BERNA
La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) hanno impiegato in modo appropriato i soldi per l'aiuto alla Serbia concesso nell'ambito della transizione democratica di Stati dell'Europa dell'Est.
È quanto emerge da una verifica del Controllo federale delle finanze (CFD) presso l'ufficio della cooperazione di Belgrado (UfCo). Il CDF ha tuttavia individuato un potenziale di miglioramento nella gestione dei progetti.
Dei complessivi 1,1 miliardi di franchi ripartiti tra il 2013 e il 2016, 88 milioni sono stati accordati alla Serbia. Il CDF ha sottoposto a verifica quattro progetti il cui finanziamento ammonta a quasi 25 milioni di franchi e ha individuato possibili miglioramenti, in particolare a livello di pre-analisi, di rapporto finanziario e di strategie di uscite.
Stando alla verifica, "la nuova responsabile dell'UfCo di Belgrado applica un sistema di direzione e di monitoraggio adeguato della strategia che permette di raccogliere, analizzare, sintetizzare e documentare l'insieme delle informazioni inerenti ai progetti".
Il CDF è tuttavia dell'avviso che l'ufficio della cooperazione di Belgrado "dovrebbe basarsi su un'analisi dei rischi che permetta di definire le priorità e di pianificare a lungo termine". Inoltre, "l'elenco delle società di audit che esaminano i progetti presso i partner dovrebbe essere aggiornato regolarmente". Infine, sempre secondo il CDF, l'UfCo dovrebbe verificare gli standard minini a cadenza periodica".
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