Disponibili dal 7 aprileLe informazioni da conoscere sui test «fai da te»
di Julia Käser e Gil Bieler
4.4.2021
Dopo Pasqua, i farmacisti offriranno gratuitamente dei test «fai da te» per poter verificare da soli l'eventuale presenza del coronavirus. Occorre però evitare di precipitarsi tutti in farmacia sin dal primo giorno, per evitare il collasso del sistema. Ecco le principali informazioni da conoscere.
di Julia Käser e Gil Bieler
04.04.2021, 10:00
05.04.2021, 15:34
Julia Käser e Gil Bieler
Quando e come potrò ottenere dei test «fai da te»?
I test saranno disponibili nelle farmacie svizzere a partire da mercoledì 7 aprile. Avranno il grande vantaggio di poter essere effettuati a casa, senza l'aiuto di personale specializzato. Ciascuno avrà diritto a cinque test gratuiti al mese.
Perché i test arriveranno solo dopo Pasqua?
Purtroppo non era possibile proporre dei test «fai da te» prima di Pasqua. È Martine Ruggli, presidente di pharmaSuisse, associazione di categoria dei farmacisti svizzeri, ad averlo dichiarato martedì in conferenza stampa. Il motivo: i produttori e i grossisti non avrebbero potuto consegnare i test alle farmacie in tempo.
Le farmacie saranno pronte dopo Pasqua?
Nel corso della conferenza stampa, Martine Ruggli ha sottolineato la necessità di evitare di precipitarsi tutti in farmacia sin dal 7 aprile, primo giorno di distribuzione. Secondo la dirigente, è semplicemente impossibile immaginare che l'insieme delle farmacie del Paese possa servire un milione di clienti in una sola volta. Ciò benché «lavoreranno a pieno ritmo», ha assicurato.
Qual è dunque il problema?
La questione è legata al fatto che i test «fai da te» devono essere re-imballati manualmente in gruppi di cinque per ciascuna persona. «È una sfida logistica gigantesca. Dobbiamo assumere personale per questa missione, è per questo che chiediamo un po' di pazienza», ha aggiunto Ruggli. Considerando cinque test ciascuno, occorreranno circa 40 milioni di test per l'insieme della popolazione, ha calcolato. Per le farmacie, ha ripetuto, si tratta di «un'enorme sfida».
Come essere sicuri che nessuno riceva più di cinque test?
Innanzitutto, i clienti saranno informati direttamente in farmacia del fatto che hanno diritto a cinque test «fai da te» gratuiti, ha spiegato Ruggli. Quindi, la tessera sanitaria permetterà alle farmacie di sapere se una persona ha già ritirato i test per il mese in corso. Si tratta di un sistema attualmente in preparazione. Se, per una qualunque ragione, non dovesse funzionare con tutte le casse malati, prevarrà il principio di fiducia, ha precisato la dirigente: «Speriamo che la popolazione dimostri solidarietà».
Come funzionano i test «fai da te»?
La presidente di pharmaSuisse Martine Ruggli ha effettuato martedì una dimostrazione. Come per i test molecolari, un tampone deve essere inserito nel naso, quattro volte per ciascuna narice. Il tampone viene quindi riposto in un tubetto contenente una soluzione, che viene poi versata in una piccola scatola. Se appare un solo simbolo, il test è negativo. Se ne appaiono due, il test è positivo e deve esserne effettuato uno molecolare per confermare il risultato.
Che differenza c'è con i test rapidi?
Secondo pharmaSuisse, su scala nazionale, 320 farmacie propongono già dei test rapidi per il coronavirus. La domanda è considerevole, in particolare avvicinandosi alle vacanze di Pasqua, ha dichiarato Ruggli martedì. Contrariamente ai test «fai da te», quelli rapidi devono essere effettuati da personale specializzato; il risultato è disponibile in circa 20 minuti. Nel caso dei test che si effettuano da soli, il campione è prelevato nella parte anteriore del naso. In questo modo, il tampone si inserisce meno in profondità.
Qual è il grado di affidabilità dei test «fai da te»?
I test rapidi e quelli «fai da te» forniscono risultati meno affidabili rispetto ai molecolari. Ciò è stato confermato da Martine Ruggli: i test «fai da te» non sono altrettanto sensibili rispetto agli altri, ha precisato. Tuttavia, costituiscono uno strumento importante per identificare i pazienti che presentano una carica virale elevata. Un risultato negativo non esclude totalmente la possibilità di essere malati: per questo le misure di prevenzione contro il coronavirus devono comunque essere rispettate. Inoltre, se il test «fai da te» è positivo, è necessario effettuarne in ogni caso un altro molecolare.
Posso utilizzare anche dei test «fai da te» comprati all'estero?
Secondo Patrick Mathys, dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), non può essere garantito che i test «fai da te» acquistati all'estero o su internet rispondano agli stessi standard di quelli distribuiti nelle farmacie. Martine Ruggli spiega che il grado di affidabilità di tali test non è noto. Detto ciò, i test che sono già stati acquistati su Internet non devono per questo essere buttati: secondo la dirigente qualunque tipo di test è comunque meglio di niente, anche perché un risultato negativo non significa che si possa evitare di rispettare le misure di prevenzione.
I test «fai da te» possono andare bene per i controlli collettivi?
Al fine di prevenire l'insorgere di focolai nelle scuole o negli asili, i test «fai da te» dovrebbero essere utilizzati sempre di più in Germania. In Svizzera, attualmente vengono effettuati dei test molecolari, come indicato martedì da Rudolf Hauri, presidente dell'Associazione dei medici cantonali. I test salivari rappresentano un'altra possibilità per i controlli collettivi nelle scuole; tuttavia, essi per ora non sono stati approvati in Svizzera.