Dopo il voto Moutier: la stampa, con il sì chiusa la Questione giurassiana

bas, ats

29.3.2021 - 10:02

I favorevoli al passaggio di Moutier al canton Giura hanno festeggiato la vittoria di ieri davanti all'Hotel de Ville
I favorevoli al passaggio di Moutier al canton Giura hanno festeggiato la vittoria di ieri davanti all'Hotel de Ville
Keystone

Dopo il chiaro «sì» di ieri al passaggio della città di Moutier dal canton Berna al Giura, la stampa svizzera ritiene che la Questione giurassiana sia davvero conclusa. Ma occorre ora riappacificare i fronti di una popolazione divisa.

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Con un sostegno superiore – 2114 sì contro 1740 – a quello della votazione del 2017, poi annullata, «Moutier è definitivamente una città giurassiana», ha scritto con entusiasmo il «Quotidien Jurassien» nella sua edizione odierna, dopo che il 54,9% degli elettori ha accettato di unire la sua cittadina al canton Giura.

«La chiarezza del risultato significa che la sanzione popolare è definitiva e incontestabile. Irreversibile», ha aggiunto il quotidiano giurassiano. Berna deve ora «riconoscere la sua sconfitta e lasciare che Moutier viva serenamente la propria indipendenza».

Trecentosettantaquattro voti di differenza sono infatti «probabilmente troppi per trovare da ridire», ha sottolineato dal canto suo ArcInfo. «Quattro anni fa, soltanto 137 voti separavano i sì al Giura dai no». Questa esigua maggioranza aveva aperto «le porte a una rimessa in discussione del risultato dello scrutinio e, alla fine, al suo annullamento nell'agosto 2019 da parte del Tribunale amministrativo del canton Berna», ha ricordato il giornale neocastellano. La popolazione del canton Giura, «associata a tutta quella dell'Arco giurassiano, può ora andare avanti».

Questione giurassiana conclusa

Anche la Tribune de Genève e 24 Heures partono dalla stessa constatazione. La città di Moutier si è espressa per l'ottava volta sulla sua appartenenza cantonale, ma «per la prima volta, il risultato è perentorio». «La storia è stata scritta», aggiungono i due quotidiani.

Come molti altri giornali stamattina, anche Le Temps ritiene che la Questione giurassiana sia «definitivamente conclusa sul piano istituzionale, nove anni dopo la firma di una dichiarazione d'intenti tra i cantoni di Berna e del Giura». Occorre ora «calmare gli animi e pensare a una riconciliazione», hanno scritto ancora La Tribune de Genève e 24 Heures. «Ciò è indispensabile per la città» di Moutier, ha osservato il Quotidien Jurassien.

Circa la metà della popolazione si sente ancora bernese, ha rilevato dal canto suo Le Temps. «Le autorità comunali a maggioranza autonomista non dovranno sminuire questa situazione – e ancor meno ignorarla – quando si tratterà di ricostruire un clima politico sano, essenziale per il futuro della città».

Fatta chiarezza

«Adesso che è stata fatta chiarezza», la Confederazione e i due cantoni coinvolti, devono mantenere le loro promesse, ha sottolineato Le Journal du Jura. Oltre a scrivere la parola fine alla Questione giurassiana, «occorrerà far capire ai più testardi degli Svizzeri tedeschi che, senza i Romandi, il canton Berna rischierebbe una lenta 'argovizzazione'».

La partenza di Moutier rappresenta infatti «una perdita per il canton Berna, per il Giura bernese e per gli stessi Romandi di Bienne», ha osservato il giornale, che lancia un appello ai francofoni bernesi «a dar prova di una solidarietà senza pecche affinché l'amputazione di 7400 abitanti non abbia conseguenze sul loro sviluppo e soprattutto sui diritti che sono loro conferiti dalla costituzione e dalla legge».

Anche la Berner Zeitung vede nella partenza di Moutier una «perdita» per il Giura bernese, ritenendo nel contempo che tale passaggio al canton Giura «possa essere un evento liberatorio» per porre fine al conflitto giurassiano. «Il canton Berna deve ora poter contare sul canton Giura», affinché il movimento separatista dichiari ufficialmente la fine delle sue ambizioni.

Bilinguismo in pericolo

Più pessimista appare il Bund, il quale oggi ha sottolineato che la perdita di Moutier indebolisce la minoranza francofona del Giura bernese. «Gli abitanti del canton Berna devono ricordarsi perché si sono battuti (...) affinché Berna resti un cantone bilingue, che possa essere un ponte tra la Svizzera tedesca e la Romandia (...). I cantoni linguisticamente misti (...) sono preziosi per la coesione di una Svizzera fondata sulla volontà politica».

Anche la Neue Zürcher Zeitung, infine, si è detta preoccupata per la perdita di influenza della parte francofona nel canton Berna, accelerata dalla partenza di Moutier. «Meno francofoni vi sono nel cantone, più il mantenimento del bilinguismo costerà caro agli abitanti», ha affermato il quotidiano zurighese. «Per la parte francofona di Berna, la decisione di Moutier segna l'inizio di un periodo difficile».