Advertorial«Il nostro posto è nel Palazzo federale»
In cooperazione con Pro Infirmis
22.9.2023
La vita in Svizzera spesso mette a dura prova le persone con disabilità, anche in politica. Le elezioni federali del 2023 potrebbero finalmente garantire una maggiore inclusione nel Palazzo federale. E questo anche grazie alla campagna di Pro Infirmis.
In cooperazione con Pro Infirmis
22.09.2023, 13:09
22.09.2023, 15:19
In cooperazione con Pro Infirmis
Il presente contributo è pubblicità politica
«Perché noi ci siamo. Siamo in tanti. E siamo parte della società.» Con questo manifesto Pro Infirmis ha lanciato la campagna «È ora di riconoscerlo» per una maggiore inclusione nella politica. In vista delle elezioni federali del prossimo autunno, l’organizzazione delle persone con disabilità si batte per una società in cui tutti abbiano lo stesso valore e gli stessi diritti. È una rivendicazione che la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità ha già formulato: le persone con disabilità devono poter contribuire in modo attivo alla definizione degli affari pubblici.
Ma la realtà è ben diversa. Le persone con disabilità sono massicciamente sottorappresentate in parlamento, nonostante costituiscano il 22% della popolazione. In sostanza, a fronte di questa percentuale, nel Parlamento nazionale dovrebbero esserci 44 membri con disabilità. Attualmente gli unici parlamentari con una disabilità visibile sono Christian Lohr e Philipp Kutter (Alleanza del Centro).
Persone con disabilità – un ostacolo?
Il motivo di questa disparità? Le persone con disabilità non possono partecipare alla vita politica a causa di numerosi ostacoli. A cominciare dal fatto che le persone con disabilità cognitive talvolta non godono del diritto di voto e quindi in molti casi sono escluse dal processo politico. Oppure vengono ostacolate dalla presenza di barriere, dall’assenza di interpreti del linguaggio dei segni o dalla mancanza di informazioni scritte in un linguaggio semplice.
Campagna per maggiore consapevolezza
Lo slogan «È ora di riconoscerlo» è al centro dell’attuale campagna di Pro Infirmis. Si tratta di un messaggio che le persone con disabilità lanciano alla società. L’affermazione sottolinea che 1,7 milioni di persone con disabilità in Svizzera non si lasciano più emarginare, ma prendono il loro posto nella società con fiducia e autodeterminazione. Hanno voce in capitolo nella vita quotidiana, sul lavoro e in politica. La Svizzera deve abituarsi a questa nuova consapevolezza.
Il punto cruciale: poiché l’assenza di barriere non è ancora un dato di fatto ovunque in Svizzera e le persone con disabilità devono cercare alternative a rampe mancanti o bagni per disabili inesistenti, molte di loro si sentono in primis un ostacolo, afferma Simone Leuenberger, deputata PPE al Gran Consiglio del Cantone di Berna. «A molte persone manca la fiducia in se stesse per impegnarsi nel processo politico e si rassegnano, invece di capire che l’ostacolo non sono loro, ma la società». Secondo Simone Leuenberger, la società, a sua volta, deve imparare che è necessaria una vera inclusione.
La Svizzera è in ritardo di anni sull’uguaglianza
È proprio questo che manca in Svizzera, nonostante la legge sui disabili del 2004. Sostanzialmente l’uguaglianza esiste solo sulla carta, denuncia Simone Leuenberger. «In Svizzera non è mai stato chiesto alle persone con disabilità quanto debbano e vogliano essere trattate in modo paritario, ma in linea di principio sono state semplicemente relegate in strutture o laboratori protetti». Altrettanto critico è Ferdinand Pulver, consigliere comunale PLR di Reinach BL. «L’attuazione della legge sui disabili è stata prima presa alla leggera e poi relegata in secondo piano. Ora l’attuazione nei tempi previsti, ovvero entro la fine del 2023, non è realistica».
Una circostanza che fa indignare Nicole Tille, consigliera comunale PS di Châtel-Saint-Denis FR. «La Svizzera ha i mezzi finanziari per apportare tutti i miglioramenti necessari a semplificare la vita alle persone con disabilità, ma è evidente che le manca la volontà di farlo». Per la sua passività, la Svizzera ha persino ricevuto un richiamo dall’ONU alla fine del 2022. Otto anni dopo aver ratificato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, la Svizzera è ben lontana dall’obiettivo prefissato e presenta enormi carenze in materia di uguaglianza e autodeterminazione. «È quindi importante firmare l’attuale iniziativa per l’inclusione, che chiede di accelerare l’attuazione della legge» commenta Nicole Tille. Alla sessione per i disabili che si è tenuta il 24 marzo 2023 nel Palazzo federale, i partecipanti hanno inoltre adottato una risoluzione sul tema della partecipazione politica e dei diritti politici delle persone con disabilità in Svizzera.
Impulsi importanti che dovrebbero consentire miglioramenti. Ma i tre politici ora vogliono anche recuperare il ritardo e fare in modo che l’inclusione in Svizzera diventi realtà – nella vita quotidiana e in politica. Si candidano nella Lista delle persone con disabilità ufficiale, fondata da Pro Infirmis in vista delle elezioni federali. Un nome che è stato scelto insieme e in modo consapevole dalle persone coinvolte, per combattere lo stigma associato al termine «disabilità» e promuovere chiarezza. Perché si tratta di persone con disabilità che si impegnano per la rimozione delle barriere che le ostacolano.
Nicole Tille, Ferdinand Pulver e Simone Leuenberger: tre di oltre trenta candidati con disabilità che intendono rendere la politica, e con essa l’intera Svizzera, più inclusiva. Qui di seguito ci raccontano che cosa li spinge a farlo. Per tutti una cosa è certa: «Il nostro posto è nel Palazzo federale!»
Simone Leuenberger: «Possiamo beneficiare dell’uguaglianza solo se ci viene consentito di dare forma al sostegno»
Simone Leuenberger si è battuta per il suo posto nel Gran Consiglio del Cantone di Berna nonostante gli ostacoli esistenti. Convive con la disabilità derivante dall’atrofia muscolare spinale (SMA) e necessita di una sedia a rotelle e del supporto di assistenti. Ed è per questo che i suoi due principali successi politici hanno un’importanza ancora maggiore per lei: l’introduzione del contributo di assistenza e l’approvazione della legge per le prestazioni a favore delle persone disabili (Behindertenleistungsgesetz) nel Cantone di Berna. Ciò consente alle persone con disabilità di vivere una vita indipendente a casa propria anziché in un istituto. «Possiamo beneficiare dell’uguaglianza solo se ci viene consentito di dare forma al sostegno», afferma Leuenberger. «E se anche le prestazioni finanziarie corrispondenti sono davvero sufficienti». La speranza è che la sua battaglia politica continui ora a livello nazionale. Nella sua veste di membro del Consiglio nazionale, Simone Leuenberger lavorerebbe per garantire che la disabilità riceva l’attenzione che merita, ovunque sia stata spesso trascurata finora. «Si tratta di un tema che si inserisce in quasi tutti gli ambiti della politica. Il mio compito come politica è quello di tenere sempre in considerazione le persone con disabilità in questi ambiti. In modo che diventi qualcosa di ovvio». L’inclusione è realistica, quando comincia sin dall’infanzia – negli asili, a scuola. «Solo affrontando la questione dalla base, potremo costruire una società veramente inclusiva». Leuenberger sta ricevendo il supporto del suo partito nella campagna elettorale. Si sente molto a suo agio nel PPE, dove viene semplicemente considerata una persona con i suoi punti di forza e le sue debolezze. «Sento che il mio lavoro all’interno del partito è molto inclusivo». La politica ritiene prezioso anche il sostegno di Pro Infirmis. «È una piattaforma importante per noi. Inoltre, noi persone con disabilità impariamo anche gli uni dagli altri – e possiamo incoraggiarci a vicenda».
Ferdinand Pulver: «Le barriere possono essere abbattute soltanto se sono visibili»
Anche il candidato al Consiglio nazionale Ferdinand Pulver è sostenuto nei suoi sforzi. Pulver, proveniente da Basilea Campagna, si trova su una sedia a rotelle a causa di un incidente in moto avvenuto 16 anni fa ed è attivo politicamente dal 2017. Solo tre anni dopo è stato eletto nel consiglio comunale di Reinach, la seconda città per grandezza del Cantone di Basilea Campagna, e dal 2021 è anche presidente della sezione cantonale del PLR. «I miei colleghi di partito mi sostengono nel mio lavoro quotidiano per il partito e mi assicurano un’assenza di barriere» racconta. «Questo significa molto per me». L’imprenditore nel settore della comunicazione visiva descrive la credibilità ottenuta grazie al suo lavoro nel partito come il suo più grande successo politico. «Il modo in cui faccio politica mi ha fatto guadagnare il rispetto anche oltre i confini del partito». Ora desidera continuare a farlo nel Consiglio nazionale, dando una voce forte agli 1,7 milioni di disabili svizzeri e sensibilizzando la politica e la società sulle loro problematiche. «Con la mia competenza, la mia esperienza politica e la mia pacatezza, desidero garantire che gli ostacoli vengano rimossi con criterio e in modo sensato, e impegnarmi così per tutta la società». Per lui è evidente che in politica sia fondamentale coinvolgere il maggior numero possibile di individui con disabilità, al fine di influenzare mentalità e decisioni. Pulver ritiene che anche il ritardo nell’attuazione del concetto di uguaglianza per le persone con disabilità non avrebbe assunto tali dimensioni se un numero maggiore di loro rappresentanti fosse stato coinvolto attivamente in parlamento negli anni precedenti. «Speriamo di poter rimediare a questa lacuna con le elezioni federali».
Nicole Tille: «Vogliamo essere parte della soluzione»
La consigliera del PS Nicole Tille è attiva politicamente nel luogo dove vive, Châtel-St-Denis, da circa sette anni. La commerciante e madre di famiglia ha perso una gamba all’età di 21 anni in seguito a un incidente. «Sono una guerriera. Il mio percorso di vita mi ha portato a impegnarmi per superare i limiti ed essere parte del cambiamento». Il suo focus politico è l’inclusione. «Nel nostro comune si sta registrando un forte aumento della popolazione. Per accompagnare questo sviluppo, mi premeva che il comune seguisse un percorso per promuovere la qualità della vita, consentire la partecipazione degli abitanti e coltivare una cultura dell’accoglienza. Questa proposta è stata accettata nel 2021 con mia grande soddisfazione». Ora Tille vorrebbe portare la sua grinta al Consiglio nazionale. «È giunto il momento di rafforzare la rappresentanza delle persone con disabilità, in quanto siamo i più qualificati e competenti in materia», afferma. «Vogliamo partecipare alle decisioni che riguardano le disabilità e altre tematiche sociali. Vogliamo essere parte della soluzione». Un aspetto centrale per lei è il miglioramento dell’accessibilità, anche nell’ottica dell’invecchiamento della popolazione. «È necessario adattare l’accessibilità delle infrastrutture pubbliche e creare incentivi per misure corrispondenti nel settore privato». Oltre al suo impegno nella sala del consiglio comunale, Tille è attiva anche nelle strade. Raccoglie le firme a favore dell’iniziativa per l’inclusione o distribuisce volantini. «L’incontro e lo scambio di opinioni con i cittadini è molto arricchente. Contribuisce a far progredire la riflessione su questo tema». La sensibilizzazione è un aspetto che apprezza anche di Pro Infirmis. «È fantastico che esista la Lista delle persone con disabilità, così possiamo fare rete e sfruttare la comunicazione dell’organizzazione. Ci rende visibili».
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