Epidemia Covid-19: Pechino chiude di nuovo le scuole

ATS

16.6.2020 - 21:34

La città di Pechino chiude di nuovo scuole e università in seguito alla ripresa dei casi di Covid-19 nella capitale cinese. Ai residenti delle zone colpite dall'infezione è vietato lasciare la città.
La città di Pechino chiude di nuovo scuole e università in seguito alla ripresa dei casi di Covid-19 nella capitale cinese. Ai residenti delle zone colpite dall'infezione è vietato lasciare la città.
Source: KEYSTONE/AP/Ng Han Guan

La città di Pechino chiude di nuovo tutte le sue scuole e università. Lo ha annunciato questa sera il municipio, in seguito alla ripresa dei casi di Covid-19 nella capitale cinese.

La città ha iniziato a esaminare decine di migliaia di residenti dopo che in cinque giorni sono state scoperte 106 nuove infezioni, quando il coronavirus sembrava essere stato praticamente eradicato dalla Cina.

Oltre a chiudere le scuole, questa sera Pechino ha esortato i suoi residenti a evitare viaggi «non essenziali» fuori città e ha vietato ai residenti delle zone colpite da Covid-19 di lasciare la capitale.

Ieri la città ha annunciato il confinamento di circa 30 aree residenziali e la chiusura di siti sportivi e culturali a causa del rinfocolare delle infezioni attorno al gigantesco mercato Xinfadi, nel sud della capitale. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha detto di monitorare la situazione «molto da vicino».

L'epidemia da Covid-19 è iniziata alla fine del 2019 a Wuhan, nella Cina centrale, prima di diventare globale. In totale sono stati registrati più di otto milioni di casi di infezione, tra circa 440'000 decessi.

L'Europa è attualmente il continente più colpito con oltre 188.000 morti, secondo un calcolo dell'agenzia AFP. I vari governi dicono però che la malattia è ora sotto controllo, e ieri hanno riaperto le frontiere con i vicini.

Il bilancio dei morti negli Stati Uniti ha raggiunto un totale di almeno 116.000 morti. Il paese registra circa 20.000 nuovi casi ogni giorno.

La pandemia continua a imperversare anche in America Latina e nei Caraibi, dove sono morte più di 80.000 persone, la metà di loro in Brasile.

Un altro paese dove l'epidemia non mostra segni di attenuazione è l'India, che teme un peggioramento della crisi sanitaria con la stagione dei grandi monsoni, che infuria da giugno a settembre.

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