Questione giurassianaMoutier: vince il fronte pro-giurassiano
cp, ats
28.3.2021 - 20:14
La maggioranza dei cittadini di Moutier ha deciso di staccarsi da Berna per passare al Canton Giura. Ma il voto odierno non porterà ad alcun cambiamento territoriale immediato. Il processo istituzionale sarà ancora lungo.
cp, ats
28.03.2021, 20:14
28.03.2021, 20:22
SDA
Al termine dello scrutinio odierno, i «sì» alla separazione sono stati 2114, i contrari 1740. I risultati, dopo un'attesa spasmodica, sono stati diffusi alle 18.00 dall'ufficio elettorale della cittadina.
Moutier, 7400 abitanti, costituisce un caso a parte nel conflitto giurassiano. Durante le consultazioni del 1974 e del 1975, sfociate nella creazione del Canton Giura, la maggioranza dei cittadini si era espressa per restare nel canton Berna. Ma da decenni, gli elettori si pronunciano per autorità favorevoli alla separazione.
Fine della questione giurassiana?
Il risultato della tornata elettorale odierna, ripetizione del voto poi annullato del 2017, è ancora più netto, con un distacco di 374 voti (137 voti tre anni fa) tra favorevoli e contrari. Si tratta di un risultato chiaro, ha affermato a Keystone-ATS, Jean-Christophe Geiser, dell'Ufficio federale di giustizia (UFG) che ha seguito da vicino la preparazione e lo svolgimento della consultazione.
Gli osservatori federali, 18 in totale inviati dall'UFG, hanno stilato un bilancio positivo della votazione. Nessun problema è stato segnalato durante lo spoglio. Gli osservatori sono stati chiesti dai governi bernese e giurassiano nonché dal comune di Moutier.
Tra i separatisti, riunitisi in circa 2 mila sulla Place de la Gare, la notizia è stata accolta con soddisfazione e gioia, con bandiere giurassiane al vento e scoppio di petardi. In seguito, i festeggiamenti sono continuati davanti al Municipio. Erano presenti da 3 a 4 mila persone. Nel centro congressuale dove si erano riuniti i pro-bernesi era invece palpabile la delusione.
Stando a Valentin Zuber, presidente della Delegazione agli Affari giurassiani a Moutier, col voto di oggi la questione giurassiana è regolata. Lo scarto tra favorevoli e contrari è «molto importante». Siamo pronti ad andare davanti ai tribunali se necessario, ha però aggiunto.
Steve Léchot, portavoce del campo pro-bernese, si è detto dispiaciuto del risultato, pur congratulandosi coi vincitori. Egli spera che i separatisi coinvolgano tutti gli abitanti di Moutier, in particolare i pro-bernesi, nel nuovo futuro della città in seno al canton Giura.
Esempio di democrazia vissuta
Dal canto loro, il Governo bernese si è detto dispiaciuto per il risultato odierno, ma accetta l'esito della consultazione. Il Consiglio di Stato del Giura si è «rallegrato», invece, ponendo il 2026 come data per l'integrazione del comune.
Il Consiglio federale ha preso atto della volontà espressa quest'oggi dai cittadini di Moutier. Karin Keller-Sutter, in qualità di ministro della giustizia, ha elogiato in una nota il carattere democratico della decisione: «La soluzione per la questione giurassiana entra nella storia del Paese come esempio di democrazia vissuta.
La libera decisione odierna dei cittadini di Moutier rappresenta la tappa finale per risolvere la questione in modo pacifico».
Ci vorranno diverse tappe e ancora anni
Il «sì» odierno di Moutier alla separazione da Berna però non porterà ad alcun cambiamento territoriale immediato. Il trasferimento avverrà al termine di un processo preciso che richiederà diverse votazioni. L'integrazione di Moutier non è prevista per diversi anni.
Una volta che il risultato del voto sarà diventato effettivo, gli esecutivi cantonali di Giura e Berna si siederanno per negoziare. L'obiettivo? Elaborare un accordo intercantonale che stabilisca le condizioni di trasferimento della città di Moutier.
Il concordato dovrà poi essere firmato da entrambe gli esecutivi. Sarà poi sottoposto all'approvazione di entrambi i legislativi cantonali. Infine, il documento sarà sottoposto a votazione popolare nei due cantoni.
Un solo «no» potrebbe bloccare tutto
Una volta completate tutte queste tappe, spetterà alle Camere federali convalidare il cambiamento territoriale. La popolazione svizzera non sarà chiamata alle urne. Un solo «no» durante questa procedura farà fallire l'intero iter.
Parallelamente sarà istituito un comitato composto di membri del governo giurassiano e del Municipio di Moutier col mandato di proporre modifiche costituzionali e giuridiche in relazione al trasferimento della città di Moutier.
L'elettorato giurassiano dovrà ancora recarsi alle urne per convalidare le modifiche della costituzione cantonale dovute alla creazione di un quarto distretto con Moutier. Un calendario formale non è ancora stato fissato dal governo del Giura. Ques'ultimo ha fatto sapere che vorrebbe integrare Moutier nel 2026.
Un voto sotto stretta sorveglianza
Per la ripetizione del voto, e per soffocare sul nascere recriminazioni, la consultazione odierna è stata oggetto di un'analisi e preparazione meticolosa, con la Confederazione a fare da paciere e garante del buon svolgimento dell'operazione. Ad esempio sono stati preparati bollettini di voto a prova di falsificazione, mentre lo spoglio è stato seguito da vicino da funzionari federali.
Il risultato odierno dovrà in ogni caso ancora essere confermato. Fino a ieri si rincorrevano voci di problemi nel registro di voto, soprattutto attorno all'annosa questione dei domicili fittizi. Un problema già emerso nel 2017.
A causa della pandemia, la campagna di voto si è svolta soprattutto sui social media. Gli argomenti tirati in ballo da favorevoli e contrari sono stati gli stessi del 2017. I separatisti hanno sottolineato le migliori prospettive di sviluppo per la città grazie all'integrazione nel Giura, mentre i favorevoli allo statu quo hanno messo in guardia da problemi soprattutto di natura economico-finanziaria in caso di distacco.
La situazione sanitaria tesa ha condizionato anche la giornata odierna. Il municipio ha vietato per precauzione ogni manifestazione e diviso la città in due: da una parte i separatisti e, dall'altra, i pro-bernesi. A tenere d'occhio il tutto un contingente rafforzato di agenti di polizia, con cani al guinzaglio, che ha pattugliato la cittadina.