Ucraina Oltre 17 mila profughi registrati in Svizzera

cp, ats

28.3.2022 - 15:28

La consigliera federale Karin Keller-Sutter durante una recente visita al Centro federale di asilo di Basilea.
La consigliera federale Karin Keller-Sutter durante una recente visita al Centro federale di asilo di Basilea.
Keystone

È ormai un fiume in piena quello dei profughi ucraini che raggiungono la Svizzera per sfuggire ai combattimenti: finora sono state registrate 17'204 persone, di cui 10'437 hanno ottenuto lo statuto di protezione S, secondo la Segretaria di Stato della migrazione (SEM).

28.3.2022 - 15:28

Rispetto a ieri, il numero di rifugiati si è arricchito di altre 684 persone, mentre lo statuto S è stato attribuito ad ulteriori 455 profughi. Stando all'Agenzia della Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), le persone fuggite dall'Ucraina sono finora 3,9 milioni.

Frattanto, la Svizzera si è detta pronta ad accogliere 500 profughi dalla Moldavia, paese confinante con l'Ucraina e meta di un numero importante di persone in fuga, come affermato dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter questo lunedì prima della riunione dei ministri degli interni dell'UE a Bruxelles.

Al momento, otto Stati Schengen sono disposti ad accogliere i rifugiati, ha aggiunto la responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP).

Tuttavia, non è chiaro se le persone in questione siano attualmente disposte a lasciare la Moldavia per la Svizzera. Secondo Keller-Sutter, molti vogliono rimanere vicini al loro paese. La Svizzera ha anche aumentato il suo aiuto finanziario all'Ucraina e agli stati vicini portandolo a 80 milioni di franchi.

Secondo Keller-Sutter, i ministri degli interni dell'UE discuteranno anche della protezione delle frontiere esterne. È importante, a suo avviso, che i rifugiati siano davvero registrati, ha detto. «In Svizzera, ciò sta avvenendo», ha sottolineato. Inoltre, bisogna trovare un equilibrio «tra la protezione delle persone da un lato e la protezione contro gli abusi alla frontiera dall'altro».

Oltre a ciò, secondo Keller-Sutter la Germania sta spingendo per l'adozione di quote di distribuzione all'interno dell'Europa. Al momento, però, Berlino non sembra godere di un grande sostegno da parte degli altri Stati.

cp, ats