Ecco le prioritàSvizzera eletta al Consiglio dei diritti umani dell'ONU
sn, ats
9.10.2024 - 18:30
La Svizzera è stata eletta nel Consiglio per i diritti umani dell'ONU per un nuovo mandato dal 2024 al 2027, con l'obiettivo di assumere la presidenza nel 2025. Tra le sue priorità ci sono la promozione dei diritti umani e l'abolizione della pena di morte.
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Keystone-SDA, sn, ats
09.10.2024, 18:30
09.10.2024, 19:03
SDA
La Svizzera tornerà nel Consiglio per i diritti umani dell'ONU dopo cinque anni a partire dal prossimo gennaio fino al 2027. L'Assemblea generale delle Nazioni Unite l'ha eletta quest'oggi a New York.
L'obiettivo è ora quello di assumere la presidenza dell'organismo con sede a Ginevra nel 2025.
Questo ritorno era scontato, dato che Svizzera, Spagna e Islanda sono stati gli unici Paesi a rivendicare i tre seggi assegnati al gruppo regionale. La Svizzera ha ricevuto 175 voti su 183 votanti. È la quarta volta che la Confederazione viene eletta al Consiglio dei diritti umani.
Il suo ultimo mandato fra i 47 membri dell'organismo è terminato cinque anni fa. Da allora, Berna ha potuto partecipare alle discussioni, ma senza votare sulle bozze di risoluzione.
Negli ultimi anni la Svizzera aveva scelto di non chiedere l'elezione al Consiglio dei diritti umani per non creare confusione con la sua candidatura al Consiglio di sicurezza a New York. Il suo mandato biennale nell'organo più potente del sistema delle Nazioni Unite scade alla fine di dicembre.
Priorità della Svizzera
«La promozione e la tutela dei diritti umani in tutto il mondo costituiscono un obiettivo della politica estera svizzera», scrive in un comunicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
Inoltre la Svizzera ospita sul proprio territorio l'Alto Commissariato dell'ONU per i diritti umani e il Consiglio dei diritti umani dell'ONU.
Nel corso di questo nuovo mandato, la Svizzera si impegnerà per rafforzare l'istituzione e promuovere i diritti umani nel sistema dell'ONU come pure la loro attuazione. Le sue priorità sono l'abolizione della pena di morte su scala globale, la lotta contro la tortura, la promozione della libertà di espressione, la protezione delle minoranze e l'affermazione dei diritti delle donne.
La Confederazione lavorerà inoltre al consolidamento delle istituzioni democratiche in tutto il mondo promuovendo standard elettorali, sottolineando il ruolo dei diritti umani nelle proteste pacifiche e considerando l'impatto delle nuove tecnologie (cybertecnologie, tecnologie digitali e neurotecnologie) su questi diritti, aggiunge la nota.