AdvertorialCome saranno veramente le nostre strade tra 10 anni?
In cooperazione con Toyota
13.3.2024
Guardando al 2035, gli esperti prevedono alcuni cambiamenti per il futuro di automobilisti e automobiliste. Tuttavia, non tutti i trend della mobilità plasmeranno il panorama stradale con la stessa rapidità.
In cooperazione con Toyota
13.03.2024, 06:00
In cooperazione con Toyota
Una cosa possiamo già anticiparla: il panorama (automobilistico) non sarà così futuristico come alcuni lo immaginano, almeno non nel 2035. L’esperto di mobilità Michael Pachmajer, ad esempio, ritiene che allora i sistemi di guida autonoma non saranno ancora diffusi su larga scala. Pachmajer si occupa da molti anni di questo tema presso lo Zukunftsinstitut di Francoforte (Germania) e Vienna (Austria). «Non credo che tra dieci anni questa tecnologia avrà già preso piede», spiega. «Dal punto di vista tecnico, per i singoli veicoli non ci sarebbe alcun problema: le prove sul campo lo hanno dimostrato già da tempo. Ma la vera sfida sarà riuscire a creare un intero ecosistema di trasporto a guida autonoma in città anguste come Zurigo».
Anche le persone, secondo Pachmajer, rappresentano un ostacolo alla diffusione di questa tecnologia. «La fiducia nella sicurezza di questi sistemi e la disponibilità ad affidarsi del tutto a trasporti completamente autonomi devono ancora crescere. E probabilmente ci vorrà più tempo».
Hub di mobilità e autostrade più evolute
Secondo l’esperto vedremo comunque dei cambiamenti. Pachmajer ritiene che nel prossimo futuro assisteremo a uno spostamento della mobilità: il traffico cittadino si ridurrà e i cosiddetti hub di mobilità periferici incanaleranno i flussi di pendolari in entrata verso la città attraverso il trasporto pubblico o mezzi in condivisione. Pachmajer ne è certo: «Questi nuovi centri del trasporto sono un elemento chiave dell’infrastruttura di mobilità del futuro».
Al di fuori del contesto cittadino, l’importanza dell’auto resterà invariata. «L’auto elettrica ha un ruolo di rilievo nelle aree rurali e per collegare le campagne agli hub di mobilità urbani», dichiara lo specialista. Questo vale anche per il traffico logistico, in crescita con l’aumento dei flussi di merci. Anche la maggior parte dei motori dei camion è destinata a cambiare. In pole position, secondo Pachmajer, ci saranno quelli a idrogeno.
Una visione che trova d’accordo Björn Müller, Responsabile media di Toyota Svizzera. «Immaginiamo una mobilità diversificata, con vari concept di propulsione che plasmeranno le nostre strade nel prossimo futuro», aggiunge. Attualmente Toyota sta già perseguendo in tutto il mondo una strategia eterogenea per raggiungere la neutralità carbonica. «La strategia tiene presente la necessità dell’azienda di offrire una selezione di diverse tecnologie di propulsione per tutte le possibili esigenze dei clienti, condizioni di mercato e infrastrutture locali, in diverse aree del mondo. Oltre a vari tipi di motori elettrici, le nostre tecnologie includono anche motori a combustione con idrogeno o e-fuel».
Gli esperti ritengono che in Europa la mobilità elettrica si affermerà come nuovo standard per le auto entro il 2035. Probabilmente i veicoli ibridi e plug-in hybrid continueranno ad avere un ruolo importante, almeno a livello globale. Toyota crede che tutte le tecnologie resteranno rilevanti in futuro ed è convinta che valga la pena di puntare su diverse propulsioni.
Super batterie in arrivo
Nel contesto elvetico, lo studio «Il futuro della ricarica dei veicoli elettrici in Svizzera» pubblicato l’anno scorso dall’Ufficio federale dell’energia prevede che entro dieci anni sulle strade svizzere circoleranno circa due milioni di veicoli elettrici a batteria. Ossia, quasi la metà del parco auto totale. «L’industria automobilistica ha stabilito, almeno per il settore delle autovetture, che l’elettrico sarà lo standard per i motori», afferma il ricercatore dello Zukunftsinstitut Pachmajer.
Di conseguenza, in futuro le fabbriche di batterie saranno di più e di dimensioni maggiori, perché d’ora in poi anche i fondi per la ricerca saranno destinati in modo costante a questo settore. Per le batterie di nuova generazione l’obiettivo è impiegare materie prime meno nocive del litio, che possano anche essere completamente riciclate. Si tratta di nuovi concept di batteria, come quelli che Toyota intende sviluppare in qualità di pioniera in questo campo, ad esempio con la produzione di batterie bipolari al nichel-metallo idruro (NiMh). Queste batterie consumano meno minerali e sono meno costose, nonostante la densità di potenza doppia. «Lavoriamo anche all’introduzione delle cosiddette batterie allo stato solido», spiega Björn Müller. L’introduzione di queste super batterie dovrebbe prendere il via gradualmente, a partire dal 2026. «Consentiranno un’autonomia decisamente maggiore, di oltre 1000 chilometri, a prezzi inferiori e avranno un impatto positivo sulla diffusione della mobilità elettrica nel medio termine», afferma Müller.
Le 4 super-batterie di Toyota
Entro il 2026, Toyota costruirà un nuovo impianto di produzione chiamato "Bev Factory", dove saranno sviluppati parallelamente quattro tipi di super-batterie di nuova generazione:
Batterie al litio ad alte prestazioni
Questo tipo di batteria dovrebbe consentire autonomie WLTP di oltre 800 chilometri, con un tempo di ricarica dal 10 all'80 % in soli 20 minuti.
Batterie al litio-ferro-fosfato
Questo tipo di batteria meno costoso dovrebbe offrire circa il 20 % in più di autonomia rispetto alla generazione attuale di batterie. Il tempo di ricarica dal 10 all'80 % è stimato in 30 minuti.
Batterie al litio-ion ad alte prestazioni
Questa batteria dovrebbe offrire un'autonomia di oltre 1000 chilometri, con un tempo di ricarica dal 10 all'80 % di 20 minuti o meno.
Batterie a stato solido
Le batterie a stato solido sono considerate un cambiamento rivoluzionario per le auto elettriche, poiché offrono più potenza in un formato più compatto e si ricaricano più rapidamente, passando dal 10 all'80 % in soli dieci minuti o meno.
I motori a combustione ci saranno ancora, ma…
Anche altri esperti sono convinti che entro il 2035 non ci saranno più problemi o motivi di scetticismo relativamente all’autonomia o alla ricarica delle batterie. Secondo le stime dell’Ufficio federale dell’energia, lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica si concentrerà soprattutto nei prossimi 10-15 anni. Lo specialista della mobilità Pachmajer lo conferma: «Penso che a quel punto la rete di ricarica avrà la stessa diffusione dell’attuale rete di stazioni di servizio, perché i fornitori convertiranno gradualmente le proprie stazioni di servizio per offrire la ricarica elettrica. Infatti, per loro in futuro sarà meno conveniente puntare su gasolio e benzina, a causa del calo della domanda e dell’aumento dei prezzi legati alle emissioni di CO₂».
Sarà comunque ancora possibile acquistare autovetture con motori a combustione fino al 2035, poiché il divieto generale entrerà in vigore solo poco dopo. Questo piano prevede che a partire dal 2035 la vendita di auto nuove con motori a combustione classici sarà vietata. Una decisione che in linea di principio vale anche per la Svizzera, che non è membro dell'UE, poiché le auto nuove immatricolate qui devono rispettare le omologazioni UE e le normative europee sulle emissioni Pachmajer: «Tuttavia, la differenza di prezzo tra elettricità da fonte solare ed eolica e benzina o gasolio in futuro sarà probabilmente così marcata, a sfavore del petrolio, che i propulsori a combustione non risulteranno più interessanti in termini di prezzo».
In parallelo, nei prossimi anni il mercato dell’usato elettrico darà un forte impulso a questo tipo di tecnologia. «Questo mercato crescerà enormemente nei prossimi anni». Lo stesso vale anche per il mercato delle auto nuove, a cui Toyota in particolare intende dare un grande slancio.
30 nuovi modelli elettrici in arrivo entro il 2030
Toyota prevede di introdurre sul mercato ben 30 nuovi modelli elettrici entro il 2030. Una campagna che si inserisce nella strategia di sostenibilità «beyond zero» dell’azienda di mobilità. Oggi Toyota offre già cinque modelli puramente elettrici: bZ4X, Proace, Proace City, Proace Verso e Proace City Verso. Entro la fine del 2025 ne debutteranno altri quattro, fra cui Urban SUV e Sport Crossover. «Lo Urban SUV si ispira al successo della Toyota Yaris Cross ibrida-elettrica», spiega Müller. «Lo Sport Crossover, con il suo caratteristico profilo hatchback, è un’alternativa ai modelli SUV e diventerà un’icona di stile all’interno del programma BEV».
Ma il colosso automobilistico giapponese si sta spingendo ancora più in là, o meglio «beyond», tanto per citarne la strategia: infatti, entro il 2035 Toyota non solo ha intenzione di lanciare sul mercato esclusivamente veicoli a zero emissioni, ma anche di raggiungere la neutralità carbonica nell’ambito della loro produzione il più presto possibile. Björn Müller: «Grazie alla continua riduzione dei consumi energetici e all’utilizzo di tecniche di produzione innovative, gli impianti di produzione a livello globale raggiungeranno la neutralità climatica entro il 2040».
Conclusione: in futuro assisteremo a cambiamenti visibili sulle nostre strade, grazie ai numerosi sviluppi tecnologici. E i tanti nuovi concept di guida senza emissioni (anche acustiche) avranno anche un ulteriore vantaggio: nel 2035 il traffico dovrebbe già essere significativamente meno rumoroso.
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