Governo CF: covid, prevista «offensiva di vaccinazione»

fc, ats

1.10.2021 - 13:40

Il consigliere federale Alain Berset
Il consigliere federale Alain Berset
Keystone

Per meglio lottare contro la pandemia il Consiglio federale ha proposto oggi una «offensiva di vaccinazione».

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Questa iniziativa, inviata oggi in consultazione, sarebbe composta da una settimana nazionale di vaccinazione, unità mobili supplementari, offerte d'informazione personale e buoni di 50 franchi per chi convince qualcuno a immunizzare.

I contagi stanno calando, ma nei reparti di terapia intensiva la situazione resta tesa, scrive l'esecutivo in un comunicato. Considerate le molte persone non immunizzate e l'alta contagiosità della variante Delta, c'è quindi ancora un notevole rischio che con le basse temperature dei mesi a venire sopraggiunga una nuova ondata che potrebbe mettere in crisi gli ospedali.

Con il 57% di persone completamente vaccinate tra la popolazione residente, la copertura vaccinale della Svizzera è tra le più basse in Europa. La timida crescita della domanda costatata dopo l'estensione dell'obbligo del certificato sanitario sta già perdendo velocità.

La vaccinazione rimane tuttavia la chiave per uscire dalla crisi: in media, possono essere evitati un'ospedalizzazione ogni 100 inoculazioni e un ricovero in terapia intensiva ogni 250. Per immunizzare la popolazione e proteggerla dai decorsi gravi del Covid-19 è tuttavia necessaria una copertura nettamente più alta di quella odierna.

Secondo le attuali conoscenze scientifiche, per poter revocare i provvedimenti sarebbe necessaria una copertura vaccinale del 90-95% tra gli ultra 65enni, ma attualmente coloro che si sono fatti inoculare almeno una dose sono l'88,5%. Per la fascia d'età 18-65 anni sarebbe necessaria una copertura dell'80% ma oggi siamo fermi al 71%.

Con l'offensiva di vaccinazione, Confederazione e Cantoni intendono ora offrire un accesso facilitato all'immunizzazione, innalzando così la copertura vaccinale del nostro Paese. L'offensiva è destinata soprattutto alle persone indecise che necessitano di informazioni approfondite. «Chi dovesse infine decidere di non vaccinarsi va naturalmente rispettato», precisa l'esecutivo.

Tra le misure proposte figura una settimana nazionale di vaccinazione. Sono previsti, tra l'altro, eventi informativi e un'infoline.

L'esecutivo vuole cercare direttamente le persone nelle piazze di paese, sui luoghi di lavoro, sui campi di calcio, davanti alle università, nei centri commerciali o all'entrata delle discoteche. Per farlo, oltre ai 50 bus oggi a disposizione, sono previste altre 170 unità mobili supplementari.

Il Consiglio federale ha anche immaginato un buono di 50 franchi per chi riesce a convincere qualcun altro a farsi vaccinare. Il compenso sarà versato dai Cantoni, che decideranno autonomamente dove potrà potrà essere riscosso.

La campagna prevede anche la possibilità di ricorrere a consulenze, che saranno offerte per diverse settimane e potranno avvenire per telefono, sui social media o di persona. In tutta la Svizzera circa 1700 consulenti affiancheranno i professionisti della salute.

L'offensiva di vaccinazione dovrebbe costare allo Stato non più di 150 milioni di franchi, secondo il Consiglio federale che ritiene l'investimento «sostenibile», in particolare se paragonato ai costi dei test che ammontano a circa 50 milioni di franchi alla settimana.

E a proposito di test, il governo ha confermato che i test che permettono di ottenere un certificato covid saranno a pagamento dal 10 ottobre. La Confederazione finanzierà tuttavia ancora fino alla fine di novembre i tamponi delle persone cui è stata somministrata la prima dose del vaccino, ma che non hanno ancora ottenuto il pass. I test continueranno inoltre ad essere gratuiti per i giovani sotto i 16 anni.