Governo CF: quarantena e telelavoro fino a fine febbraio, resto fine marzo

mp, ats

19.1.2022 - 15:16

L'obbligo del telelavoro e le disposizioni attuali riguardanti la quarantena dei contatti sono prolungati sino a fine febbraio. Le altre misure adottate il 17 dicembre - in particolare "2G" e "2G+" negli spazi interni e limiti negli incontri privati - sono invece prorogate fino a fine marzo
L'obbligo del telelavoro e le disposizioni attuali riguardanti la quarantena dei contatti sono prolungati sino a fine febbraio. Le altre misure adottate il 17 dicembre - in particolare "2G" e "2G+" negli spazi interni e limiti negli incontri privati - sono invece prorogate fino a fine marzo
Keystone

L'obbligo del telelavoro e le disposizioni attuali riguardanti la quarantena dei contatti sono prolungati sino a fine febbraio.

Keystone-SDA, mp, ats

Le altre misure adottate il 17 dicembre – in particolare «2G» e «2G+» negli spazi interni e limiti negli incontri privati – sono invece prorogate fino a fine marzo. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale al termine della consultazione con i cantoni e gli ambienti interessati. Nell'ambito della lotta al coronavirus, il Governo riduce inoltre da 365 e 270 giorni il periodo di validità di tutti i pass covid a partire dal 31 gennaio.

La situazione negli ospedali rimane tesa; oggi il numero di infezioni ha toccato un livello mai visto (oltre 38'000), ha dichiarato il consigliere federale Alain Berset nel corso di una conferenza stampa a Berna.

Tuttavia il numero di malati da coronavirus nelle unità di terapia intensiva è diminuito, ha aggiunto: oggi ce ne sono 247, rispetto ai 325 di tre settimane prima. Il ministro della sanità ha anche affermato che forse la Svizzera si trova alla vigilia di una grande transizione, ossia da una fase pandemica a una fase endemica del virus.

Ma al momento non possiamo ancora dire che ci stiamo dirigendo verso la fine della pandemia e che il picco della quinta ondata è stato raggiunto, ha aggiunto. Per questo motivo l'esecutivo ha deciso di estendere i provvedimenti per contrastare la diffusione del Covid-19 al di là del 24 gennaio.

Proroga differenziata

In seguito alla breve consultazione con le autorità cantonali, i partner sociali, le commissioni parlamentari e le associazioni di categoria, il Governo ha deciso una proroga differenziata delle misure: le disposizioni riguardanti l'obbligo dell'homeoffice e della quarantena dei contatti – quest'ultima ridotta a cinque giorni da giovedì scorso – verranno prolungate fino a fine febbraio. È inoltre esentato dalla quarantena dei contatti chi si è fatto vaccinare o è guarito dal Covid-19 negli ultimi quattro mesi.

Quanto agli altri provvedimenti – ossia la regola del «2G» e «2G+» e l'obbligo delle mascherine negli spazi chiusi, «3G» per gli eventi all'esterno e limitazione delle riunioni private con non vaccinati o guariti a 10 persone – essi sono prolungati sino a fine marzo.

Il Consiglio federale valuterà costantemente la situazione e in particolare se lo sviluppo della pandemia consentirà una revoca anticipata delle misure, ha precisato Berset. Un possibile allentamento dei provvedimenti verrà discusso nella seduta del prossimo 2 febbraio e verrà presumibilmente posto in consultazione presso gli ambienti interessati.

Durata di tutti i pass a 9 mesi

Il Governo ha inoltre deciso che, a partire dal 31 gennaio, il periodo di validità di tutti i pass covid verrà ridotto da 365 e 270 giorni. In questo modo si garantisce che il certificato di vaccinazione e quello di coloro che sono guariti dal coronavirus sia riconosciuto anche dall'UE, ha sottolineato Berset.

Nella consultazione, l'esecutivo aveva chiesto il parere dei cantoni e degli ambienti interessati su altre questioni come l'adeguamento della strategia di test a causa del sovraccarico dei laboratori in seguito allo sviluppo repentino della variante Omicron.

Oggi il Consiglio federale ha deciso che, a partire da sabato 22 gennaio, le persone vaccinate e guarite non devono più mostrare un test PCR o antigenico rapido negativo prima di entrare in Svizzera. Per i non vaccinati e i non guariti viene mantenuta la presentazione di un test negativo prima dell'ingresso nella Confederazione.

D'altra parte, a causa della limitata capacità di test a livello nazionale, in futuro l'obbligo di un secondo test da quattro a sette giorni dopo l'entrata in Svizzera verrà revocato.

Altri adeguamenti, ma nessun inasprimento

Per quanto riguarda gli altri adeguamenti, il Consiglio federale ha deciso di revocare l'obbligo di registrare i dati di contatto. Finora questo obbligo vigeva per le discoteche e per determinate manifestazioni con al massimo 50 persone in luoghi chiusi senza limitazione d'accesso (p. es. manifestazioni religiose).

Il Governo ha pure deciso che, visti l'elevato numero di casi attualmente registrato (come detto, oggi si è toccato il record con oltre 38'000 contagi) e la limitazione della quarantena dei contatti, le grandi manifestazioni potranno essere autorizzate anche se i cantoni non hanno le capacità di tracciare i contatti.

In seguito alla consultazione, il Consiglio federale rinuncia pure a ulteriori adeguamenti, per esempio a modifiche delle regole di isolamento, a un inasprimento dell'obbligo della mascherina o al divieto di insegnamento in presenza nelle scuole universitarie. Rinuncia inoltre a inasprire le regole in vigore a livello nazionale per le grandi manifestazioni, quali l'obbligo di stare seduti durante la consumazione o la limitazione della capienza, come richiesto da diversi Cantoni.

Nuove priorità per i test PCR

Alla luce della grande richiesta di test e la già forte sollecitazione delle capacità dei laboratori, l'Ufficio federale della sanità pubblica raccomanderà inoltre ai Cantoni di attenersi a un nuovo ordine di priorità per i test PCR.

Sono prioritarie le persone a rischio con sintomi o le persone a rischio dopo un contatto con una persona risultata positiva al test. Seguono quindi i test ripetuti nelle strutture sanitarie (ospedali, cliniche, case per anziani, case di cura, istituti per persone con disabilità). Poi vengono quelli di persone sintomatiche (possibile l'impiego di test antigenici rapidi).

Sono invece meno prioritari i test ripetuti nelle scuole, nelle aziende, quelli per viaggi di lavoro o privati (se richiesto un PCR) e i test su richiesta (per ottenere il certificato).

Per sgravare ulteriormente i laboratori di analisi dei test PCR, dal 24 gennaio basterà provvisoriamente un test antigenico rapido positivo per ottenere un certificato svizzero di guarigione, valido soltanto nella Confederazione per 270 giorni