Giustizia GR: TF, la procura deve continuare a indagare sulla frana di Bondo

danu, ats

12.2.2021 - 12:01

Il Tribunale federale ha deciso che la procura grigionese deve continuare la sua indagine sulle responsabilità che hanno causato la morte degli otto alpinisti ai piedi del Pizzo Cengalo nel 2017, a Bondo in Val Bregaglia.
Il Tribunale federale ha deciso che la procura grigionese deve continuare la sua indagine sulle responsabilità che hanno causato la morte degli otto alpinisti ai piedi del Pizzo Cengalo nel 2017, a Bondo in Val Bregaglia.
Keystone

La procura grigionese è chiamata a continuare l'indagine penale dopo gli eventi legati alla frana di Bondo del 2017, in Val Bregaglia (GR). Il Tribunale federale (TF) ha dato ragione ai parenti delle otto vittime della sventura del Pizzo Cengalo.

Durante una delle più grandi frane registrate in Svizzera negli ultimi 130 anni, il 23 agosto 2017 otto persone avevano perso la vita sulle pendici del Pizzo Cengalo in Val Bondasca (GR). Da allora le vittime risultano tuttora disperse. I parenti stanno lottando contro l'archiviazione del procedimento penale. Secondo loro, non sono state prese le necessarie precauzioni di sicurezza prima della frana.

Davanti al Tribunale cantonale dei Grigioni i denuncianti non avevano ottenuto successo. Infatti la corte aveva sostenuto le conclusioni della procura, secondo la quale l'evento non poteva essere previsto. Ora il Tribunale federale ha accolto il ricorso dei parenti.

Secondo la sentenza pubblicata oggi, la decisione dell'archiviazione del caso viene rinviata alla procura pubblica. Quest'ultima, che aveva basato la sua indagine su un rapporto di 73 pagine dell'Ufficio delle foreste e dei rischi naturali, è chiamata a continuare l'indagine penale.

Nella sua decisione il TF rileva che il rapporto ha solo parzialmente la qualità di un documento ufficiale. Infatti, in alcuni punti va anche oltre, poiché le risposte alle domande sulla prevedibilità dell'evento occupano diverse pagine. Nel complesso, secondo i giudici di Losanna, il rapporto va oltre le semplici constatazioni dei funzionari.

La corte federale rileva che si sarebbero dovute osservare le norme circa l'ottenimento di una perizia, in particolare quelle relative alla ricusazione. Il rapporto dell'Ufficio per le foreste e i pericoli naturali dei Grigioni ha infatti coinvolto diverse persone che potrebbero essere poste sotto accusa nell'ambito di un procedimento penale. Pertanto secondo i giudici «sarebbe stata necessaria una trattazione più approfondita della questione della ricusazione».

(Sentenza 6B_235/2020 del 1° febbraio 2021)

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