Estremismo di destra e di sinistra, spionaggio russo e cinese, terrorismo. Sono questi gli ambiti sui quali il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) ha posto l'accento lo scorso anno.
Lo indica il rapporto 2019 sulla sicurezza della Svizzera pubblicato oggi, dal quale emerge un quadro della situazione più frammentato e complesso che mai.
Lo scorso anno è stato osservato un forte aumento degli episodi di estremismo di estrema destra. I gruppi elvetici attivi in questo contesto si sono rinnovati e molti di loro dispongono di siti internet. La maggior parte delle azioni, come le pattuglie di protezione della popolazione indigena, sono operazioni di propaganda. Elevato è anche il potenziale violento dell'estrema sinistra. Come emerso di recente in una contro-manifestazione organizzata a Basilea. Diverse tematiche possono scatenare reazioni da parte di gruppi di questo tipo, che approfittano spesso della folla o di dimostrazioni per attaccare la polizia.
Altro rischio per la sicurezza del Paese è la partenza di militanti verso le aree curde in Siria. Coloro che ritornano possono aver acquisito nuove capacità di uso delle armi o degli esplosivi e possono essere maggiormente portati alla violenza. Continua a preoccupare anche l'uscita di prigione di jihadisti o persone radicalizzate. Nel 2018 è stata pure osservata una recrudescenza degli incidenti legati a estremisti animalisti. Diverse azioni sono state perpetrate a Zurigo e in Romandia. In una sola notte sei aziende sono state attaccate a Ginevra.
Altra preoccupazione del SIC è lo spionaggio, un fenomeno in crescita. La maggior parte delle ricerche speciali realizzate lo scorso anno, concesse dalla legge in vigore dal 2017, ha riguardato proprio questa tematica: 170 su un totale di 193. Le restanti 23 hanno riguardato il terrorismo.
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