La proposta del DFI Niente lockdown prima di Natale, tre scenari possibili dal 28 dicembre

ev, ats

14.12.2020 - 22:27

Il direttore del DFI Alain Berset
Il direttore del DFI Alain Berset
Keystone

Il Dipartimento federale dell'interno (DFI) propone di non inasprire le misure per contrastare il coronavirus prima del 28 dicembre. Dopo questa data sono previsti tre scenari.

Lo confermano i documenti messi in consultazione dallo stesso DFI e resi pubblici dai portali Tamedia lunedì sera. I Cantoni sono invitati a pronunciarsi su queste proposte entro domani sera. Il Consiglio federale ne discuterà venerdì.

Disposizioni più severe verrebbero discusse venerdì prossimo solo nel caso in cui il tasso di riproduzione del virus «aumentasse rapidamente e fortemente», indicano i documenti. Occorrerebbe ad esempio che questo tasso passasse da 1,13 (il valore del 4 dicembre) a 1,2.

In caso contrario, il Consiglio federale non intende riesaminare la situazione prima del 28 dicembre. L'obiettivo per allora è che il tasso di riproduzione sia inferiore a 1. «Se questo non è il caso e i numeri continuano a crescere alla fine di dicembre, saranno indicate ulteriori misure», affermano i documenti.

Primo scenario: bar e ristoranti chiusi

Concretamente sono previsti tre scenari. Se il 28 dicembre il tasso di riproduzione è superiore a 1 per tre giorni o se l'occupazione dei letti di terapia intensiva supera l'80%, gli esercizi di ristorazione saranno chiusi, secondo la proposta del DFI. Eccezioni sarebbero ancora possibili per il take-away, i servizi di consegna e i clienti di hotel.

I centri ricreativi dovrebbero chiudere completamente. Solo il jogging e l'andare in bicicletta, così come gli allenamenti di gruppo per un massimo di cinque persone all'aria aperta, continuerebbero ad essere consentiti. Anche le strutture culturali e di intrattenimento sarebbero chiuse.

Secondo scenario: chiusi i negozi nei weekend

Secondo scenario: il tasso di riproduzione supera l'1,1 o l'85% dei letti per terapia intensiva sono occupati. In questo caso, oltre alle altre misure, i negozi e i mercati dovrebbero chiudere nei weekend e la loro frequentazione durante la settimana sarebbe regolamentata.

Come nella primavera del 2020, la popolazione sarebbe esplicitamente incoraggiata a rimanere a casa per proteggere i gruppi a rischio.

Terzo scenario: il lockdown

Se il tasso di riproduzione è superiore a 1,2 o se i letti per la terapia intensiva sono occupati per oltre il 90%, si applicherebbe un confinamento parziale. I negozi dovrebbero chiudere completamente.

I Cantoni sarebbero invitati a scegliere tra due varianti per quanto riguarda le eccezioni. La prima prevede eccezioni per i negozi il cui fatturato risulta per almeno due terzi da prodotti alimentari e altri beni di consumo quotidiano. Il divieto di vendita della domenica verrebbe revocato per questi negozi.

La seconda variante prevede eccezioni solo per negozi che vendono beni di uso quotidiano. Quelli che offrono anche altri prodotti dovrebbero coprire questi scaffali. Il divieto di vendita della domenica verrebbe revocato anche per questi negozi.

Gli eventi privati potevano potrebbero ospitare solo dieci persone provenienti da un massimo di due famiglie. Nello spazio pubblico, gli incontri sarebbero limitati a dieci persone.

Impianti sciistici non direttamente toccati

Secondo i piani del DFI, i servizi alla persona come parrucchieri, gli studi di tatuaggio e i saloni erotici o gli studi di fisioterapia non sarebbero interessati dalle restrizioni. Essi continuerebbero ad essere consentiti con concetti di protezione adeguati.

Anche la chiusura delle stazioni sciistiche non fa parte del pacchetto di misure. Il rilascio delle autorizzazioni è di competenza dei Cantoni solo se le misure di sicurezza sono conformi alle prescrizioni.

La chiusura dei comprensori sciistici potrebbe tuttavia essere esaminata qualora si rendessero necessarie ulteriori misure federali. Sarebbe quindi difficile spiegare perché le aree sciistiche rimangano aperte nonostante le chiusure dei negozi.

I Cantoni sono invitati a pronunciarsi su queste proposte entro domani sera. Il Consiglio federale ne discuterà venerdì.

Secondo l'attuale agenda, il governo esaminerà nuovamente la situazione epidemiologica il 5 gennaio e adotterà misure se il tasso di riproduzione del virus sarà superiore a 0,9. Nella prima metà di gennaio il Consiglio federale presenterà anche un piano per la procedura fino alla primavera del 2021.

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