Mucche ed escursionistiUn allevatore avverte del «pericolo di morte»
Di Anna Kappeler
9.9.2020
Ogni quattro o cinque anni si verificano attacchi da parte di mucche da latte che provocano la morte di escursionisti. Secondo un agricoltore, i pannelli informativi ufficiali non sono sufficienti e avverte quindi del pericolo installando cartelli propri.
Il trekking è lo sport più popolare in Svizzera, ed è in continua crescita. Circa 20'000 chilometri di sentieri per escurioni attraversano i campi e i pascoli del Paese. Questo tuttavia presenta dei rischi: durante la stagione di trekking, si verificano talvolta incidenti con vacche da latte.
È un tema che sta cuore a Luzi Stoffel, agricoltore di Campsut, nei Grigioni. «Siccome il sentiero passa attraverso il mio pascolo, questo afflusso di persone può provocare incidenti con i miei animali poiché le vacche da latte difendono i loro piccoli.» Negli ultimi cinque anni gli escursionisti sono sempre più numerosi e, con la crisi del coronavirus, il loro numero è aumentato ancora, secondo Stoffel.
L'estate scorsa, per esempio, un uomo di 55 anni è stato attaccato da una mucca vicino a Poschiavo. Ha riportato gravi ferite alla testa e sua moglie è rimasta sotto shock per l'accaduto. Anche una sentenza pronunciata in Austria quello stesso anno ha suscitato molte discussioni: in seguito alla morte della proprietaria di un cane, travolta dai suoi animali, un agricoltore ha dovuto contribuire al risarcimento.
I sentieri escursionistici non possono essere spostati
L'agricoltore Luzi Stoffel è a conoscenza di questa sentenza. Di propria iniziativa, ha già installato dei cartelli informativi con la dicitura «Attenzione! Pericolo di morte». «Questi cartelli sono necessari per ragioni di sicurezza», sostiene l'agricoltore. Se succede qualcosa con i suoi animali, «se un animale attacca qualcuno, [lui] ne è responsabile». Spiega che dovrebbe rispondere dell'accaduto e pagare. «Questo è un problema», aggiunge.
L'agricoltore non è autorizzato a spostare i percorsi. «Questi itinerari non si cambiano.» Stoffel può tuttavia mettere dei cartelli «e quindi almeno avvisare le persone.» Non è probabilmente una garanzia giuridica per lui, «ma è meglio di niente » confida.
«Il cartello informativo ufficiale non dice molto»
Ma perché Luzi Stoffel non si accontenta di installare il pannello informativo ufficiale? Questo cartello, elaborato da un team di specialisti e approvato dall'Ufficio federale delle strade (USTRA), avverte anche del rischio legato alle vacche da latte. Tuttavia l'agricoltore ha un'opinione molto chiara in merito: «Non dice molto. Semplicemente servono parole più chiare.»
Il cartello informativo ufficiale è stato creato da un team di specialisti costituito dall'Unione svizzera dei contadini, dall'Associazione della Vacca madre svizzera, dalla rete Sentieri svizzeri e dal Servizio per la prevenzione degli infortuni nell'agricoltura (SPIA), il quale prende le distanze «dal contenuto e dalla presentazione» del cartello di Luzi Stoffel, come afferma lo SPIA. « La sua installazione non è stata oggetto di una consultazione e il contenuto non tiene in considerazione il contesto giuridico attuale», afferma Heinz Feldmann dello SPIA.
Di norma l'allevatore è responsabile
È quindi il momento di esaminare la situazione giuridica attuale. In teoria, la circolazione sui sentieri di escursionismo non deve, se possibile, esporre a rischi, come sancisce l'articolo 6 della legge federale sui percorsi e i sentieri per escursioni. Un agricoltore deve sempre partire dal principio che gli utilizzatori dei sentieri hanno poche conoscenze – talvolta nessuna – sul comportamento da adottare in presenza di bovini. Deve quindi prestare particolare attenzione ai pascoli dove sono presenti vacche nutrici.
L'articolo 56 D del Codice delle obbligazioni sancisce infatti che in linea di principio l'allevatore è sempre responsabile dei danni causati dai suoi animali. Se è in grado di provare che ha fatto il possibile per evitare il danno, al massimo può scaricare la propria responsabilità. Questo vale anche sugli alpeggi in estate: se gli animali si spostano, il proprietario del luogo ne assume la responsabilità.
Un'assicurazione complementare per gli animali estranei
È proprio a causa dell'ultimo punto citato che l'allevatore di Campsut, Luzi Stoffel, ha stipulato una garanzia aggiuntiva: «In quanto proprietario di un alpeggio, in estate tengo anche animali che appartengono ad altri allevatori, motivo per cui ho sottoscritto un'assicurazione complementare per gli animali di altri proprietari». Stoffel afferma di non aver avuto incidenti finora. «Tuttavia ho visto a distanza delle vacche attaccare il cane di un gruppo di escursionisti», ma precisa che questi ultimi sono riusciti a scappare.
L'Unione svizzera dei contadini aiuta gli allevatori a prendere consapevolezza dei loro obblighi e ad adempierli. Gli agricoltori sanno che «in quanto allevatori e responsabili di alpeggi hanno anche l'obbligo di prendere delle misure precauzionali per evitare qualunque incidente con gli escursionisti», riferisce Sandra Helfenstein, portavoce dell'organizzazione, la quale precisa che questo almeno è quanto sancisce la sentenza pronunciata in Austria.
«Un decesso ogni quattro o cinque anni»
L'Unione svizzera dei contadini afferma di non sapere se il numero di incidenti in cui sono coinvolte vacche da latte ed escursionisti sia in aumento. L'organizzazione riferisce di non avere «alcuna conoscenza» dei dati nazionali. La rete dei Sentieri svizzeri osserva un leggero aumento dei riscontri per quanto riguarda le vacche nutrici. Tuttavia questo dato deve essere relativizzato, spiega Patricia Cornali, portavoce dell'organizzazione. «Attualmente sulla rete dei sentieri svizzeri si conta un numero di escursionisti superiore alla media.»
Nemmeno il Servizio per la prevenzione degli infortuni nell'agricoltura (SPIA) dispone di cifre attuali, ma ha compilato una statistica. «Negli anni scorsi, sono stati segnalati da uno a quattro incidenti che hanno provocato ferite gravi», spiega Cornelia Stelzer, responsabile della sicurezza, che si occupa di questi casi. Inoltre, «ogni quattro o cinque anni si verifica un incidente mortale».
Come comportarsi in presenza di vacche nutrici
Mantenere il più possibile la distanza dagli animali
Non dare da mangiare né toccare i vitelli
Tenere i cani al guinzaglio poiché potrebbero far innervosire le mucche
Se una mucca si comporta in modo aggressivo, abbandonare il pascolo, possibilmente camminando lentamente e all'indietro.