SvizzeraParti gemellari solo nel 6% di casi di procreazione assistita
ev, ats
10.5.2021 - 12:22
Con l'entrata in vigore nel 2017 della revisione della legge sulla medicina della procreazione (LPAM) la quota di parti gemellari in seguito a trattamenti in vitro, ancora pari al 16% nel 2016, si attestava al 6% nel 2019.
Keystone-SDA, ev, ats
10.05.2021, 12:22
10.05.2021, 12:24
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Dalla revisione della LPAM è sempre più raro che si trasferiscano in utero più embrioni alla volta, sottolinea oggi in un comunicato l'Ufficio federale di statistica (UST), precisando che questo sviluppo è importante per la salute dei neonati in quanto i parti gemellari portano più spesso a complicazioni durante la gravidanza.
Secondo le cifre più recenti dell'UST, nel 2019 in Svizzera 5993 donne – 19 in meno rispetto all'anno precedente – si sono sottoposte a trattamenti che prevedevano metodi di procreazione medicalmente assistita in vitro. Il 47% di loro è rimasta incinta (36% nel 2009).
Dai trattamenti di procreazione medicalmente assistita effettuati nel 2019 sono risultate in tutto 2080 nascite, con 2024 nati vivi. I parti gemellari o trigemellari sono stati 127 rispetto ai 156 nel 2018.
Rispetto al numero di donne sottoposte a trattamento nell'arco dell'anno civile, la quota di nati vivi è aumentata, passando dal 30% nel 2009 al 37% nel 2019.
È consentita la diagnosi preimpianto
Dalla revisione della legge LPAM è consentita la diagnosi preimpianto: a ricorrere a questo tipo di esame nel 2019 sono state 352 coppie, il 64% in più dell'anno precedente. Dopo tale tipo di analisi sono avvenute 65 nascite.
Il popolo svizzero nel 2015 e nel 2016 ha votato due volte chiaramente a favore della modifica della legge sulla medicina della procreazione e dell'approvazione della diagnosi preimpianto (DPI). La legge rivista è entrata in vigore nel settembre 2017.