Berna accoglierà il 13 novembre la terza riunione del Gruppo di contatto del Mediterraneo centrale. Lo scopo del vertice è consentire agli Stati toccati dalla crisi migratoria di scambiare informazioni e elaborare le misure da adottare.
La Svizzera vuole concentrarsi sulle misure di protezione dei rifugiati e dei migranti in Libia, e sulla rotta migratoria verso questo Paese nordafricano. L'obiettivo è adottare una dichiarazione che includa passi in questa direzione, ha detto oggi la Segreteria di Stato della migrazione (SEM).
La Svizzera intende in particolare attivarsi per migliorare le condizioni di detenzione in Libia. La ricerca di alternative è una delle priorità. L'obiettivo finale è la soppressione a lungo termine dei centri di detenzione, afferma la SEM.
Le altre misure includono il sostegno al ritorno volontario dei migranti nei loro Paesi d'origine, la lotta contro la tratta di esseri umani e la creazione di percorsi di migrazione sicuri. L'impegno della Svizzera in Libia fa parte della strategia di cooperazione nel Nord Africa per il periodo 2017-2020.
Per la SEM, per risolvere la situazione in Libia è però necessario giungere alla stabilizzazione politica del Paese. Per questo motivo la Svizzera sostiene gli sforzi in materia dell'ONU.
Quest'anno, fino al 16 ottobre, 110'000 persone hanno raggiunto l'Italia partendo dalla Libia. Nelle ultime settimane si è poi registrata una forte crescita dei flussi migratori dalla Tunisia.
Oltre alla Svizzera, il gruppo di contatto del Mediterraneo centrale comprende Algeria, Austria, Francia, Germania, Italia, Libia, Mali, Malta, Niger, Slovenia, Ciad e Tunisia. I primi due vertici si sono tenuti a Roma in marzo e a Tunisi in luglio.
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