Voto del 20 ottobre Elezioni federali: si profila un testa a testa tra Verdi e PPD

ATS

9.10.2019 - 17:27

A circa dieci giorni dalle elezioni federali, si profila un testa a testa tra i Verdi e il PPD per assicurarsi la quarta posizione a livello nazionale. I primi tre posti sono saldamente occupati da UDC, PS e PLR, anche se tutti i partiti di governo registrano un calo rispetto al 2015.
A circa dieci giorni dalle elezioni federali, si profila un testa a testa tra i Verdi e il PPD per assicurarsi la quarta posizione a livello nazionale. I primi tre posti sono saldamente occupati da UDC, PS e PLR, anche se tutti i partiti di governo registrano un calo rispetto al 2015.
Source: KEYSTONE/THOMAS HODEL

A circa dieci giorni dalle elezioni federali, i Verdi sono sempre davanti al PPD, ma di soli 0,1 punti percentuali. Secondo quanto emerge dal quarto barometro elettorale dell'anno della SSR.

Si profila dunque un testa a testa tra la formazione ecologista e i popolari-democratici per assicurarsi il ruolo di quarta forza politica a livello nazionale.

Verdi verso il miglior risultato della storia

L'onda verde non sembra comunque aver perso vigore durante le ultime settimane. Anzi, stando alle più recenti intenzioni di voto pubblicate mercoledì, il partito è in ulteriore crescita di consensi e otterrebbe il miglior risultato della sua storia, incamerando il 10,7% delle preferenze.

Si tratta di oltre un punto percentuale in più rispetto al massimo raggiunto alle urne nel 2007 (9,6%), e di 0,2 punti percentuali in più rispetto al rilevamento di un mese fa.

I Verdi guadagnerebbero 3,6 punti in confronto a quattro anni fa. Sembra quindi possibile che siano in grado di scavalcare il PPD, che al contrario è ancora in frenata. I popolari-democratici, dati in calo dall'11,6% al 10,6%, sono comunque in leggero rialzo rispetto al precedente barometro elettorale (+0,4 punti).

Va tuttavia ricordato che queste cifre si riferiscono alle elezioni per il Consiglio nazionale. Agli Stati invece, grazie alle sue roccaforti a livello cantonale, il PPD, al contrario dei Verdi, dovrebbe continuare ad avere un peso importante.

Bene pure i Verdi liberali, male il PLR

Continuano nel loro slancio anche i Verdi liberali, che passerebbero dal 4,6% di quattro anni fa al 7,3%. Se si sommassero ipoteticamente i voti dei due partiti di estrazione ambientalista, che comunque mantengono ovviamente posizioni divergenti su molti aspetti, si otterrebbe una quota ben superiore a quella del PLR.

In casa liberale-radicale la situazione è peggiorata nelle ultime settimane (15,2%, -1,2 punti rispetto a quattro anni fa), senza alcuna minaccia seria alle spalle ma senza neppure la possibilità reale di impensierire il PS. Per i socialisti (18,2%, -0,6 punti), i cambiamenti in paragone alle federali del 2015 si annunciano minimi.

Davanti a tutti resta ovviamente l'UDC

Davanti a tutti resta ovviamente l'UDC, pur se in perdita di velocità rispetto alla storica vittoria di quattro anni fa, quando ottenne il 29,4% dei consensi. Il rallentamento è ora stimato dalla SSR in 2,1 punti percentuali al 27,3%, un dato simile a quello del 2011, ma leggermente superiore a quello di un mese fa (26,8).

Se l'UDC non è in piena forma, è sempre allarme in seno al PBD. Il declino di quest'ultimo schieramento sembra confermarsi, tanto che i borghesi-democratici attualmente sono al 2,8%, contro il 4,1% delle ultime federali. In poche parole, stanno perdendo quasi un terzo del loro elettorato. Dal canto suo, il Partito evangelico perde 0,1 punti e si attesta all'1,8%.

Il sondaggio, condotto online tra il 26 settembre e il 2 ottobre, ha coinvolto 12'107 elettori. il margine di errore è di 1,4 punti percentuali.

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