I delegati dell'UDC, riuniti in assemblea a Brugg Windisch (AG) nel rispetto delle misure di protezione contro il cornavirus, eleggeranno oggi il nuovo presidente del partito.
Il consigliere agli Stati ticinese Marco Chiesa è il candidato unico alla successione di Albert Rösti, proposto dai vertici del partito. Alfred Heer, ex presidente della sezione cantonale zurighese e consigliere nazionale non ha ritirato la sua candidatura entro venerdì, quindi risulta ancora in lizza. Oggi non era raggiungibile per fornire spiegazioni. L'UDC zurighese aveva annunciato che avrebbe sostenuto Heer se si fosse candidato alla presidenza.
Chiesa – sposato e padre di due bambini – si è laureato in economia d'impresa presso l'università di Friburgo. Parla correntemente italiano e francese e si esprime con un buon tedesco. Se venisse effettivamente votato dalla maggioranza dei delegati, il 45enne ticinese diventerebbe il primo presidente dell'UDC proveniente dalla Svizzera latina.
Aprendo l'assemblea, il presidente uscente Albert Rösti si è detto fiducioso che l'iniziativa per la limitazione, in votazione il 27 settembre, riuscirà a convincere una maggioranza di votanti. Il consigliere nazionale bernese ha dichiarato che non c'è contraddizione tra economia e salute. «Solo se riusciremo a lavorare potremo rimanere in salute». Senza lavoro, la società diventa più povera ed è quindi anche impossibile permettersi il sistema sanitario, ha detto.
I circa 400 delegati dell'UDC devono rispettare le misure di protezione contro il coronavirus come indicato in rosso nell'invito. Se non riescono a mantenere la distanza sociale, sono obbligati a indossare maschere protettive e guanti monouso.
Solo pochi delegati però indossano maschere anche se la sala è gremita. Rösti li ha richiamati all'ordine: «La cosa peggiore sarebbe dover andare tutti in quarantena la settimana prossima», ha detto.