Si contano già a decine le vittime del temuto attacco russo all'Ucraina, annunciato all'alba dal presidente Vladimir Putin con un messaggio alla tv di Stato russa.
Keystone-SDA
24.02.2022, 13:56
24.02.2022, 14:42
SDA
Secondo la presidenza ucraina, «più di 40 soldati ucraini e circa 10 civili sono stati uccisi», ed altre 18 vittime, fra le quali 10 donne, si registrano in seguito ad un attacco russo a Odessa. L'esercito avrebbe abbattuto invece cinque aerei e un elicottero russi e «ucciso 50 occupanti».
Forti esplosioni sono state avvertite a Odessa, Kharvik, Mariupol, Leopoli e nella capitale Kiev, dove le truppe russe avrebbero sfondato le difese dell'esercito ucraino. In corso «un grande attacco», secondo testimoni, anche nella regione di Lugansk dove «stanno entrando i carri armati e ci sono forti scontri presso la città di Shachtarsk». Bombardamenti pure a Dnipro dove «le scuole sono chiuse, ci sono file alle banche e ai benzinai ma in generale la città non è nel panico».
A Kiev la popolazione si è rifugiata nelle stazioni della metropolitana e in massa ha tentato di abbandonare le città, fra lunghe code ai distributori di benzina file di veicoli fermi sulle strade verso la campagna. Un testimone oculare ha raccontato all'ANSA: «ci stanno evacuando dagli uffici. Per ora stiamo a Kiev, poi si vedrà». Imposta nel paese la legge marziale.
Il ministro della difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha invitato tutti coloro che sono pronti e sanno come utilizzare le armi possono unirsi alle Forze di difesa territoriale delle Forze armate ucraine nella loro regione.
Putin ha definito quella in Ucraina «un'operazione militare speciale per proteggere il Donbass» chiarendo che «un'ulteriore espansione della Nato e il suo uso del territorio ucraino sono inaccettabili. Chiunque tenti di crearci ostacoli e interferire sappia che la Russia risponderà con delle conseguenze mai viste prima. Siamo preparati a tutto. Spero di essere ascoltato». Il Cremlino in seguito ha sottolineato che lo scopo è quello di «smilitarizzare e denazificare l'Ucraina» e sarà il presidente a stabilire la durata dell'attacco.
Il presidente ucraino Zelensky da parte sua ha accusato Mosca di avere «attaccato a tradimento, come fecero i nazisti» e ha esortato l'esercito a «infliggere il massimo delle perdite» alle forze russe, invitando al contempo i cittadini a donare il sangue per i soldati feriti. Il ministero della difesa ha chiamato la popolazione civile alle armi.
Durissima e immediata la reazione della Nato, che ha riunito il Consiglio atlantico, in previsione di un vertice dei leader, domani in videoconferenza. L'Alleanza ha ribadito che «i paesi alleati non accetteranno mai riconoscimenti illegali» da parte di Mosca, approvando al contempo «un ulteriore dispiegamento di forze di terra, acqua e aria» a Est e aumentando «la prontezza di risposta dei contingenti».
Il segretario generale Stoltenberg ha sottolineato che «la guerra è in Europa, è un momento grave», ma ha assicurato che «non ci sono truppe Nato in Ucraina al momento, non abbiamo né piani né intenzioni di dispiegarle» anche se «qualsiasi attacco a un nostro alleato farà scattare la nostra reazione».
Compatta la condanna dell'Occidente. Per il presidente statunitense Joe Biden «Putin ha scelto una guerra premeditata che porterà una catastrofica perdita di vite umane e sofferenza». Il premier britannico Boris Johnson assicura che «Gran Bretagna e Occidente non staranno a guardare» e chiede un vertice urgente della Nato, il tedesco Scholz commenta che «non c'è nessuna giustificazione, questa è la guerra di Putin» e il presidente francese Emmanuel Macron chiede «la fine immediata» delle operazioni russe.
Promette una reazione anche l'Ue che, per voce dell'alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell annuncia «il più duro pacchetto di misure mai adottato». Stasera in programma un consiglio europeo straordinario e una riunione del G7.
Molto cauta invece la la Cina con il ministro degli esteri Hua Chunying che respinge «l'uso preconcetto delle parole» in merito al termine «invasione».
Inevitabili anche i contraccolpi sui mercati: schizzano i prezzi del gas (117,2 euro al megawattora, +32%, dopo un massimo di +41% a 125 euro) e del petrolio, con il Brent oltre quota 105 dollari al barile. Una nuova fiammata che, secondo gli analisti, è destinata a «rafforzare le pressioni inflazionistiche». Sotto pressione le Borse. Mosca sprofonda fino a -45%, bruciati 180 miliardi di capitalizzazione.