Informatica L'imperatore del Giappone abdica e pone il Paese di fronte a un problema

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20.8.2018

Per via di alcuni problemi di salute, l'imperatore Akihito abdicherà su propria iniziativa il 30 aprile 2019 (immagine simbolica)
Per via di alcuni problemi di salute, l'imperatore Akihito abdicherà su propria iniziativa il 30 aprile 2019 (immagine simbolica)
Keystone

La fine di un'era: l'imperatore del Giappone Akihito abdicherà l'anno prossimo e porrà il proprio Paese di fronte ad un problema tecnico inatteso.

A causa di alcuni problemi di salute, l'imperatore Akihito abdicherà, su propria iniziativa, il 30 aprile 2019. Si tratta del primo monarca giapponese a lasciare il trono del crisantemo, e a farlo spontaneamente, da circa 200 anni a questa parte. A prendere il suo posto sarà il primogenito, il principe ereditario Naruhito, ma il Giappone teme gravi problemi tecnici. Nella peggiore delle ipotesi, essi potrebbero essere paragonabili a quelli derivanti dall'«Y2K», o «millenium bug», come riferiscono alcuni esperti informatici.

Presso la corte di Tokyo, i preparativi per la cerimonia del passaggio dei poteri procedono a pieno regime, da quando Akihito ha annunciato la decisione, nel dicembre del 2017. Tuttavia, come riportato dal quotidiano britannico «The Guardian», ad alcuni corrono brividi lungo la schiena. Gli esperti temono infatti che la fine dell'era di Akihito possa perturbare i sistemi informatici della nazione asiatica.

Il motivo? Il calendario giapponese funziona in modo differente rispetto a quello gregoriano. Ogni era è associata ad un imperatore e alla propria epoca, e viene avviata ad ogni nuovo accesso al trono. L'incoronazione di Akhito, nel gennaio 1989, ha segnato l'inizio dell'era Heisei e la fine di quella precedente, la Showa. L'incoronazione di Naruhito, il 1 maggio 2019, segnerà allo stesso modo un nuovo inizio.

Il problema sorge dal momento che il nome ufficiale dell'era di Naruhito sarà reso noto soltanto nel giorno della cerimonia, il che rappresenta un problema per chi fabbrica calendari, che non potrà preparare i prodotti per il prossimo anno. Ma, soprattutto, ne pone un altro ancora più grave: Akihito è al potere dall'inizio dell'era informatica. E numerosi sistemi non sono mai stati ancora sottoposti ad un cambio di calendario.

«L'ampiezza della transizione può essere paragonata a quella dell'Y2K che abbiamo conosciuto con il passaggio al nuovo millennio», ha spiegato lo specialista di Microsoft Shawn Steele al «Guardian». Tuttavia, all'epoca, i fabbricanti di computer e di software avevano potuto prepararsi in anticipo. Stavolta, invece, non avranno molto tempo per identificare e risolvere eventuali problemi di programmazione.

In ogni caso, sono numerose le autorità nipponiche al lavoro per affrontare in modo pragmatico il problema. Nel mese di maggio, l'amministrazione fiscale giapponese ha annunciato che i propri computer continueranno a funzionare semplicemente con il calendario dell'era Heisei. L'obiettivo è evitare ad ogni costo che si generino problemi nel sistema di prelevamento delle imposte.

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