VotazioniGiovani e fumo: divieto pubblicità per meno decessi
cp, ats
6.1.2022 - 15:35
Il consumo di tabacco è la principale causa di decessi evitabili in Svizzera: è quanto sostiene il comitato promotore dell'iniziativa popolare «Fanciulli e adolescenti senza pubblicità per il tabacco» in votazione il prossimo 13 di febbraio.
06.01.2022, 15:35
06.01.2022, 15:42
SDA
«Ogni anno, 9500 persone muoiono per malattie legate al tabacco, un valore 40 volte più alto del numero annuale di morti sulle strade, stando ai fautori del divieto della pubblicità per il tabacco. Oltre il 14% dei decessi in Svizzera sono attribuibili al tabacco, secondo il comitato.
Il fumo fa veramente male
Chi comincia oggi a fumare, rischia nella maturità di sviluppare malattie croniche alle vie respiratorie, disturbi al sistema cardiocircolatorio oppure il cancro, ha spiegato oggi davanti ai media la dottoressa Solange Peters, membro della Lega svizzera contro il cancro. Oltre l'80% dei tumori sono da imputare proprio al consumo di simili prodotti.
Come se non bastasse, il consumo di tabacco causa ogni anno costi diretti per tre miliardi di franchi a carico del sistema sanitario, ossia il 4% dei costi totali. Ciò significa che ogni persona paga 363 franchi a testa, che salgono a 1500 per ogni famiglia con due figli, anche se non fumatori.
Giovani, un obiettivo strategico
Molte ricerche hanno dimostrato che bambini e adolescenti iniziano a fumare soprattutto quando entrano in contatto con la pubblicità di questi prodotti. All'età di 15 anni, il 15% dei giovani fuma occasionalmente o regolarmente (senza contare le sigarette elettroniche).
A 17, quasi il 24% afferma di fumare occasionalmente o regolarmente. Insomma, la maggior parte dei fumatori inizia prima di aver raggiunto la maggiore età, ha sostenuto il medico Alexander Möller, specialista per le malattie polmonari al Kinderspital – clinica pediatrica – di Zurigo. Tali dati non sorprendono poiché la pubblicità prende di mira proprio i più giovani, ha aggiunto. Dopo i 21 anni sono pochi quelli che cominciano.
Insomma, esiste una relazione causale tra la frequenza con cui i bambini e gli adolescenti sono esposti alla pubblicità e alla promozione dei prodotti del tabacco e la frequenza con cui iniziano a fumare. D'altronde, se così non fosse non si capisce come mai l'industria investa tanto nella pubblicità.
Controprogetto, armi spuntate
Il comitato critica anche il controprogetto governativo: oggi la pubblicità del tabacco prende di mira proprio i giovani scegliendo come veicolo Internet, i social media (attraverso gli influencer), i giornali gratuiti, i festival e i chioschi. Eppure, la soluzione del parlamento consente proprio questo tipo di réclame. Per Andrea Trummer, il controprogetto del legislatore è un alibi che trascura semplicemente la protezione dei giovani.
La Svizzera, ha rincarato Philippe Luchsinger, presidente dei medici di famiglia e i pediatri della Svizzera, è uno dei pochi paesi d'Europa, forse al mondo, a lasciare che i propri giovani siano sottoposti a un tale battage pubblicitario. Per questo molti specialisti del settore sanitario sono a favore dell'iniziativa.
Libertà consumatore garantita
Il comitato ha poi rammentato che l'iniziativa non vieta la pubblicità per gli adulti, i quali potranno comunque essere raggiunti mediante giornali in abbonamento, riviste specializzate e mailing list.
Circa la restrizione della libertà individuale denunciata dagli avversari dell'iniziativa, per il comitato promotore si tratta di un falso problema, giacché l'iniziativa non vieta l'acquisto o il consumo di tabacco, né si propone di introdurre divieti per altri prodotti (si è parlato dei cervelats, prodotto iconico scelto dagli avversari quale slogan e eventuale oggetto futuro di un divieto, n.d.r).
Chiunque è libero di scegliere di mangiare un prodotto piuttosto di un altro, anche se una volta che hai cominciato a fumare tale libertà viene meno a causa della forte dipendenza dalla sigaretta.
Conseguenze economiche trascurabili
Dopotutto, hanno fatto notare diversi oratori, col suo controprogetto lo stesso parlamento, assieme al Consiglio federale, ha ammesso che è necessario fare della prevenzione limitando la pubblicità per il tabacco. L'iniziativa intende semplicemente andare più lontano. Dal momento che è proibito vendere sigarette ai minori di 18 anni, il divieto della pubblicità ideata apposta per loro rappresenta un passo logico.
Circa le ripercussioni economiche, il comitato ha fatto notare che l'industria del tabacco è un settore a scarsa intensità di manodopera. Nei paesi che hanno legislazioni più restrittive in fatto di pubblicità, poi, i media hanno compensato rapidamente il calo delle entrate derivanti dalla réclame dei produttori.
L'iniziativa è sostenuta dalle principali organizzazioni per la salute attive in Svizzera, come la Lega polmonare e la Lega contro il cancro, o che raggruppano i medici, come la FMH, cui si aggiunge l'associazione che raggruppa i pediatri. Sono rappresentati nel comitato d'iniziativa anche vari partiti: PS, Verdi, Evangelici e l'Unione democratica federale. La maggioranza dei Verdi liberali, pur non essendo rappresentata, ha sostenuto l'iniziativa durante le discussioni in parlamento.