Consumo Guerra dei prezzi nel settore agroalimentare: chi ne fa le spese?

jfk

10.1.2019

I rivenditori svizzeri devono confrontarsi con hard-discount come Aldi e Lidl nella furiosa guerra dei prezzi che infuria attualmente nel paese (archivio).
I rivenditori svizzeri devono confrontarsi con hard-discount come Aldi e Lidl nella furiosa guerra dei prezzi che infuria attualmente nel paese (archivio).
Keystone

Per Coop, la guerra dei prezzi che imperversa nel settore del commercio al dettaglio, sta causando lacune nell'approvvigionamento. Ormai sono gli hard discount tedeschi e i giganti di internet a fissare i prezzi. Mentre i consumatori apprezzano l'abbassamento dei prezzi, gli impiegati degli esercizi commerciali al dettaglio, invece, sono sottoposti a pressioni sempre maggiori.

Alcuni dettaglianti online di respiro internazionale stanno conquistando il mercato nazionale. Grazie alla forte differenza di prezzo, sono sempre più numerosi gli svizzeri che puntano «all'estero». L'azienda di e-commerce germanica Zalando, il gigante statunitense Amazon e la piattaforma commerciale online cinese AliExpress hanno consolidato in breve tempo la loro fetta di mercato nel settore dell'abbigliamento e delle calzature. Un grosso problema per i dettaglianti svizzeri che, per non perdere i loro clienti, stanno continuando ad abbassare i prezzi. Tuttavia, tale strategia necessita di finanziamenti.

Questo livellamento verso il basso è diventato una realtà anche nel settore alimentare. I dettaglianti tentano in ogni modo di convincere i propri fornitori ad abbassare i prezzi. Nella primavera 2018, Coop, in associazione con alleati europei come Edeka, aveva tentato di negoziare condizioni migliori con Nestlé, arrivando a boicottare temporaneamente 200 dei suoi prodotti. Come riportato da «Lebensmittel Zeitung», l'alleanza dei dettaglianti era infine riuscita a strappare condizioni più favorevoli al gigante svizzero.

Aldi e Lidl si rafforzano

Coop sta attualmente conducendo una guerra accanita contro il gruppo agroalimentare statunitense Mars Incorporated, ma a farne le spese sono i consumatori svizzeri: le barrette di cioccolato Mars, il riso Uncle Ben’s e il cibo per gatti Whiskas sono completamente scomparsi dagli scaffali dei supermercati Coop. Così facendo, l'azienda svizzera spera di provocare un abbassamento dei prezzi senza ridurre i propri margini.

Ma le pressioni non giungono unicamente dalla concorrenza estera su internet. Come scrive il «Blick», gli hard-discount Aldi e Lidl stanno rafforzando la loro posizione sul mercato a discapito dei grandi distributori già affermati. Nel 2005 le catene di discount possedevano solo il 6% del mercato svizzero nel settore del commercio agroalimentare. Nel 2017 la percentuale era salita al 16%. Anche agli occhi dei consumatori, gli hard-discount tedeschi sono attualmente diventati leader per quanto riguarda i prezzi.

Meno impiegati

Secondo il «Blick», fino al 2005, Migros era ancora considerato il dettagliante di prodotti alimentari meno caro. Grazie ai loro prezzi allettanti, Aldi e Lidl hanno ampliato la propria rete di filiali in Svizzera, allo stesso tempo aumentando ulteriormente la pressione sui prezzi. Il fatturato dei dettaglianti affermati diminuisce o aumenta meno rapidamente di quello dei loro concorrenti tedeschi, afferma ancora il «Blick».

Ciò che attira i consumatori desiderosi o costretti a limitare le loro spese alimentari, potrebbe rappresentare invece un grosso fardello per gli impiegati del commercio al dettaglio. Secondo il «Blick», nel 2018 soltanto 234'000 persone lavoravano ancora in questo settore, 16'000 in meno rispetto a dieci anni fa. Mentre il numero di impiegati nel commercio al dettaglio è aumentato nella maggior parte dei paesi dell'Europa occidentale, in Svizzera è diminuito del 3% solo lo scorso anno. Sembrerebbe quindi che anche gli impiegati del settore stiano subendo le conseguenze di questa guerra dei prezzi.

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