Paradisi fiscali La Svizzera sarà forse stralciata dalla lista grigia dell'UE

ATS

9.10.2019 - 07:06

Il consigliere federale Ueli Maurer in un incontro a Bruxelles nel 2018. La Svizzera domani potrebbe essere stralciata dalla lista grigia dei paradisi fiscali dell'Ue (foto d'archivio)
Il consigliere federale Ueli Maurer in un incontro a Bruxelles nel 2018. La Svizzera domani potrebbe essere stralciata dalla lista grigia dei paradisi fiscali dell'Ue (foto d'archivio)
Source: KEYSTONE/AP/FRANCISCO SECO

La Svizzera giovedì potrebbe essere stralciata dalla lista grigia dei paradisi fiscali dell'Unione europea. La decisione verrà presa alla riunione dell'Ecofin, che riunisce i ministri dell'economia e delle finanze degli Stati membri dell'UE, in programma a Lussemburgo.

La svolta, tuttavia, non costituirebbe una sorpresa: solo una settimana fa, gli ambasciatori degli Stati dell'Unione Europea avevano raccomandato di stralciare Berna dalla cosiddetta «grey list».

La Confederazione, come del resto Albania, Costa Rica, Isole Mauritius e Serbia, dovrebbe essere rimossa dalla lista grigia, poiché ritenuta ormai Paese compatibile con tutti gli impegni presi nel campo della cooperazione fiscale.

A fine 2017 l'UE aveva stilato una lista nera e una lista grigia dei paradisi fiscali: la prima riguardava i Paesi non cooperativi in materia fiscale, mentre la seconda era destinata agli Stati che avevano promesso di apportare alcune modifiche a livello fiscale, tra cui la Confederazione.

Un passi avanti dopo il sì alla RFFA

Già il 19 maggio scorso, dopo il sì popolare al progetto riforma fiscale e finanziamento dell'AVS (RFFA), il presidente della Confederazione Ueli Maurer aveva chiesto lo stralcio della Svizzera dalla lista in questione, un passo che a suo avviso doveva avvenire «il più presto possibile»: questo poiché nel frattempo Berna dispone di un sistema tributario compatibile con i dettami dell'UE e dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). La riforma fiscale entrerà in vigore all'inizio del prossimo anno.

Eventualmente, in caso di mancato stralcio giovedì a Lussemburgo, la questione potrebbe essere posticipata all'inizio del 2020. Fonti a Bruxelles hanno assicurato all'agenzia di stampa Keystone-ATS che non esiste nessun legame con altri dossier, ad esempio con l'accordo quadro.

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