Conflitti Berna: manifestazione contro guerra, parlano Cassis e Zelensky

pv, ats

19.3.2022 - 16:12

Una partecipante alla manifestazione odierna a Berna.
Una partecipante alla manifestazione odierna a Berna.
Keystone

Diverse migliaia di persone hanno partecipato oggi a Berna a una manifestazione di Solidarietà con l'Ucraina. Presente anche il presidente della Confederazione Ignazio Cassis che ha introdotto un collegamento in diretta col suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky.

Keystone-SDA, pv, ats

In apertura della manifestazione, l'ambasciatore ucraino in Svizzera ha espresso la sua gratitudine per l'ampio sostegno nella Confederazione e in tutta Europa. «We are one», ha ribadito, ricordando quanto è stato fatto in favore del popolo ucraino sia sul posto sia nell'accoglienza dei profughi. Ha poi rivolto il suo personale ringraziamento al presidente della Confederazione Cassis e al presidente ucraino Zelensky come pure al sindaco di Berna, il verde Alec von Graffenried.

Von Graffenried ha espresso la solidarietà della città con tutte le persone in Ucraina, a Kiev, a Leopoli, a Mariupol e nelle altre città attaccate dalla Russia. «La guerra non appartiene al nostro mondo, siamo contrari alla guerra!» ha enfatizzato il sindaco, invitando i presenti a intonare con lui una canzone contro la guerra: la canzone scritta da Edwin Starr contro la guerra in Vietnam «War: What is it good for? Absolutely Nothing». Von Graffenried ha anche ricordato il popolo russo, costretto da Putin a una guerra che non vuole.

All'improvviso la voce di Zelensky si è fatta sentire dagli autoparlanti, con i manifestanti che scandivano nuovamente «we are one». Il presidente ucraino è stato accolto da Cassis, che lo ha ringraziato per essere presente «virtualmente» a Berna. Il presidente della Confederazione ha detto «questa moltitudine, caro Volodymyr, vuole mostrarti che il tuo popolo non è solo. Ci sono svizzeri, ci sono persone da tutto il mondo e ci sono molti ucraini».

Rivolgendosi agli ucraini, Cassis ha aggiunto: «siete i benvenuti». Il ticinese ha detto «siamo impressionati dal coraggio con cui lottate per la democrazia, la libertà e la pace. Tutti siamo impressionati dall'unione con cui vi opponete alla Russia. Ma soprattutto siamo impressionati da come difendete i valori fondamentali della libertà, che sono anche i nostri valori fondamentali».

Il presidente Zelensky ha salutato tutto il popolo svizzero, ringraziando per il sostegno: «grazie per sostenere la nostra lotta per la libertà e la pace». La voce fuori campo ha ricordato che la Svizzera è uno stato che ha una lunga storia nella pace: «sono stato spesso nel vostro paese e so come vivete: volevo portare all'Ucraina gli stessi standard di pace e libertà che avete voi».

«Questo è un sogno per tutti noi: poter vivere come in Svizzera, con benessere, pace e libertà. Per voi è normale, noi dobbiamo lottare per ottenere ciò. Eravamo su questo cammino, fino al 24 febbraio, quando tutto è cambiato, non solo per noi ucraini ma anche per tutta l'Europa», ha detto il presidente ucraino.

Zelensky non ha risparmiato una stoccata a Nestlé, criticando la multinazionale vodese per aver deciso di continuare ad operare in Russia: «Mariupol è in rovina e non c'è niente da mangiare lì», ha detto, citando ironicamente lo slogan di Nestlé «good food, good life». Il suo discorso è stato accolto da scroscianti applausi dai presenti.

Cassis ha concluso il collegamento con Kiev sottolineando di essere profondamente impressionato dalla volontà del presidente ucraino di voler continuare a lottare. Il ticinese ha annunciato che si recherà in Polonia, ai confini con l'Ucraina, per rendersi conto di persona dei fatti. Poi il presidente della Confederazione ha scandito, assieme all'ambasciatore ucraino ancora una volta lo slogan «we are one», prima di lasciare il palco.

L'intervento di Zelensky è stato organizzato dall'ambasciata ucraina a Berna, che aveva fatto una richiesta in tal senso, ha indicato a Keystone-ATS Michael Steiner, capo della comunicazione presso il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), diretto dallo stesso Cassis. Il DFAE e la missione diplomatica si sono accordati su queste modalità. Inizialmente era stato previsto che il leader ucraino parlasse ai presenti solo in un videomessaggio.