Studio «È il potere ossidante delle polveri fini a causare rischi»

fasc, ats

18.11.2020 - 17:59

È il potere ossidante associato a determinate polveri fini, come quelle generate dai freni dei veicoli, a causare i maggiori rischi per la salute, indica uno studio realizzato in Svizzera.
È il potere ossidante associato a determinate polveri fini, come quelle generate dai freni dei veicoli, a causare i maggiori rischi per la salute, indica uno studio realizzato in Svizzera.
SDA

Le polveri fini con potenziale ossidante, pericoloso per la salute, sono prodotte dalle attività umane e le principali fonti sono le emissioni generate dai freni dei veicoli e la combustione di legna nelle abitazioni.

Lo indica uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature da ricercatori dell'Istituto Paul Scherrer (PSI) di Villigen (AG) in collaborazione con vari enti europei.

Il potenziale ossidativo da tempo viene indicato come uno dei possibili motori degli effetti dannosi sulla salute del particolato atmosferico, ma non era del tutto chiaro quali fossero le sue fonti.

Lo studio

Per capirlo meglio i ricercatori guidati da Kaspar Dällenbach, del Laboratorio di chimica atmosferica del PSI, hanno analizzato 90 campioni di PM10 (particolato formato da particelle con dimensioni minori di 10 micrometri) raccolti in nove siti di Svizzera e Liechtenstein, e combinando le loro misure con i modelli della qualità dell'aria, hanno scoperto che le principali fonti di potenziale ossidativo sono le attività umane, in particolare le emissioni prodotte appunto dai freni dei veicoli e dalla combustione della legna.

Essendo collegato alle attività umane, questo potenziale ossidativo si concentra in alcuni posti, quelli a più alta densità di popolazione. Le strategie finora messe in atto in Europa per ridurre solo la concentrazione di particolato, afferma lo studio, da sole non bastano per far calare il potenziale ossidativo, ma dovrebbero concentrarsi anche sulle fonti di particolato.

I ricercatori hanno anche esposto le cellule del tratto respiratorio umano a campioni di particelle sottili e hanno monitorato la loro risposta biologica, indica un comunicato del PSI diramato oggi. Sono stati in grado di dimostrare che le polveri fini con un alto potenziale ossidante hanno causato una reazione infiammatoria nelle cellule.

«Questa constatazione non prova ancora chiaramente l'esistenza di una relazione causale tra un alto potenziale ossidativo e il rischio per la salute», ammette Dällenbach, citato nella nota. «Ma lo studio è un'ulteriore indicazione dell'esistenza di un tale rapporto».

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