Svizzera-UECassis: «Identificare quale prezzo siamo disposti a pagare»
fc, ats
9.11.2021 - 08:44
La Svizzera deve chiarire senza pressioni le sue priorità nei confronti dell'UE. Ciò richiede pazienza. Lo afferma il Consigliere federale in una intervista nella quale sostiene anche che Berna sta lavorando intensamente per stabilire un nuovo dialogo con Bruxelles.
fc, ats
09.11.2021, 08:44
09.11.2021, 08:48
SDA
«Dobbiamo prima identificare cosa vogliamo e quale prezzo siamo disposti a pagare», ha sostenuto il ministro degli esteri sulle colonne della Neue Zürcher Zeitung. Ciò di cui la Svizzera ha meno bisogno, ha detto, sono decisioni affrettate.
La Confederazione non deve cadere nella stessa trappola del 2013, quando è stato deciso il mandato negoziale per l'accordo quadro. Non ci devono più essere negoziati basati sul principio della speranza.
Con il senno di poi si è sempre più saggi, oggi sappiamo cosa è andato storto, afferma Cassis. La Commissione europea funziona in modo tecnocratico. La Svizzera deve dire chiaramente fin dall'inizio all'UE cosa vuole e cosa no e deve essere pronta a pagare un prezzo per questo.
Lunedì prossimo Cassis incontrerà il vicepresidente della Commissione UE Maros Sefcovic, il nuovo responsabile del dossier riguardante le relazioni con la Svizzera. L'obiettivo è conoscersi e fare il punto della situazione.
«Vogliamo porre fine alla spirale negativa. Per questo motivo sblocchiamo il contributo di coesione e non limitiamo più l'immigrazione dalla Croazia. La palla è ora nel campo dell'UE», ha concluso il ticinese.