Nessun rimpatrio La mummia di Schepenese resta a San Gallo

ka, ats

20.6.2023 - 15:48

Il regista teatrale sangallese Milo Rau a novembre 2022 di fronte alla mummia egizia di Schepenese, esposta da più di 200 anni nella biblioteca dell'abbazia di San Gallo. (immagine d'archivio)
Il regista teatrale sangallese Milo Rau a novembre 2022 di fronte alla mummia egizia di Schepenese, esposta da più di 200 anni nella biblioteca dell'abbazia di San Gallo. (immagine d'archivio)
Keystone

La mummia di Schepenese rimarrà esposta nella biblioteca dell'abbazia di San Gallo. La decisione è stata presa dal consiglio amministrativo della Chiesa cattolica cantonale. Il regista teatrale Milo Rau ne aveva chiesto il ritorno in Egitto.

Keystone-SDA, ka, ats

La mummia egizia di Schepenese dovrebbe «rimanere nel contesto dignitoso della biblioteca dell'abbazia», dove è esposta da oltre 200 anni, ha annunciato martedì la Chiesa cattolica di San Gallo.

Negli ultimi mesi sono state esaminate le questioni relative a un possibile ritorno in Egitto. Tra le altre cose, ci sono stati contatti con l'ambasciata del paese nordafricano.

Il consiglio amministrativo è giunto alla conclusione che non è attualmente necessario intervenire «né dal punto di vista legale né per quanto riguarda l'attuale prassi espositiva».

Proposti 30'000 franchi per il rimpatrio

A novembre, il regista teatrale Milo Rau aveva ricevuto il Gran Premio culturale di San Gallo e aveva comunicato la volontà di investire la somma di 30'000 franchi in favore del rimpatrio della mummia nella terra dei faraoni.

Nel suo discorso aveva criticato la presentazione della mummia nella biblioteca dell'abbazia, suscitando un certo clamore e diverse iniziative politiche. In seguito era stata lanciata una campagna per la restituzione della mummia.

La mummia di Schepenese, la figlia di un sacerdote, risale all'incirca a 2600 anni fa. Il corpo imbalsamato è attualmente esposto all'interno di una bara di vetro. Si trova in Svizzera dal 1820, anno in cui il presidente del governo sangallese, Karl Müller von Friedberg, la ricevette in regalo.