«In collaborazione con percorso-casa-scuola.ch, un’azione di ATA Associazione traffico e ambiente, Mobilità pedonale Svizzera e il Fondo di sicurezza stradale»
16.8.2024
In una settimana, sulle strade svizzere, rimangono feriti in media 25 bambini, molti dei quali in bicicletta. Se gli automobilisti lasciano loro un po’ di spazio in più, il rischio diminuisce.
«In collaborazione con percorso-casa-scuola.ch, un’azione di ATA Associazione traffico e ambiente, Mobilità pedonale Svizzera e il Fondo di sicurezza stradale»
In una settimana, sulle strade svizzere, rimangono feriti in media 25 bambini, molti dei quali in bicicletta. Se gli automobilisti lasciano loro un po’ di spazio in più, il rischio diminuisce.
Eppure, nel traffico stradale questo metro e mezzo può salvare la vita. Basta che noi automobilisti concediamo ai bambini questo spazio.
Ecco una tipica situazione nel traffico mattutino: tutte le auto viaggiano quasi rasentando il limite di velocità consentito. D’altronde, ad attendere in ufficio c’è solo una marea di lavoro e una macchinetta del caffè. Accanto a noi, però, passano diretti a scuola anche i bambini, molti dei quali pedalano con le loro bici sul bordo della strada o sulla pista ciclabile, quando c’è.
Il traffico del mattino può essere fonte di stress e di disorientamento, soprattutto per i più piccoli. Le auto sfrecciano accanto a loro a tutta velocità e a distanza ravvicinata. E nonostante ciò, devono affrontare questo tipo di situazione e imparare ad acquisire un comportamento corretto e sicuro nel traffico. I bambini sono portati ad apprendere in numerosi ambiti della vita, e devono farlo anche sulla strada.
I bambini imparano in fretta, ma...
«Qualsiasi processo di apprendimento non è privo di errori», afferma Raphael Hermann, responsabile dell’educazione stradale della polizia cantonale di Friburgo. I bambini sono distratti e inclini a dimenticare. Imparano in modo incredibilmente rapido ma, come ogni essere umano, spesso lo fanno attraverso i loro stessi errori. E in sella alla bici in mezzo al traffico rischiano di finire in ospedale.
Testa le tue conoscenze sul traffico
Partecipate al quiz sul traffico per vincere uno degli oltre 200 premi.
Ogni anno, 1’300 bambini (fino ai 14 anni) hanno incidenti sulle strade svizzere, 520 circa dei quali si verificano nel tragitto verso la scuola; vale a dire che in un giorno scolastico medio si verificano due o tre incidenti. Una disavventura che coinvolge un bambino non è solo snervante per il malcapitato e la sua famiglia, ma anche per gli utenti della strada coinvolti.
Secondo l’Ufficio prevenzione infortuni (UPI), in termini di gestione del traffico i bambini sono la causa principale del 60% degli incidenti stradali in cui rimangono coinvolti; dato, questo, che non rende di certo un’emergenza di questo genere più gestibile per gli automobilisti. Bisogna perciò fare il possibile per prevenire questi incidenti per il bene di tutti.
Gli educatori stradali suggeriscono pertanto la seguente regola generale: lasciate ai bambini in bicicletta 1,5 metri di spazio quando li sorpassate. «Questo accorgimento riduce il rischio per i bimbi», spiega l’agente di polizia Hermann. Soprattutto per gli scolari più piccoli, che ancora faticano a mantenere l’equilibrio e a volte piegano all’improvviso verso sinistra , ovvero verso la corsia delle auto.
Come proteggere gli scolari
I bambini devono poter percorrere in autonomia e sicurezza il tragitto verso l’asilo o la scuola. Poiché devono ancora imparare a muoversi nel traffico, hanno bisogno del sostegno di tutti gli utenti della strada e dei genitori. La campagna percorso-casa-scuola.ch dell’Associazione traffico e ambiente (ATA) e di Mobilità pedonale Svizzera si svolge su incarico del Fondo di sicurezza stradale svizzero.
Dove non arriva la legge, deve vigere il buon senso
Molti Paesi confinanti prevedono già per legge una distanza minima da tenere durante il sorpasso delle biciclette (tutte). In Germania, ad esempio, la distanza prescritta è di 1,5 metri o addirittura 2 metri in determinate situazioni: i camion, in caso di scarsa visibilità o di vento e quando si tratta di bambini.
In Francia si applica una distanza di 1 metro nelle aree urbane e di 1,5 metri al di fuori di esse. In Svizzera, la legge prevede semplicemente una «distanza sufficiente», né più né meno. In termini di norme chiare sulle distanze, la Svizzera costituisce pertanto un’isola (di traffico) in Europa.
I critici diranno: lo spazio su una strada è limitato, 1 metro e mezzo è metà corsia, come faccio a sorpassare? Devo attraversare la linea di mezzeria? L’agente di polizia Hermann spiega: «Gli automobilisti sono tenuti a rispettare le regole del traffico in ogni situazione. Basta solo guidare a passo d’uomo o alla velocità della bicicletta».
Tanto più che la distanza di 1,5 metri dal ciclista non significa, ovviamente, 1,5 metri dal bordo del marciapiede. Bisogna tenere conto dello spazio occupato dal bambino in bici, più o meno 60-70 centimetri, indipendentemente dalla presenza o meno di una pista ciclabile.
La responsabilità degli automobilisti
I conducenti di automobili hanno una responsabilità nei confronti dei bambini nel traffico stradale. Devono adottare un comportamento che rispetti i limiti di sicurezza e tenga conto delle abilità di guida dei bambini, che potrebbero non sentirsi ancora del tutto sicuri sulle due ruote.
Dagmar Rösler: «La loro percezione dello spazio è ancora limitata»
In qualità di educatrice, cosa pensa della raccomandazione di mantenere sempre una distanza di almeno 1,5 metri quando si sorpassano bambini in bicicletta?
Dagmar Rösler: Penso che sia una buona idea. Noi automobilisti dovremmo sempre ricordare che i bambini in età della scuola dell’infanzia e scuola elementare, in particolare, stanno imparando a comportarsi nel traffico e commettono ancora errori. E questo non solo per la mancanza di abitudine, ma anche perché le loro capacità cognitive non sono pienamente sviluppate. La responsabilità principale deve ricadere sugli adulti.
Quali competenze specifiche mancano ai bambini in età prescolare e primaria per andare in bicicletta in sicurezza?
A questa età la percezione spaziale è ancora limitata; cosa che, tra l’altro, rende più difficile localizzare i suoni. La minore capacità di attenzione implica inoltre un tempo di concentrazione più breve e una tendenza a stancarsi più in fretta. Aspetto, questo, che deve essere tenuto in considerazione nel traffico.
A che età i bambini dovrebbero iniziare ad andare in bicicletta su strada senza essere accompagnati?
Non esiste una risposta univoca a questa domanda. Ci sono, ad esempio, bambini di dieci anni che hanno ancora difficoltà a mantenere l’equilibrio in sella a una bicicletta e che pertanto non dovrebbero andare a scuola in bici. Oltre a far acquisire loro le competenze tecniche, è importante che noi tutori sensibilizziamo i bambini alla sicurezza stradale e li accompagniamo. Solo attraverso la routine i bambini sviluppano una coscienza nei confronti dei pericoli del traffico.
Dagmar Rösler è insegnante di scuola elementare e presidente dell’Associazione mantello dei docenti svizzeri.
A proposito: in Svizzera, i bambini possono circolare su strada a partire dall’età di sei anni. Se lo fanno (o quando) è fondamentalmente responsabilità dei genitori, i quali dovrebbero accompagnarli per tutto il tempo necessario e permettere loro di pedalare da soli solo quando le capacità acquisite e le condizioni stradali lo consentono.
I dati mostrano che i mesi in cui inizia la scuola sono i più critici in termini di incidenti in bicicletta. Questo anche perché le attività scolastiche partono a fine estate, quando le temperature sono ancora elevate e le persone preferiscono spostarsi in bici. Giugno è in Svizzera il mese con il maggior numero di incidenti in bicicletta (761). Seguono luglio, agosto e settembre, attestandosi a un livello molto simile (tra 652 e 684).
Si tratta di un contenuto sponsorizzato. «In cooperazione con…» significa che il contenuto è stato prodotto per un cliente e pagato da quest’ultimo.