Allemann, Beat Jans, Daniel Jositsch, Roger Nordmann e Jon Pult – si sono detti favorevoli all'adesione all'Ue: solo Matthias Aebischer ha mostrato un cartellino rosso.
Questo non vuol dire che la nuova rappresentanza socialista nell'esecutivo porterà immediatamente la Confederazione nell'Unione europea, sottolinea il domenicale. Attualmente è infatti improbabile che un tale passo ottenga il sostegno della maggioranza della popolazione. Tuttavia secondo la testata zurighese le tendenze interne al Consiglio federale potrebbero cambiare – Berset era noto per frenare sul dossier europeo – spianando la strada a un nuovo accordo quadro con i Ventisette.
«La nuova rappresentanza del PS in Consiglio federale darà sicuramente nuovo slancio al tema», afferma Adrian Wüthrich, presidente della federazione sindacale Travailsuisse ed ex consigliere nazionale (SP/BE). Tutti i candidati hanno una posizione pro-europea e vogliono assumere un atteggiamento costruttivo sulla questione.
Daniel Jositsch è stato presidente della sezione di Zurigo del Nuovo movimento europeo Svizzera (Numes). Recentemente ha lasciato un commento sulla questione dell'UE sullo strumento di sondaggio Smartvote: «Gli accordi bilaterali hanno bisogno di un quadro istituzionale e devono essere sviluppati ulteriormente».
Jon Pult è a capo della commissione politica europea del PS. Nel 2022, il consigliere nazionale grigionese è stato responsabile di un documento socialista che chiedeva un approccio in più fasi che culminasse nei negoziati di adesione all'Ue. «Per il PS è chiaro che un'adesione all'Ue ben negoziata rimane l'opzione migliore», si legge nello scritto. Secondo il programma del partito, il PS è in ogni caso «favorevole al rapido avvio dei negoziati di adesione con l'Ue».
Beat Jans, presidente del governo cantonale di Basilea, è rimasto «fortemente deluso» quando il Consiglio federale ha interrotto i negoziati sull'accordo quadro del 2021. Si è trattato di un «affronto ai paesi vicini» aveva dichiarato all'epoca. Secondo Elisabeth Schneider-Schneiter, consigliera nazionale di Centro, Jans ha anche «molta familiarità» con il dossier dell'Ue. In quanto membro del governo cantonale, è coinvolto a tutti i livelli. «Con lui come consigliere federale, abbiamo le migliori possibilità di fare progressi», afferma in dichiarazioni riportate dalla SonntagsZeitung.
Relazioni ben regolamentate con l'UE sono una preoccupazione importante pure per la consigliera di stato bernese Evi Allemann, come ha dichiarato in occasione dell'annuncio della sua candidatura. Da parte sua Roger Nordmann ritiene che la Svizzera debba porre le sue relazioni con l'Ue su basi più solide: lo ha recentemente dichiarato in un'intervista. E anche un'elezione di Aebischer potrebbe fare la differenza sulla questione europea: pur rifiutando l'adesione all'Ue, il consigliere nazionale bernese è «favorevole agli accordi bilaterali», come scrive sul suo sito web.
Al contrario, l'uscente Berset ha adottato una linea sindacalista: per lui la protezione dei salari non è negoziabile. Ha anche contribuito ad affossare l'accordo quadro in Consiglio federale. Sempre stando al domenicale ha anche avuto divergenze con Ignazio Cassis, responsabile del dossier.
Oltre a Cassis, pure Viola Amherd vuole sviluppare ulteriormente la politica europea. I consiglieri federali dell'UDC Albert Rösti e Guy Parmelin non potranno invece accettare nuovi accordi con Bruxelles, anche solo a causa dell'opposizione del loro partito. Si dice anche che Karin Keller-Sutter abbia una linea piuttosto dura nei confronti dell'Ue.
Visto tutto questo, Elisabeth Baume-Schneider potrebbe quindi avere un ruolo chiave da svolgere nel percorso verso una nuova maggioranza in Consiglio federale. Il suo segretario generale, Stefan Hostettler è considerato favorevole all'Ue e si definisce «eurofilo» su X. D'altra parte il leader sindacale Pierre-Yves Maillard è uno stretto confidente di Baume-Schneider: potrebbe anche finire per trascinare la consigliere federale socialista su una posizione simile a quella di Berset, se le preoccupazioni dei sindacati dovessero essere trascurate, osserva la SonntagsZeitung.