AdvertorialFabian Blum: «Ho capito subito che sarei rimasto paralizzato»
In cooperazione con Toyota
30.8.2024
Fabian Blum, atleta che corre in sedia a rotelle, sogna una medaglia alle Paralimpiadi di Parigi. Dieci anni fa ha dovuto fare i conti da un momento all’altro con la paraplegia. Ma la sua famiglia e la sua grande forza di volontà gli hanno restituito la voglia di vivere.
In cooperazione con Toyota
30.08.2024, 06:00
Jan Klemm
Il 1° novembre 2014 la vita di Fabian Blum (29) è cambiata per sempre. Quel giorno l’allora 19enne si stava dedicando come sempre al suo allenamento di ginnastica artistica in palestra ed era particolarmente motivato: la settimana prima aveva dato spettacolo sulle parallele ad Amburgo.
Ma una brutta caduta durante un doppio salto mortale ha procurato all’atleta di Lucerna una lesione tra la quinta e la sesta vertebra cervicale che lo ha paralizzato. «È stato solo un attimo di distrazione», ricorda Blum. «Un brevissimo blackout.» Ma con conseguenze pesanti: Blum si è accorto all’istante che doveva essere successo qualcosa di terribile. «Dal petto in giù non sentivo più nulla», racconta. «Ho capito subito che sarei rimasto paralizzato e che avrei avuto bisogno di una sedia a rotelle».
Un cambiamento difficile
Il periodo successivo all’incidente non è stato affatto semplice per il ginnasta. Durante il soggiorno nel Centro per paraplegici a Nottwil (LU) ha dovuto lottare per adattarsi a una vita completamente nuova. «All’inizio stavo malissimo», racconta. «Dipendevo in tutto e per tutto dall’aiuto esterno e da solo non riuscivo neanche a mettermi seduto». Blum ha potuto contare sul grande sostegno della sua famiglia e sulla sua enorme forza di volontà di sportivo. Una forza interiore acquisita nei suoi 13 anni di ginnastica artistica.
Facciamo avanzare le persone
In qualità di partner globale per la mobilità dei Giochi Olimpici e Paralimpici, noi di Toyota ci impegniamo a far avanzare le persone, oltre il traguardo, verso l’impossibile. Siamo convinti che il movimento permetta di superare i limiti e trasformare i sogni in realtà. Insieme al Comitato Olimpico Internazionale e al Comitato Paralimpico Internazionale, aiutiamo gli atleti e le atlete a raggiungere esattamente questo obiettivo. Per consentire a tutte le persone di muoversi senza limiti, stiamo lavorando su ulteriori progetti che aiutino a sbloccare il potenziale di ogni individuo attraverso la forza del movimento.
Entrambi questi aspetti lo hanno aiutato a ottenere rapidi progressi nella riabilitazione e a dedicarsi nuovamente alle sue ambizioni sportive. «La possibilità di continuare a fare sport e le tante opportunità a disposizione in sedia a rotelle mi hanno dato una fortissima motivazione», spiega Blum. «Sono una persona nata per fare attività fisica. Devo essere sempre attivo. Lo sport è la mia passione più grande».
Una nuova passione per lo sport in sedia a rotelle
A Nottwil Blum ha provato a praticare diverse attività, tra cui sport di squadra come il rugby in sedia a rotelle. Ma da ginnasta, era abituato a gareggiare da solo e la competizione in un team non avrebbe potuto dargli quello che cercava. «Ho capito che avevo bisogno di qualcosa in cui potessi spingere me stesso al massimo. E l’ho trovato nella corsa con la sedia a rotelle».
Blum è riuscito a raggiungere i vertici mondiali, vincendo diverse medaglie in gare internazionali. Finora il suo più grande trionfo è stato l’argento nei 100 metri ai Campionati mondiali paralimpici di Parigi dell’anno scorso. Il suo obiettivo per le Paralimpiadi, che si tengono a loro volta nella capitale francese, è chiaro: qualificarsi per la finale della stessa specialità.
Abassia Rahmani: «Con Fabian parlo di sport e di auto»
Anche la velocista Abassia Rahmani è pronta per le Paralimpiadi di Parigi, con l’obiettivo dichiarato di qualificarsi alla finale dei 100 metri. «La preparazione per Parigi sta andando molto bene: quest’anno non ho avuto infortuni, il che mi ha permesso di allenarmi al meglio», racconta. Dallo scorso autunno Rahmani si allena insieme a un nuovo gruppo e a un nuovo allenatore. Questa scelta si è rivelata vincente: «Lo spirito di squadra è stato fondamentale per la mia preparazione e non vedo l’ora che arrivino le Paralimpiadi». A dare una grande mano ad Abassia Rahmani nella sua preparazione è stata anche la Toyota GR86. «Mi sposto regolarmente per partecipare a gare in tutta la Svizzera e apprezzo la mia auto che trasporta me, le mie lame e il resto dell’attrezzatura in modo sicuro e flessibile ovunque.» Abassia Rahmani e Fabian Blum parlano spesso di sport e di auto. «Ci incontriamo ad esempio alle gare o anche in ritiro a Tenerife. Per entrambi lo sport e le auto sono molto importanti.»
Lavoro, allenamenti e un hobby piacevole
La preparazione è andata molto bene, racconta il progettista elettrico che lavora per un fornitore di soluzioni energetiche e impiantistiche per edifici. Blum svolge i suoi allenamenti con molta disciplina, completando più volte alla settimana sessioni in pista e in sala pesi, perfezionando velocità, esplosività e tecnica.
Il lavoro è tanto anche a livello mentale. «In passato mi accadeva spesso durante la gara di non riuscire a mettere a frutto come desideravo i buoni risultati dell’allenamento perché il nervosismo mi faceva brutti scherzi», spiega. Adesso va meglio. Lo aiutano la giusta tecnica di respirazione e l’automotivazione. «Prima della gara devo assicurarmi di essere calmo e rilassato e non irrigidirmi».
In questo gli viene in aiuto la sua seconda grande passione: la pesca, un’attività che tranquillizza e richiede calma e concentrazione. Blum possiede un motoscafo accessibile in sedia a rotelle sul quale ama trascorrere del tempo con il padre e il fratello. Per il trasporto della sua imbarcazione si affida alla Toyota RAV4 e al gancio di traino. «È un’auto eccezionale. Mi offre le migliori prestazioni anche quando faccio sport.» Blum infatti viaggia molto, allenandosi e gareggiando su diverse piste, e anche la sua sedia a rotelle da corsa entra facilmente nel grande bagagliaio. In inverno anche la trazione integrale si rivela un vantaggio.
Blum è felice e non prova risentimento
La prossima destinazione di Blum è Parigi. Ed è ottimista: l’atleta paralimpico è felice di gareggiare e assapora già l’atmosfera della competizione. Il 29enne aggiunge di essere molto felice perché pratica uno sport che lo appaga, si dedica a un hobby piacevole e riceve il sostegno della famiglia, degli amici e di Flavia, la sua ragazza da tre anni. Per Blum, lamentarsi non è contemplato. Non prova risentimento o altri sentimenti negativi quando ripensa al suo terribile incidente. Spiega: «A volte mi stupisco di me stesso e di come ho affrontato bene questo scherzo del destino».
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