Ambiente Svizzera e Ghana firmano un accordo per la protezione del clima

pl, ats

23.11.2020 - 19:11

Impianti fotovoltaici finanziati dalla Svizzera in Ghana per compensare le emissioni di CO2 (immagine d'illustrazione)
Impianti fotovoltaici finanziati dalla Svizzera in Ghana per compensare le emissioni di CO2 (immagine d'illustrazione)
SDA

La Svizzera potrà compensare una parte delle sue emissioni di CO2 attraverso progetti per la protezione del clima in Ghana. Dopo quello siglato in ottobre con il Peru, la Svizzera ha firmato oggi un secondo accordo con il Paese africano.

La Svizzera assume così la sua responsabilità nel quadro della politica internazionale sul clima e contribuisce alla tutela dei diritti umani, afferma la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga in una nota diffusa dal Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) da lei diretto.

L'accordo entra in vigore all'inizio del prossimo anno e consentirà la realizzazione di progetti quali ad esempio l'installazione di centinaia di migliaia di impianti fotovoltaici decentralizzati nel quadro del programma «Ghana National Clean Energy Program».

Il programma permetterà in particolare di ridurre l'impiego di legna e carbone di legna nelle cucine e nel campo dell'illuminazione. Saranno inoltre realizzati impianti fotovoltaici nelle piccole imprese, in sostituzione dei generatori diesel.

Dimezzare entro il 2030 le emissioni di gas serra

Il nuovo accordo è stato firmato ad Accra dalla ministra degli esteri ghanese Shirley Ayorkor Botchwey e dell'ambasciatore svizzero in Ghana, Philipp Stalder. Simonetta Sommaruga ha seguito la cerimonia in videoconferenza da Berna. Presente nella capitale del Ghana, anche il ministro dell’Ambiente Kwabena Frimpong-Boateng.

Nell'ambito dell'Accordo di Parigi sul clima, la Svizzera si è impegnata a dimezzare entro il 2030 le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990. Gran parte della riduzione sarà realizzata attraverso misure adottate sul territorio nazionale.

L'accordo – sottolinea ancora il DATEC – obbliga le parti contraenti ad applicare un metodo che impedisca il doppio conteggio delle riduzioni delle emissioni ottenute.

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