MinacceRouiller: «Anche la Svizzera ha un problema con il terrorismo»
mp, ats
24.12.2020 - 11:39
Anche la Svizzera ha un problema con il terrorismo. È quanto ha indicato, in un'intervista pubblicata oggi dalla Neue Zürcher Zeitung, Jean-Paul Rouiller, esperto elvetico di terrorismo presso il Geneva Centre for Security Policy (GCSP).
E la questione è emersa già prima dei recenti attacchi a Morges (VD) e Lugano.
Il problema elvetico con il terrorismo potrebbe sembrare poco appariscente. È invece profondo e durevole, ha dichiarato Rouiller. La Svizzera deve essere consapevole che sul suo territorio possono verificarsi attacchi perpetrati da singoli individui, che si sono lasciati ispirare dall'ideologia dell'Isis.
Anche se non è ancora stato chiarito se le aggressioni di Morges e Lugano siano dei veri e propri attentati, i profili degli autori sono molto simili, ha spiegato l'esperto. Entrambi avrebbero avuto contatti con persone, social network e comunità legate ad organizzazioni terroristiche. Avrebbero avuto degli scambi con combattenti stranieri dello Stato islamico.
Il rischio esiste
Pur ammettendo che i due fatti avvenuti di recente in Svizzera hanno suscitato poche reazioni salvo nelle regioni in cui si sono prodotti, secondo Rouiller sarebbe sbagliato e pericoloso concludere che la Svizzera sia poco interessante per gruppi quali l'Isis o Al Qaida o che sul nostro territorio non esista il rischio di un attacco terroristico.
Alla domanda se nel contesto attuale della pandemia da coronavirus le persone siano più sensibili alle idee estremiste, Rouiller ha risposto che molte persone durante il lockdown si sono isolate dal punto di vista sociale. Sarebbero in questo senso più vulnerabili alle promesse dei terroristi, anche quelli di estrema destra, che forniscono risposte semplici a quesiti complicati.
Due attacchi in poco tempo
L'accoltellatore di Morges, che a metà settembre aveva provocato la morte di un 29enne portoghese, potrebbe avere un movente legato al terrorismo. L'uomo era già stato coinvolto come imputato in un procedimento penale condotto dal Ministero pubblico della Confederazione ed era persona nota al Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) dal 2017.
L'autrice dell'aggressione con un coltello compiuta a fine novembre alla Manor di Lugano, che ha provocato il ferimento grave di una donna, aveva conosciuto e si era innamorata di un combattente jihadista siriano sui social media e voleva recarsi in Siria per raggiungerlo nel 2017, secondo indagini dell'Ufficio federale di polizia (fedpol).
La donna, poi fermata al confine turco-siriano, ha sofferto di problemi psichiatrici ed è stata ricoverata in un istituto psichiatrico al suo rientro in Svizzera.