Medio Oriente Decine di prigionieri a Gaza, 'sospetti terroristi'

SDA

7.12.2023 - 21:38

Edifici danneggiati a Beit Lahia nel nord della Striscia di Gaza. (foto d'archivio)
Edifici danneggiati a Beit Lahia nel nord della Striscia di Gaza. (foto d'archivio)
Keystone

Decine di uomini seduti per terra su una strada, sotto il controllo dei soldati, tra gli edifici distrutti dalla guerra. In fila per tre, quasi tutti a testa bassa, in mutande. Più in là, alcuni salgono su un mezzo militare, sempre guardati a vista dai militari.

Keystone-SDA

In un altro scatto li si vede inginocchiati, bendati e a torso nudo, in quella che sembra una cava abbandonata. I media israeliani – che hanno diffuso le immagini, a partire da Haaretz – li hanno presentati come «combattenti di Hamas» che si sono arresi in massa all'esercito nel nord di Gaza.

Altre fonti forniscono un'altra versione. Secondo l'Euro-Mediterranean Human Rights Monitor, una Ong con sede a Ginevra citata tra gli altri da al Jazeera, sarebbero civili arrestati «arbitrariamente» da Israele in due scuole affiliate alle Nazioni Unite a Beit Lahia: la Khalifa Bin Zayed e la Nuova Aleppo. Dalle immagini, sempre secondo questa Ong, si riconoscerebbe tra gli altri il giornalista Diaa Kahlout, che lavora per The New Arab, una testata del Qatar.

L'esercito israeliano stringe la morsa

In serata sono arrivate le parole del portavoce militare. L'esercito e lo Shin Bet «hanno arrestato e interrogato» nel nord della Striscia «centinaia di sospetti terroristi: molti di loro, anche nell'ultima giornata, si sono arresi e consegnati», ha detto Daniel Hagari. «Le informazioni di intelligence che ne ricaviamo – ha aggiunto – consentono di proseguire il combattimento e di abbattere Hamas. Controlliamo chi è connesso ad Hamas e chi no, teniamo detenuti tutti e li interroghiamo».

Quel che è certo è che sul terreno l'Idf sta stringendo la morsa sia al nord – per il controllo finale della roccaforte di Jabalya – sia a sud, a Khan Yunis, altro bastione della fazione islamica dov'erano di casa Yahya Sinwar e Mohammed Def, il leader politico e quello militare di Hamas.

L'asprezza delle battaglie in corso sta facendo salire le perdite tra i soldati: dall'inizio dell'operazione di terra – secondo stime dei media – il bilancio è di 89 uccisi. Solo oggi ne sono morti cinque: tra questi Gal Meir Eisenkot, 25 anni, figlio di Gadi Eisenkot, ex capo di stato maggiore dell'esercito e attuale ministro del Governo di emergenza nazionale. Mentre il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato che le vittime nella Striscia sono arrivate ad oltre 17mila, senza distinguere tra civili e miliziani.