La Borsa svizzera ha terminato in leggero calo l'ultima seduta settimanale. L'indice principale SMI ha chiuso perdendo lo 0,10% a 11'156,72 punti, mentre quello allargato SPI ha lasciato sul terreno lo 0,23% a 14'405,93 punti.
Il listino zurighese, un po' come le altre principali piazze europee, ha vissuto una giornata priva di grandi sussulti. A pesare sugli indici sono stati soprattutto i prezzi alla produzione in Germania e l'avvio negativo di Wall Street. Sui mercati aleggiano inoltre i timori di inflazione e di un nuovo rialzo dei tassi da parte della Fed.
Sul fronte svizzero, i pesi massimi difensivi hanno consentito di limitare i danni: Nestlé (+0,43% a 116,92 franchi), Roche (+1,06% a 323,35 franchi) e soprattuto Novartis (migliore performance dell'SMI con un +1,12% a 82,01 franchi) hanno chiuso sopra la parità.
Male invece i bancari: UBS ha terminato in calo del 3,23% (a 15,55 franchi) e Credit Suisse – maglia nera della giornata – in flessione del 3,89% (a 5,04 franchi franchi). Un po' meglio hanno concluso gli assicurativi: Swiss Re (-0,43% a 74,74 franchi) e Swiss Life (-1,00% a 516,00 franchi) e, soprattutto, Zurich Insurance (+0,28, a 428,40 franchi).
Per quanto riguarda i titoli più sensibili alla congiuntura, tutti hanno terminato al di sotto della linea di demarcazione: ABB (-1,14% a 28,54 franchi), Geberit (-1,99 a 478,80 franchi), Sika (-2,77% a 235,10 franchi) e, seppur in perdita ma limitando i danni, Holcim (-0,20% a 45,55 franchi).
Nel settore del lusso è risultata debole Richemont (-0,66% a 112,10 franchi), mentre in ambito tecnologico ha chiuso in netta flessione Logitech (-3,19% a 52,28 franchi).
Tra i pochi titoli, infine, che hanno concluso la settimana in territorio positivo, va segnalata Alcon (+0,91 a 66,26 franchi).