A causa del diffondersi del coronavirus in Svizzera, il Consiglio federale ha deciso oggi di mettere il servizio d'appoggio dell'esercito a disposizione dei Cantoni per un periodo iniziale di tre settimane.
A tale riguardo, al Canton Ticino sono state attribuite due ambulanze e il personale necessario, ha dichiarato oggi ai media il consigliere federale Alain Berset al termine della tradizionale seduta del Consiglio federale.
In seno al governo si è discusso anche sul numero di persone che potrebbero essere messe a disposizione, ossia 800, ha spiegato il ministro della sanità. Ad ogni modo, se tale misura dovesse essere prolungata, l'esecutivo sarebbe obbligato a redigere un messaggio per il Parlamento. Finora, solo il Ticino ha chiesto aiuto, ha sottolineato il consigliere federale friburghese.
Secondo Berset, tenuto conto del fatto che il virus è soprattutto pericoloso per gli anziani e le persone già malate, è importante mostrare solidarietà verso questa categoria di soggetti, evitando così di mettere ancora più sotto pressione il sistema sanitario. Si tratta insomma di limitare i danni, anche per l'economia.
Datori di lavoro, più flessibilità
Ai datori di lavoro – compresa la Confederazione come sottolineato da Berset – si raccomanda inoltre maggiore flessibilità per proteggere soprattutto i soggetti fragili, ossia persone sopra i 65 anni oppure anche più giovani ma affette da patologie particolari (malattia cronica delle vie respiratorie, di ipertensione arteriosa, di diabete, di immunodepressione, di un'affezione cardiovascolare o cancro).
I datori di lavoro sono invitati a far rispettare le norme igieniche di base, come il regolare lavaggio delle mani e, se ciò non fosse possibile in azienda, a fare in modo che i dipendenti non lavorino a stretto contatto. In questo senso, se possibile va favorito il telelavoro. Non si raccomanda invece di indossare una mascherina protettiva.
Se alcune di queste disposizioni non potessero essere applicate, si consiglia per le persone più rischio un eventuale trasferimento ad altre mansioni oppure la possibilità che venga concesso di restare a casa.
Certificato lavoro dopo 5 giorni
Per evitare di sovraccaricare le strutture sanitarie si chiede tolleranza nella richiesta del certificato medico, consentendo al personale di presentarlo non prima del quinto giorno di malattia.
Inoltre, per quanto possibile, deve essere consigliato ai collaboratori di evitare di viaggiare durante le ore di punta. I datori di lavoro sono invitati quindi a concedere ai loro dipendenti orari di lavoro il più possibile flessibili per evitare di viaggiare quando i mezzi di trasporto sono affollati. Al momento non è previsto in ogni caso di procedere alla disinfestazione dei treni, come deciso dall'Italia per i convogli diretti all'estero.
Manifestazioni, si decide il 13 marzo
Finora gli obiettivi principali nella lotta contro la propagazione del coronavirus erano individuare e curare tempestivamente le persone infettate, ricostruire le catene di trasmissione e prevenire ulteriori contagi, ha poi spiegato Berset.
Dato che durante le grandi manifestazioni il rischio di contagi, la cui tracciabilità non può essere garantita, è particolarmente elevato, il 28 febbraio il governo ha vietato le manifestazioni con oltre 1000 partecipanti fino al 15 marzo. Nella sua seduta del 13 marzo deciderà se prolungarlo, ha sottolineato il ministro della sanità.
In caso di prolungamento, il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) valuterà entro il 20 marzo, in accordo con il Dipartimento federale dell'interno (DFI), l'adozione di provvedimenti per attenuare le ripercussioni economiche.
Assemblee generali
In merito allo svolgimento di assemblee generali, che si tengono generalmente in Svizzera nei mesi di marzo e aprile, Berset ha ricordato che l'azionista ha la possibilità di farsi rappresentare. Le imprese interessate sono invitate a raccomandare ai propri azionisti tale possibilità.
È anche possibile posticipare un'assemblea generale: il previsto termine di sei mesi per lo svolgimento è unicamente un termine non vincolante. Anche le decisioni prese in occasione di un'assemblea generale posticipata sono valide.
Conseguenze economiche
L'esecutivo si dice consapevole delle ripercussioni che il coronavirus ha per il mondo del lavoro e per la vita pubblica nel Paese. Il Consiglio federale valuta la possibilità di una compensazione degli eventuali casi di rigore. A tale riguardo, il DEFR sta conducendo discussioni a diversi livelli con rappresentanti dei Cantoni, dell'economia e delle parti sociali.
Il 5 marzo il DEFR ha convocato una tavola rotonda con rappresentanti dei Cantoni, delle parti sociali e delle associazioni dell'economia, durante la quale è stato deciso di analizzare costantemente i diversi provvedimenti con tutti gli attori coinvolti. Andranno per esempio valutate rapidamente possibili modalità per rendere meno burocratiche e più semplici le formalità relative alle indennità per lavoro ridotto.
Il DEFR ha inoltre istituito un gruppo di lavoro tecnico interdipartimentale incaricato di monitorare le ripercussioni economiche del coronavirus, valutare la necessità d'intervento da parte della Confederazione e coordinare eventuali ulteriori lavori.
Il 17 marzo verranno pubblicati gli ultimi aggiornamenti sulle previsioni congiunturali, in base ai quali la SECO elaborerà scenari sull'andamento dell'economia che contribuiranno a stimare le possibili conseguenze economiche del coronavirus in Svizzera.
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