Il Canton Grigioni continuerà ad avere l'appoggio della Confederazione per le misure di sicurezza relative al Forum economico mondiale (WEF). Dopo gli Stati in giugno, oggi anche il Nazionale ha approvato i relativi decreti federali.
L'impiego massimo di militari sarà di 5000 unità e la partecipazione alle spese potrà avere un importo massimo di 2,55 milioni di franchi all'anno, cifra in calo rispetto alle ultime edizioni. Il sostegno vale per le edizioni 2022, 2023 e 2024.
Il WEF è una manifestazione unica al mondo, con una concentrazione in un piccolo perimetro di un numero considerevole di capi di Stato, ministri e alti rappresentanti di organizzazioni internazionali. «Non c'è un evento paragonabile. Possiamo esserne fieri», ha detto Martin Candinas (Centro/GR) a nome della commissione.
La Svizzera ha una lunga tradizione di incontri internazionali, ha aggiunto Stefanie Heimgartner (UDC/AG). «La Svizzera non può permettersi di fare a meno del WEF», ha affermato da parte sua Doris Fiala (PLR/ZH).
Una piattaforma come quella del Forum economico permette alle autorità elvetiche di esporre gli orientamenti e gli interessi svizzeri ai partner economici e politici mondiali, ha sottolineato la consigliera federale Viola Amherd. L'organizzazione dell'evento rafforza inoltre il ruolo di Paese ospite di conferenze e sedi di organizzazioni internazionali.
L'evento, come noto, è di enorme portata: a Davos (GR) arrivano 200 o 300 fra capi di Stato, ministri e alti rappresentanti di organizzazioni internazionali. L'impatto va oltre i Grigioni e coinvolge anche i corpi di polizia di altri Cantoni. Ma non basta ancora: proprio per questo il Consiglio federale appoggia lo sforzo di sicurezza mettendo a disposizione l'esercito, ha spiegato la ministra della difesa.
L'impiego delle forze armate, ha detto ancora Amherd, non ha particolari ripercussioni finanziarie per la Confederazione, poiché il servizio d'appoggio genera grosso modo gli stessi costi dei normali obblighi d'istruzione annuali.
È dal 2000 che la Confederazione sostiene l'incontro. La Fondazione WEF ha ora deciso di diventare la principale finanziatrice dell'evento e per questo Berna ha potuto ridurre il finanziamento da 3,675 milioni a 2,55 milioni di franchi all'anno. Per coprire i costi delle tre edizioni la Parlamento ha così adottato un credito d'impegno di 7,65 milioni.
Alcuni esponenti dello schieramento rosso-verde hanno però criticato la mancanza di trasparenza della fondazione privata che organizza il WEF. «Non è certo compito della Confederazione sostenere una fondazione privata che accumula milioni in riserve», ha sottolineato, invano, Marionna Schlatter (Verdi/ZH).