Gli editoriali Matrimonio per tutti, la stampa unanime: un chiaro «sì, lo voglio»

nw, ats

27.9.2021 - 09:13

La stampa elvetica si rallegra per l'accettazione del Matrimonio per tutti.
La stampa elvetica si rallegra per l'accettazione del Matrimonio per tutti.
Keystone

Una Svizzera unita, «rispettosa e progressista» ha detto «sì, lo voglio» al matrimonio per tutti, si rallegra la stampa all'indomani del voto. Lo sguardo sull'omosessualità si è normalizzato.

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Il giornale la Regione nel commentare i risultati sul «Matrimonio per tutti» fa notare che 16 anni fa, era il 2005, il Ticino disse di «no» alle unioni domestiche, ma che oggi si allinea al resto della Svizzera.

Questo significa che «che le cose sono cambiate e alquanto velocemente anche se il modo di concepire la coppia inquieta ancora parecchi svizzeri e ticinesi. Nel cantone, con il 47% di contrari, i no risultano circa di 10 punti sopra il dato nazionale».

Il folio bellinzonese sottolinea che a preoccupare sono soprattutto l’accesso alla donazione di seme e le inquietudini sui bambini che crescono in una coppia del medesimo sesso».

Dal canto suo il Corriere del Ticino ricorda i cambiamenti avvenuti nell'ultimo ventennio  per una maggiore integrazione e tolleranza, pur con  i timori sui bambini. Il «sì» è «un segnale evidente del mondo che cambia», «l'esito del voto segna una svolta» sottolinea il quotidiano di Muzzano.

I commenti in Romandia

«Il 26 settembre farà parte delle domeniche storiche, per ampiezza e chiarezza del risultato», scrive Le Temps. Il quotidiano punta però il dito contro la lentezza delle procedure parlamentari elvetiche.

«Quasi due terzi dei votanti hanno approvato il matrimonio per tutti. E non la versione light (...), che aveva paura di integrare le donazioni di sperma per timore di veder bocciato il progetto», si legge sulle pagine di 24 Heures.

Secondo La Liberté, per la vittoria va dato merito al Parlamento, «rinfrescato e modernizzato nelle elezioni del 2019». «L'arrivo di una nuova generazione (...) ha contribuito a far muovere le cose», aggiunge Le Courrier.

«Le coppie omosessuali non sono più un tema, ed è un bene»

Anche il Vallese, cantone nel quale ha avuto origine il referendum contro la legge, ha detto «sì». Secondo Le Nouvelliste approvando la legge con il 55,5% dei voti, il Vallese è stato capace di liberarsi «questo fine settimana della sua complicata storia con la bandiera arcobaleno», e questo malgrado «i manifesti cruenti degli oppositori della legge».

A Neuchâtel il gruppo editoriale ArcInfo fa notare che l'atteggiamento dei partiti di centro-destra è stato decisivo. «Il PLR ha martellato il punto che questa modifica del codice civile è benvenuta e «liberale», la parola magica. E a livello svizzero, l'Alleanza del Centro (ex PPD) ha sostenuto il testo, nonostante le differenze interne [...] Le coppie dello stesso sesso non sono più una questione politica e questo è un bene».

I commenti in Svizzera tedesca

Dello stesso tenore i commenti nella Svizzera tedesca, con la Neue Zürcher Zeitung che parla di un traguardo importante nella storia del matrimonio, «comparabile alla riforma del 1988, quando il matrimonio patriarcale è stato abolito». Il «sì» di ieri regala una speranza di rinnovamento per la Svizzera.

La stessa cosa si augura il Tages-Anzeiger, ma «con più rapidità» in vista dei prossimi dibattiti socio-politici, come il congedo parentale o l'eguaglianza.

Il Blick, dal canto suo, parla di una vittoria per i bambini: «non si tratta solo di romanticismo, ma di diritto», con conseguente maggiore certezza giuridica per i bimbi che vivono con una coppia omosessuale.