Bielorussia Ex-diplomatico di stanza in Svizzera si unisce ai manifestanti

ATS

17.8.2020

Alcuni delle centinaia di manifestanti in piazza lunedì contro Lukashenko.
Alcuni delle centinaia di manifestanti in piazza lunedì contro Lukashenko.
Sergei Grits/AP/dpa

L'ex incaricato d'affari dell'ambasciata bielorussa in Svizzera si è unito alla protesta contro Alexander Lukashenko. Egli ritiene che non sia «più tempo per tacere» e che sia «inaccettabile che il Presidente sia disposto a usare ogni mezzo per mantenere il suo potere».

Lukashenko «ha ignorato la popolazione, ha represso i manifestanti con molta violenza e ci sono stati anche dei morti», ha detto Pavel Matsukevich in un'intervista pubblicata oggi sul sito del quotidiano Le Temps.

Il giornale rivela che il diplomatico, di stanza a Berna dal 2016 al giugno scorso, ha pubblicato domenica su Facebook una dichiarazione in cui descrive il presidente come «una minaccia per la sicurezza nazionale». Conclude dicendo che «Lukashenko deve andarsene».

«Siamo sempre stati orgogliosi di vivere in pace, di far coabitare le diverse fedi e di appianare le nostre differenze con mezzi pacifici», sottolinea nell'intervista. «Ora vediamo la violenza nelle nostre strade, i morti, gli scomparsi, i prigionieri. Il presidente si dice anche pronto a chiedere aiuto all'estero», aggiunge, riferendosi al sostegno richiesto alla Russia questo fine settimana.

Nessuna interferenza dall'estero

Matsukevich si è detto «contrario a qualsiasi interferenza» da parte di Mosca, ma anche dell'Unione Europea, della Polonia o dell'Ucraina. «Se l'UE impone sanzioni, sono le persone a soffrire» e «tutti i progressi che abbiamo fatto (...) saranno stati vani», ha spiegato.

L'ex diplomatico ammette di avere paura. «Sono un normale essere umano... ma non è il momento di tacere. Siamo arrivati al punto in cui dobbiamo prendere una decisione morale». Aggiunge poi di essere «orgoglioso» dei suoi concittadini che, «nonostante la paura, scendono in strada pacificamente, sapendo che la minaccia della violenza è reale».

Alla domanda sul rischio dell'uso della forza, Matsukevich ha risposto che «tutto è possibile». «Ma - aggiunge - come si fa a reprimere quando quasi 100.000 persone manifestano, come hanno fatto domenica? Non riesco a immaginare che sparino a così tante persone».

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