Mobilità Hyperloop: il treno del futuro in fase di test in un villaggio francese

20.8.2018

Il treno supersonico, o «hyperloop», fa sognare miliardari come Elon Musk e Richard Branson. Ma anche un piccolo comune del Lumousin, in Francia, si appresta ad accogliere la più lunga pista di test per questo sistema, che punta a trasportare i passeggeri a più di 1.000 km/h.

Transpod, una start-up canadese che lavora allo sviluppo della tecnologia hyperloop in Europa, depositerà venerdì «la richiesta per un permesso di costruire presso la prefettura di Alta Vienne», in Francia, ha spiegato Sébastien Gendron, cofondatore e presidente dell'impresa di Toronto, dove la stessa ha sede.

La tecnologia di questo treno ultrarapido prevede l'uso di capsule pressurizzate, chiamate «pod», lanciate all'interno di tubi a bassa pressione, con l'obiettivo di diminuire la resistenza aerodinamica e infrangere il muro del suono. 

Se la Transpod ha scelto il villaggio di Droux e i suoi 400 abitanti, a una cinquantina di chilometri a nord della città di Limoges, è perché l'azienda è stata contattata da un gruppo di imprenditori e di rappresentanti politici locali. Questi ultimi, dalla fine del 2017, si sono riuniti in un'associazione il cui obiettivo è di selezionare «un progetto innovativo e capace di accendere i riflettori del mondo intero sulla nostra regione», commenta soddisfatto Vincent Léonie.

Si tratta del vice-sindaco di Limoges e del presidente dell'associazione Hyperloop Limoges, nonché di un fervente sostenitore della tecnologia, che nel giro di un decennio punta a «far viaggiare gli uomini sulla terra alla velocità degli aerei, con la frequenza di una metropolitana», ripete spesso Sébastien Gendron.

A sua volta conquistato, il prefetto del dipartimento, Raphael Le Méhauté, ritiene che «lo Stato debba, su questo fronte, rappresentare un facilitatore, poiché, che si tratti o no del mezzo di trasporto del futuro, l'ipotesi di far sorgere un centro di ricerca di tale portata non può che essere benefica per l'immagine del territorio e per il dinamismo della sua università».

Sono le autorità dipartimentali che dovranno esaminare la richiesta di edificare la pista di prova: un tubo lungo tre chilometri in linea retta, sorretto da piloni e ricavato lungo una vecchia ferrovia. Il terreno verrebbe messo a disposizione dal Consiglio dell'ente locale.

Outsider

La struttura dovrebbe permettere «di testare, in condizioni reali, in scala uno a due, la tecnologia hyperloop sviluppata da Transpod», ha aggiunto Gendron, che spera di inaugurare già l'anno prossimo il centro di ricerca e sviluppo.

Progetti simili, con vari gradi di avanzamento, esistono anche negli Stati Uniti, in India e in Arabia Saudita. In questa corsa mondiale, l'imprenditore canadese appare un outsider rispetto a miliardari come Elon Musk e Richard Branson, numeri uno di Virgin Hyperloop One, o all'americano Dirk Ahlborn, che dirige Hyperloop TT e ha già installato un centro di ricerca a Tolosa.

Ma grazie ai loro investitori nordamericani e italiani, Sébastien Gendron e il suo socio, lo scienziato Ryan Janzen, affermano di sperare in «una prima linea commerciale a 1.000 km/h attorno al 2030».

Nel frattempo, già oggi l'impresa dà lavoro ad una ventina di persone, principalmente in Canada, e vuole assumerne altrettante nel sito francese, tra ricercatori e tecnici. Il loro obiettivo principale sarà di analizzare i dati provenienti dai test effettuati in condizioni reali.

I lavori dovrebbero essere avviati quest'anno, per un progetto da 21 milioni di euro, finanziato al 100% da investitori privati nel quadro di una raccolta fondi da oltre 50 milioni lanciata da Transpod.

La società canadese ha annunciato inoltre che nel prossimo autunno sarà in grado di svelare l'identità «di importanti partner industriali francesi e internazionali». Un obiettivo verosimile, se si considera che i grandi attori dei trasporti non vogliono rimanere tagliati fuori da una tecnologia che potrebbe rivoluzionare il settore. La SNCF o la General Electric (GE Ventures), ad esempio, hanno già preso contatti con la Virgin Hyperloop One.

Va detto, però, che il progetto non piace a tutti: chi ha deciso di trasferirsi nella campagna circostante, ad esempio, ha manifestato la propria reticenza nel corso di una riunione pubblica che si è tenuta lo scorso 30 giugno. In particolare, le preoccupazioni riguardano l'inquinamento acustico e il cambiamento paesaggistico. Uno studio sull'impatto ambientale della struttura, inoltre, deve ancora essere effettuato.

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