Federali 2023La destra sfiora la conquista della maggioranza al Consiglio nazionale
hm, ats
22.10.2023 - 19:00
La destra sfiora la conquista della maggioranza nelle elezioni odierne del Consiglio nazionale: i partiti in essa rappresentata si apprestano infatti a conquistare 95 seggi su 200 alla camera del popolo, spostando leggermente il baricentro del ramo parlamentare.
hm, ats
22.10.2023, 19:00
22.10.2023, 19:15
SDA
Stando alle proiezione di SRG SSR l'UDC ottiene 61 seggi (+8 rispetto al 2019), il PLR 29 mandati (invariato): sommando queste due formazioni con alcuni partiti minori (fra cui la Lega ticinese) si arriva a 95, secondo i calcoli dell'ente radiotelevisivo.
Sul fronte opposto il PS ottiene 40 poltrone (+1), i Verdi 22 (-6) e complessivamente quindi totalizzano 62: un chiaro indebolimento del fronte spesso definito progressista.
Fra questi due schieramenti si inserisce il centro dello scacchiere politico, costituito da Alleanza del Centro con 30 seggi (+2), da Verdi liberali con 11 (-5) e da evangelici con 2 (-1), per un totale di 43.
La destra aveva conquistato la piena maggioranza (peraltro risicata) otto anni or sono, nel 2015. In quella legislatura comunque la cooperazione fra UDC e PLR non sembra aver funzionato al meglio.
Va anche ricordato che oltre al Nazionale esiste il Consiglio degli Stati, che viene designato con dinamiche del tutto diverse, e che la democrazia diretta (diritto di iniziativa popolare e referendum) rendono spesso aleatorie le maggioranze parlamentari: impossibile pretendere di comandare per quattro anni con pochi deputati in più, come invece avviene per esempio in Germania.
Al di là delle proiezioni ci sono poi le cifre vere, i risultati finali: dopo lo spoglio in 18 cantoni su 26 (AG, AI, AR, FR, GL, GR, LU, NE, NW, OW, SO, SG, SH, SZ, TG, UR, VD, ZG) l'UDC si conferma il chiaro vincitore delle elezioni odierne. Ormai quasi superata la boa di metà tracciato (assegnati 99 seggi su 200) l'UDC guadagna 6 mandati e il Centro conquista 1 poltrona. A perdere sono Verdi liberali (-3), Verdi (-2), Evangelici (-1) e Partito del lavoro (-1).