Il caro vecchio telefono cellulare: inizialmente malvisto, poi irrinunciabile, quindi la cosa più normale al mondo, infine superato e dimenticato. E ora, improvvisamente, è tornato di moda? Proprio così. Come piccole fenici colorate risorgono dai cassetti impolverati del tempo. Ma cos’è esattamente questa strana tendenza?
Swisscom
09.10.2024, 09:52
Pascal Imbach
L’emozione è stata grande quando, per la prima volta, abbiamo scoperto tante piccole porte sul mondo illuminate di verde o blu grazie ai piccoli display dei primi cellulari. Con l’avvento dei telefoni cellulari eravamo finalmente entrati nel futuro. E questi oggetti utili si evolvevano alla velocità della luce: all’inizio diventavano sempre più piccoli, poi pieghevoli, poi di nuovo più grandi ma in compenso più piatti, poi è scomparsa la tastiera per lasciare spazio a touchscreen sempre più grandi. Una corsa continua e incessante verso l’innovazione: la concorrenza non dorme mai!
Quasi ogni anno le conquiste tecnologiche vengono presentate come in una sorta di rituale religioso e rese sacre dalla comunità tecnologica. E chi non possiede sempre l’ultimo modello di smartphone XY viene velocemente isolato, almeno questa è l’impressione che si potrebbe avere.
Da quasi vent’anni ormai siamo condizionati a celebrare collettivamente, e naturalmente anche ad acquistare, qualsiasi nuova funzione, per quanto accessoria, così come qualsiasi nuovo modello leggermente migliorato.
E ora questa nuova tendenza: sempre più persone, soprattutto i giovani, scelgono consapevolmente di fare un passo indietro e tutto ad un tratto preferiscono telefoni con funzionalità fortemente limitate? Ma come siamo arrivati a questo punto?
Questi cimeli ormai superati e colorati dei primi anni Duemila: Nokia 3310, Motorola Razr V3, Sony Ericsson T610 tanto per citare qualche nome. Il solo pensiero di queste minuscole tastiere può causare accessi di sudorazione in molti testimoni di un’epoca.
Ma quello che allora era semplicemente un cellulare «normale», oggi viene affettuosamente chiamato dumbphone, a differenza degli smartphone (presumibilmente) intelligenti, e gode di una popolarità crescente. Un downgrade per così dire intenzionale.
Ma per quale motivo dovresti mai complicarti la vita inutilmente?
Detox digitale anziché doomscrolling
Con un dumbphone le comunicazioni si riducono al minimo indispensabile: telefonate, messaggi e magari una partita a «Snake» giusto per combattere la noia.
Che ne dici invece di cercare qualcosa su Google? Vedere se sono in arrivo temporali con le previsioni meteo? Scattare foto ad alta risoluzione in qualsiasi momento e in qualsiasi condizione? Seguire in tempo reale cosa succede nel mondo e scoprire con un pizzico di invidia le vacanze da sogno di altri sui social media? Non sia mai!
Ma è proprio questo il punto. Rinunciare a un settore che ha fatto della nostra attenzione la propria fonte di guadagno. Certo, anche noi, autodisciplinati, potremmo semplicemente smettere di guardare per ore centinaia di video su TikTok di cui poi non ricordiamo nulla. Ma è difficile resistere ad app progettate in modo intelligente e alle piattaforme dei social media. Questo meccanismo funziona perché noi esseri umani siamo quello che siamo e questo non è certo un buon motivo per punirci severamente.
Nel caso in cui ti sia già capitato di chiederti perché non hai mai tempo, la risposta potrebbe essere proprio questa.
A proposito: il tempo medio di permanenza su TikTok è di 91 minuti e la durata media di un video TikTok è di circa 43 secondi. Prova quindi a fare un paio di conti.
Finalmente torniamo a dedicare tempo alle cose davvero importanti
Un po’ come il collare protettivo per gli animali domestici o i paraocchi per i cavalli, la scelta consapevole di un dumbphone può darci sollievo nel lungo termine, anche se nell’immediatezza non disdegneremmo l’idea di poterci «distrarre un attimino». In ogni caso, questa tendenza promette più tranquillità e più tempo utilizzato in maniera consapevole, quindi non sprecato, al cellulare. Una bella notizia.
A una prima analisi può sembrare un po’ paradossale acquistare un altro dispositivo per poi utilizzarlo meno. Tanto più che la maggior parte di noi terrebbe lo smartphone avanzato con tutte le sue allettanti possibilità, almeno temporaneamente, nel cassetto. E magari da qualche parte c’è ancora un vecchio originale.
E così, secondo la legge della natura, in quel cassetto misterioso ci sarebbe sempre almeno un cellulare, indipendentemente dal fatto che si tratti di quello vecchio o di quello nuovo. Nella nostra guida #WIRSINDZUKUNFT capirai perché si tratta di una scelta non solo inutile ma anche poco sostenibile.
Design eccezionale: piccolo, leggero e minimal
L’idea del dumbphone è stata perfezionata da The Light Phone con il suo terzo modello, il Light Phone 3, che con il suo design minimal e dalle forme armoniose rende omaggio al motto «Meno è meglio». Ti offre tutto ciò di cui hai bisogno, senza inutili distrazioni. Purtroppo, per ora è disponibile solo in lingua inglese e con la tastiera inglese QWERTY.
Da alcuni anni anche HMD Global ripropone sul mercato nuove edizioni dei classici cellulari Nokia. E anche in questo caso, con la telefonia e la scrittura di SMS, l’attenzione è rivolta sul concetto «meno».
A prescindere dal tipo di dispositivo che utilizzi, si può concludere che un uso più consapevole del tempo che trascorri davanti allo schermo è un toccasana per la salute. Il tempo di cui disponiamo non è illimitato e riflettere su come lo trascorriamo non è certo un male.
Se desideri davvero passare a un cellulare minimal, dovresti approfittare della nostra offerta Buyback. In alternativa puoi raccogliere punti Karma e donare il tuo cellulare, vecchio o nuovo, a Mobile Aid. Sarebbe un bel gesto, naturalmente.
Naturalmente ci farebbe piacere se sfruttassi le possibilità del tuo smartphone per curiosare nel nostro Online Shop di Swisscom. E grazie al nostro abbonamento mobile e al nostro abbonamento internet sarai sempre connesso alla migliore rete della Svizzera.