COVID-19 Test di massa nelle località sciistiche vodesi, meno dell'1% di positivi

ats

13.2.2021 - 21:29

I test di massa effettuati negli scorsi giorni a Villars-sur-Ollon e in altre due località sciistiche vodesi hanno fornito un risultato incoraggiante
I test di massa effettuati negli scorsi giorni a Villars-sur-Ollon e in altre due località sciistiche vodesi hanno fornito un risultato incoraggiante
Keystone

I test di massa effettuati negli scorsi nove giorni nelle tre località sciistiche vodesi di Villars-sur-Ollon, Les Diablerets e Leysin hanno fornito un «bilancio rassicurante»: in totale, su oltre 2'650 test, meno dell'1% è risultato positivo.

Per rafforzare la lotta al coronavirus e identificare in anticipo eventuali focolai, il Canton Vaud ha avviato uno screening su larga scala nei tre centri delle Prealpi vodesi.

Su nove giorni, tutte le persone presenti a partire dai dodici anni – residenti, impiegati e turisti – hanno potuto presentarsi senza appuntamento a Villars-sur-Ollon (dal 5 al 7 febbraio), Les Diablerets (dall'8 al 10) e Leysin (dall'11 fino a questa sera) per effettuare un test rapido gratuito.

Lo scopo è quello di prevenire focolai

L'idea era quella di intervenire nei comprensori sciistici, in previsione delle vacanze scolastiche che iniziano il 20 febbraio. Questo per evitare ad ogni costo focolai prima delle ferie, fase fondamentale per la regione, ma anche per rassicurare i turisti e gli abitanti di queste stazioni.

Dei 2'659 test effettuati, solo 26 sono risultati positivi (0,98%). Si tratta di un risultato rassicurante, ha indicato questa sera il Canton Vaud in un comunicato. In dettaglio, sono stati condotti 1'147 test a Villars, di cui 23 positivi (1,97%), 599 test a Les Diablerets, di cui uno positivo (0,17%) e 913 a Leysin, di cui due positivi (0,22%). Tra i casi positivi, un quarto delle persone erano asintomatiche.

Ciò, spiega il Cantone, ha permesso la rapida attuazione delle procedure di tracciamento dei contatti, interrompendo così le catene di trasmissione del virus e lo sviluppo di focolai. La quota emersa corrisponde a ciò che è stato osservato in operazioni simili condotte altrove in Svizzera e in Europa, precisa il comunicato.

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