Canton FriburgoCanton Friburgo: al ballottaggio 4 candidati di sinistra contro 5 di destra
mp, ats
10.11.2021 - 11:12
Saranno nove i candidati a sfidarsi nel ballottaggio per il rinnovo del Consiglio di Stato del canton Friburgo il 28 novembre.
Keystone-SDA, mp, ats
10.11.2021, 11:12
10.11.2021, 11:21
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L'alleanza di sinistra ne presenta quattro per tentare di conquistare la maggioranza in governo, mentre la destra ne schiera cinque per cercare di mantenerla. Attualmente l'esecutivo cantonale è composto di tre membri dell'Alleanza del Centro, due del PLR e due del PS.
Ieri sera i socialisti e i Verdi da un lato, l'UDC e il Centro dall'altro si sono riuniti per definire il proprio piano d'azione in vista del secondo turno. Sin da domenica, non sono mancate le speculazioni, sia a destra che a sinistra.
Già costituitasi per il primo turno, l'alleanza di sinistra propone quattro candidati, tre donne e un uomo, con l'intenzione di conquistare la maggioranza in governo. Si tratta dell'uscente Jean-François Steiert (PS), il più votato domenica con 32'832 schede, di Sylvie Bonvin-Sansonnens (Verdi), giunta seconda con 30'833 voti, della consigliera nazionale Valérie Piller Carrard (PS), quarta domenica con 30'142 voti, e di Sophie Tritten (Centro Sinistra – PCS), ottava con 24'403 schede.
Quest'ultima era riuscita a far meglio dell'uscente Jean-Pierre Siggen (Centro), giunto soltanto in nona posizione con 22'712 voti.
Alizée Rey si fa da parte
Riunitasi ieri sera a Cugy (FR), la sezione cantonale del PS ha deciso di lanciare nella corsa i due candidati meglio classificatisi al primo turno. Di conseguenza Alizée Rey, presidente cantonale del partito, arrivata sesta con 25'354 voti, non sarà presente al ballottaggio. «Ho scelto di ritirarmi per rafforzare la sinistra unita nella sua diversità e per serrare i ranghi», ha dichiarato.
La sinistra tenta quindi almeno di garantirsi tre posti nell'esecutivo cantonale, come tra il 2012 e il 2018 con due esponenti del PS e uno dei Verdi. Questi ultimi, riuniti ieri sera in assemblea a Friburgo, hanno ovviamente ripresentato la candidatura di Sylvie Bonvin-Sansonnens, presidente del Gran Consiglio quest'anno che gode di una buona immagine al di là del suo partito.
Gli ecologisti sono inoltre usciti vittoriosi dal rinnovo del Parlamento, conquistando 7 seggi a scapito del PS, che ne ha persi altrettanti. Il peso del campo rosso-verde resta pertanto immutato nel suo insieme: 21 socialisti, 13 Verdi e 4 cristiano-sociali. Questi ultimi, come detto, presenteranno al ballottaggio la presidente cantonale del Centro Sinistra – PCS, Sophie Tritten.
Alleanza anche a destra
Partita in ordine sparso al primo turno, la destra ha deciso di fare nuovamente un'alleanza come nel 2016 per il ballottaggio. Con tale scelta UDC, PLR e Alleanza del Centro vogliono conservare la maggioranza in governo. A preoccupare è soprattutto Jean-Pierre Siggen (Centro), piazzatosi solo nono al primo turno, mentre cinque anni fa aveva ottenuto il miglior risultato in assoluto.
Riunitisi in assemblea a Villars-sur-Glâne (FR), i delegati del Centro hanno «sacrificato» uno dei tre seggi in governo. A farne le spese è stata la candidata di origine ticinese Luana Menoud-Baldi, giunta decima al primo turno con 17'068, ma eletta in Gran Consiglio, dove il Centro resta il primo partito con 26 seggi. La sezione cantonale ha quindi deciso di puntare sui due uscenti: Olivier Curty, giunto quinto domenica con 26'341 suffragi e, Jean-Pierre Siggen, seppur in gravi difficoltà.
2 candidati del PLR e uno dell'UDC
Dal canto suo, il PLR ha deciso, senza sorprese, di ripresentare i suoi due candidati, messisi in luce domenica, ovvero l'uscente Didier Castella, arrivato terzo con 30'623 voti, e Romain Collaud, settimo con 24'960 schede. Il partito sta beneficiando di una dinamica positiva, che gli ha fatto guadagnare due seggi in Gran Consiglio, due anni dopo averne conquistato uno al Consiglio degli Stati con Johanna Gapany.
Infine l'UDC, riunitasi ieri sera a Friburgo, ha deciso di lanciare nella corsa Philippe Demierre, il miglior classificato domenica, anche se giunto solo all'undicesimo posto con 14'107 suffragi. I democentristi hanno fatto sapere di essere «legittimati» a figurare al ballottaggio, pur avendo perso tre seggi in Parlamento (da 21 a 18).
L'obiettivo minimo dei partiti borghesi è di mantenere la maggioranza in governo con quattro seggi. Per l'UDC, che non è più rappresentata in Consiglio di Stato da 25 anni, sarà infatti difficile conquistare un seggio nell'esecutivo, vista la configurazione attuale.