Votazioni 7 marzo Identità elettronica: comitato interpartitico sottolinea benefici

mh, ats

28.1.2021 - 15:17

La conferenza stampa odierna
La conferenza stampa odierna
Keystone

La legge sull'identità elettronica, sulla quale il popolo svizzero sarà chiamato a votare il 7 marzo, andrà a beneficio dei residenti, delle autorità e delle imprese.

È quanto ritiene un comitato interpartitico che in una conferenza stampa odierna ha difeso le ragioni dei contrari al referendum lanciato per affossare il progetto.

È tempo di introdurre rapidamente l'identità digitale, ha affermato davanti ai media Nicolas Bürer, alla testa di Digitalswitzerland, associazione nata nel 2015 con l'intento di fare della Confederazione uno dei centri internazionali dell'innovazione tecnologica. Egli ha ricordato come siano sempre di più le persone attive online che hanno bisogno di un'identificazione su internet. Con la nuova legge, ciò sarà possibile in modo sicuro, ha garantito.

A suo avviso la necessità di un'identità digitale è indiscussa: lo testimonia l'ampio sostegno del Consiglio federale, del Parlamento, dei Cantoni, dei Comuni, delle associazioni economiche e dell'Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza.

Nel comitato, oltre a rappresentati di PLR, Alleanza del Centro, Verdi Liberali e UDC, figura anche la consigliera nazionale socialista Edith Graf-Litscher (TG). A livello nazionale il suo partito ha sostenuto il referendum, ma per convinzione lei si è schierata a favore della legge. È una soluzione politica equilibrata, un compromesso che raccoglie anche le preoccupazioni dei critici, ha sostenuto.

La legge «è regolata sotto la supervisione dello Stato ed è sviluppata con la forza innovativa delle imprese svizzere. Questa ripartizione delle responsabilità è necessaria a causa del rapido sviluppo della tecnologia dell'informazione», ha da parte sua rilevato il consigliere nazionale PLR zurighese Andri Silberschmidt.

La legge è una premessa attesa da tempo per servizi di e-government di facile gestione e orientati al cittadino, ha aggiunto Olivier Curty, consigliere di Stato friburghese (Alleanza del Centro). Secondo lui, in un Cantone moderno, la popolazione non deve più andare allo sportello per firmare un documento.

Gli oppositori criticano soprattutto il ruolo delle società private chiamate a emettere l'identità digitale. Sostengono che il rilascio di questo documento elettronico debba essere compito dello Stato e non un business per aziende private.

I sostenitori hanno replicato ricordando che questo dispositivo è volontario. Coloro che preferiscono recarsi agli sportelli o inviare lettere possono naturalmente continuare a farlo anche in futuro, ha detto Curty.

Non siamo di fronte a una soluzione frettolosa, ma questo è il risultato di molti anni di analisi e di un ampio dibattito, hanno aggiunto i membri del comitato, sostenendo che la legge crea regole chiare per una maggiore protezione dei dati e certezza del diritto e garantisce anche che i dati rimangano in Svizzera.

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