Sanità Coronavirus: 200 casi, aiuti al Ticino

ATS

6.3.2020 - 18:31

In Ticino giungeranno due ambulanze dell'esercito per supportare le autorità sanitarie (foto d'archivio)
In Ticino giungeranno due ambulanze dell'esercito per supportare le autorità sanitarie (foto d'archivio)
Source: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay

I casi di infezione da coronavirus (Covid-19) sono in aumento e sono ora attorno a duecento. Le autorità sanitarie invitano a non farsi prendere dal panico e a pensare soprattutto a proteggere e tutelare i soggetti più a rischio.

Il Consiglio federale, nel frattempo, oggi ha messo a disposizione i servizi dell'esercito a favore del Ticino e di altri Cantoni, mentre una nuova decisione in merito alle restrizioni sulle manifestazioni con oltre 1000 persone dovrebbe essere presa il prossimo 13 marzo.

Ci sarà da attendersi una tendenza al rialzo per quanto riguarda i casi positivi, poiché ora i contagi avvengono all'interno del Paese. In ogni caso, la situazione in Svizzera non è paragonabile a quella che sta vivendo l'Italia, ben più grave, ha detto oggi in conferenza stampa a Berna Daniel Koch, capo della Divisione malattie trasmissibili dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

Koch e il consigliere federale Alain Berset hanno ripetuto che è necessario mostrare solidarietà verso chi è più vulnerabile, ossia persone sopra i 65 anni oppure anche più giovani ma affette da patologie particolari (malattia cronica delle vie respiratorie, di ipertensione arteriosa, di diabete, di immunodepressione, di un'affezione cardiovascolare o cancro).

Koch ha quindi invitato soprattutto a non intasare i pronti soccorso, e ciò vale soprattutto per i bambini, i quali hanno dimostrato una forte resistenza al virus. Per quanto riguarda le scuole, è chiaro che secondo Koch se i piccoli hanno la febbre vanno tenuti a casa. Tuttavia ha ricordato che le scuole rimangono aperte, anche per proteggere al meglio i nonni che dovrebbero occuparsi dei nipoti.

Duecento casi

Finora i casi positivi sono 180, ha indicato nel pomeriggio Koch. Altri 29 sospetti ancora in attesa di una conferma da parte del Centro nazionale di riferimento per le infezioni virali emergenti (CRIVE) di Ginevra.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha indicato all'agenzia Keystone-ATS che c'è un numero imprecisato di passeggeri elvetici sulla nave da crociera «Costa Fortuna» ferma al momento a Phuket, in Thailandia. Ancora incerto invece e se e quanti svizzeri sono sulla «Grand Princess» in California.

Il virus ha nel frattempo raggiunto anche Turgovia – una dottoressa 47enne – e Soletta (una 53enne), mentre il contatore rimane al momento a zero nei cantoni di Uri, Glarona, Sciaffusa, Obvaldo, Nidvaldo e Appenzello Interno. In Ticino ci sono stati due nuovi casi, registrati ieri sera in una casa anziani a Chiasso. Il totale a Sud delle Alpi è di 33 contagiati, ha indicato in conferenza stampa il medico cantonale Giorgio Merlani.

Le autorità ticinesi hanno vietato fino al 15 marzo le manifestazioni sul suolo cantonale, pubbliche o private, con più di 150 persone, ad esempio concerti, spettacoli, eventi sportivi e assemblee generali.

Aiuto al Ticino

Il Consiglio federale, a causa della diffusione del virus, ha deciso oggi di mettere il servizio d'appoggio dell'esercito a disposizione dei Cantoni per un periodo di tre settimane. Al Ticino – l'unico Cantone ad aver chiesto aiuto – sono state attribuite due ambulanze dell'esercito e il personale necessario, ha spiegato il consigliere federale Alain Berset.

Il numero di persone messe a disposizione dell'esercito potrebbe arrivare fino a 800 unità, ha spiegato il ministro della sanità. Ad ogni modo, se tale misura dovesse essere prolungata, l'esecutivo sarebbe obbligato a redigere un messaggio per il Parlamento.

Datori di lavoro, più flessibilità

L'esecutivo si dice consapevole delle ripercussioni che il coronavirus ha per il mondo del lavoro e per la vita pubblica nel Paese. Il Consiglio federale valuta la possibilità di una compensazione degli eventuali casi di rigore ed è in contatto costante con rappresentanti dei Cantoni, dell'economia e delle parti sociali.

I datori di lavoro sono invitati dal governo a far rispettare le norme igieniche di base – come il lavaggio delle mani – ed evitare che i dipendenti lavorino a stretto contatto. Viene inoltre consigliato di non far viaggiare i dipendenti nelle ore di punta e di non esporre le persone a rischio. Non si raccomanda invece di indossare una mascherina protettiva.

Per evitare di sovraccaricare le strutture sanitarie, si chiede anche tolleranza nella richiesta del certificato medico, consentendo al personale di presentarlo non prima del quinto giorno di malattia.

La Confederazione ha risposto all'appello dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e ha sbloccato un fondo di nove milioni: cinque saranno destinati al Fondo nazionale svizzero (FNS) per la ricerca e gli altri quattro a organizzazioni internazionali nel settore della sanità.

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