Epidemia Mons. Büchel: lockdown fulmine a ciel sereno

ATS

15.5.2020 - 12:54

Il vescovo di San Gallo Markus Büchel durante la celebrazione della messa di Pasqua senza fedeli presenti in chiesa
Il vescovo di San Gallo Markus Büchel durante la celebrazione della messa di Pasqua senza fedeli presenti in chiesa
Source: KEYSTONE/GIAN EHRENZELLER

«Il lockdown è stato come un fulmine a ciel sereno», ha dichiarato all'agenzia Keystone-ATS il vescovo di San Gallo, monsignor Markus Büchel.

«Non eravamo preparati alla pandemia» ha aggiunto Büchel, spiegando come il divieto delle messe, l'assistenza limitata ai funerali e l'annullamento di cresime e matrimoni abbiano messo in difficoltà la Chiesa cattolica svizzera. Mons. Büchel ha tenuto comunque a sottolineare come «la comunicazione del Consiglio federale nei momenti difficili ci ha aiutati, perché è stata esposta in modo chiaro.»

Per la chiesa all'inizio è stato uno shock e le prime messe con banchi vuoti sono state difficili da sopportare, ha aggiunto il vescovo di San Gallo da ormai 14 anni. Soltanto dopo un po' di tempo si è potuto elaborare un piano di crisi. «I parroci si sono abituati alle cerimonie a distanza. E le trasmissioni sono state apprezzate dai fedeli che hanno potuto partecipare alle liturgie da casa», secondo mons. Büchel.

Il vescovo di San Gallo non nasconde tuttavia che tra i fedeli vi sia un'accresciuta impazienza e delusione: «si va verso una nuova fase di allentamenti e nessuno parla delle chiese». Il divieto delle manifestazioni rende infatti le messe impossibili.

La Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) ha pertanto inviato lo scorso martedì una lettera al Consiglio federale affinché permetta nuovamente la celebrazione di funzioni religiose dal prossimo 21 maggio, giorno dell'Ascensione, accompagnata da un piano di protezione. La CVS attende ora una reazione dal Governo.

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