VotazioniIniziative agrarie: dalle urne esce un doppio rifiuto senza storia
bt, ats
13.6.2021 - 18:18
I pesticidi sintetici potranno continuare a essere usati in Svizzera. Questo l'esito, piuttosto chiaro, della votazione odierna sull'iniziativa popolare che ne chiedeva il bando dalla Confederazione. Il popolo ha avuto pochi dubbi anche riguardo all'altro testo agrario, quello per acqua potabile pulita e cibo sano, a sua volta rispedito al mittente senza tanti complimenti.
bt, ats
13.06.2021, 18:18
SDA
Alla fine, l'iniziativa per acqua potabile pulita e cibo sano è stata bocciata con il 60,7% di no, quella «Per una Svizzera senza pesticidi sintetici» con un tasso fotocopia (60,6%). La partecipazione è stata nei due casi di un soffio sotto il 59%.
Le due iniziative «sorelle» hanno avuto il destino segnato fin dalla prima tendenza divulgata qualche minuto dopo mezzogiorno. Il pathos circa il risultato del doppio scrutinio è quindi durato ben poco e nulla è successo nel pomeriggio per ribaltare un epilogo che si poteva comunque già subodorare dagli ultimi sondaggi.
Si smarca solo un Cantone
Al tirar delle somme, gli iniziativisti sono rimasti con un pugno di mosche in mano. Tolto Basilea Città (due sì), tutti i Cantoni hanno infatti bocciato entrambi i testi, spesso in modo inequivocabile. Ginevra e Zurigo sono stati i soli altri ad avere percentuali incerte (53,1%/50,7% acqua potabile, 50,7%/52,1% pesticidi).
Sei Cantoni hanno sfondato per due volte la soglia del 70% di voti contrari. I picchi si sono registrati in Vallese, seguito in ordine sparso da Appenzello Interno, Obvaldo, Nidvaldo, Uri e Svitto.
Per quel che concerne il Ticino, l'iniziativa per acqua potabile e cibo sano è stata bocciata dal 62,0%, quella per vietare i pesticidi sintetici dal 59,8%. Nei Grigioni invece i no nel primo caso sono stati il 62,2% e nel secondo il 61,2%.
I due testi
L'iniziativa per acqua potabile pulita e cibo sano voleva negare i pagamenti diretti della Confederazione agli agricoltori che usano pesticidi, non rispettano la biodiversità e impiegano antibiotici nell'allevamento. Secondo i promotori inoltre, questi contributi andavano riservati solo a chi nutre il bestiame con foraggio prodotto esclusivamente dalla propria azienda, così da prevenire quantità sproporzionate di letame, nefaste per l'ambiente, derivate da un numero esagerato di animali.
Pur con obiettivi simili, l'iniziativa «Per una Svizzera senza pesticidi sintetici» percorreva una strada diversa. Chiedeva infatti di vietare l'uso di questi prodotti in agricoltura (produzione vegetale, igiene delle stalle, ambito veterinario, pulizia di apparecchi), ma anche per la cura di spazi verdi pubblici come parchi e campi sportivi, nella manutenzione ferroviaria o di altre infrastrutture e nei giardini privati. Il testo aspirava poi a proibire le importazioni di derrate alimentari collegate a tali sostanze.
Troppo estreme
Lo schieramento del no contava sull'apporto di UDC, PLR, il Centro e degli ambienti economici. Pur se il mondo agricolo si è presentato spaccato all'appuntamento odierno con le urne, anche l'Unione svizzera dei contadini (USC) era fra gli oppositori. Stesso discorso per Consiglio federale e Parlamento.
A far maggiormente breccia nell'elettorato sono stati gli argomenti dei contrari, che bollavano le iniziative come troppo estreme e controindicate per l'agricoltura elvetica. Tra i potenziali pericoli, gli scettici evocavano il calo della produzione nazionale: si sarebbe così dovuto ricorrere a più importazioni, con un conseguente aumento dei prezzi. Senza dimenticare che condizioni più severe significa far lievitare i costi per i contadini, sinonimo di svantaggio competitivo rispetto alla concorrenza estera, lamentavano ancora gli antagonisti del testo.
Stando al presidente dell'USC Markus Ritter, il popolo ha voluto fornire una prospettiva all'agricoltura svizzera, dando fiducia al lavoro svolto dalle famiglie che operano in questo settore. Gli aventi diritto non hanno voluto indebolire la produzione regionale e si sono mostrati favorevoli a tutta la gamma di derrate alimentari, ha detto il deputato al Nazionale.
Per Economiesuisse, il voto dimostra che gli svizzeri sono d'accordo con la strada intrapresa. Malgrado il buon risultato, l'agricoltura dovrà però in futuro maggiormente venire a patti con le sensibilità dei cittadini, ha affermato il presidente dell'organizzazione Christoph Mäder. Il consigliere nazionale Pierre-André Page (UDC/FR) ha da parte sua sottolineato la necessità di una migliore informazione da parte del settore in merito al proprio lavoro.
Produzione sostenibile
Fra i fautori dell'iniziativa vi era il fronte rosso-verde (PS+Verdi) compatto, insieme ad associazioni ambientaliste e a tutela della natura fra cui WWF e Greenpeace. Come detto, l'agricoltura si è invece sparpagliata sulla doppia votazione. Già citato il doppio no dell'USC, vi è da segnalare come Bio Suisse e l'Associazione dei piccoli agricoltori (VKMB) sostenessero lo stop ai pesticidi, ma non fossero perfettamente allineate sull'acqua potabile (no da Bio Suisse, libertà di voto dalla VKMB).
Secondo i favorevoli, la Svizzera necessita di un cambio di rotta nell'agricoltura verso una produzione sostenibile, nella quale non c'è più spazio per sostanze colpevoli di contaminare ambiente, acqua e cibo mettendo a repentaglio vita delle persone, fertilità del suolo e biodiversità. Già oggi tantissimi agricoltori fanno a meno di pesticidi sintetici: rinunciarci rimanendo economicamente redditizi non è dunque utopia, hanno provato a evidenziare negli scorsi mesi i simpatizzanti delle due iniziative.
La sconfitta è stata però persino di proporzioni inaspettate. Ci si attendeva perlomeno di raggiungere una percentuale di favorevoli fra il 40% e il 50%, ha ammesso Philipp Sicher, responsabile della campagna che spingeva per due sì, abbacchiato per lo scarso entusiasmo manifestato dagli svizzeri. A suo dire, il campo rivale si è imposto puntando tutto su emotività e polemica: ora però vanno trovate soluzioni comuni.
Musi lunghi anche in casa rosso-verde. Il PS si è detto logicamente deluso dall'esito della doppia votazione. «Due sì sarebbero stati importanti per un'agricoltura svizzera ecologica e sostenibile e per la salute di tutti noi», ha affermato la copresidente Mattea Meyer. La lobby dei pesticidi ha prevalso, è stato invece il commento amaro dell'altro schieramento politico battuto, quello dei Verdi.
Pur non avendo presentato ufficialmente un controprogetto, il Parlamento ha già elaborato modifiche di legge che ricalcano in parte i desideri delle iniziative. L'obiettivo è quello di proteggere meglio i corsi d'acqua, le risorse idriche e ridurre i rischi per la salute.
Gli adeguamenti prevedono ad esempio un inasprimento delle condizioni di omologazione e di utilizzo dei pesticidi, così come un obbligo di registrazione in un database centrale. I contadini saranno anche tenuti a contenere le eccedenze di concime. Le nuove disposizioni entreranno in vigore se non sarà lanciato un referendum, mentre, nel caso in cui quest'ultimo scenario dovesse concretizzarsi, la parola tornerebbe al popolo.