Esiste veramente: anche se può sembrare uno scherzo, il «Trumpy Bear» non lo è. Una bizzara clip video, infatti, lo sta già promuovendo. Guardatela con i vostri occhi.
Con il «Trumpy Bear», anche le persone più detestabili possono trasformarsi in adepti delle coccole.
Le ragazze, in particolare, adorano la pettinatura dell'orsacchiotto.
Ovviamente, il «Trumpy Bear» è anche molto utile per gli affari. Questo uomo ne sa qualcosa.
I giocatori di golf sono particolarmente contenti di poter contare sulla presenza del «Trumpy Bear», perché l'orsacchiotto può rendere il loro gioco «great again».
Un «Trumpy Bear» da coccolare
Esiste veramente: anche se può sembrare uno scherzo, il «Trumpy Bear» non lo è. Una bizzara clip video, infatti, lo sta già promuovendo. Guardatela con i vostri occhi.
Con il «Trumpy Bear», anche le persone più detestabili possono trasformarsi in adepti delle coccole.
Le ragazze, in particolare, adorano la pettinatura dell'orsacchiotto.
Ovviamente, il «Trumpy Bear» è anche molto utile per gli affari. Questo uomo ne sa qualcosa.
I giocatori di golf sono particolarmente contenti di poter contare sulla presenza del «Trumpy Bear», perché l'orsacchiotto può rendere il loro gioco «great again».
Un Donald Trump sotto forma di orsacchiotto? Sì, esiste. Pettinatura inclusa. Se lo trovate incredibile, aspettate di vedere lo spot pubblicitario super-patriottico realizzato per promuovere il peluche presidenziale da coccolare.
Mancano davvero le parole. Si fatica a credere che questo spot pubblicitario sia autentico e promuova un vero prodotto: l'orsacchiotto «Trumpy Bear».
Un animaletto impressionante. Potrebbe essere un peluche totalmente innocuo, se soltanto non assomigliasse così tanto all'attuale presidente americano. Vi presentiamo il «Trumpy Bear».
L'orsacchiotto è talmente bizzarro che le persone interessate si chiedono se il prodotto rappresenti davvero un «pezzo di storia americana», come è presentato nel grottesco spot pubblicitario, o se si tratti solo di un grande scherzo. Chi ha già ceduto allo charme del presidente di pelo, tuttavia, può stare tranquillo: il sito web specializzato in questo genere di verifiche di informazioni Snopes ha controllato e confermato l'autenticità dell'annuncio.
Snopes ha anche ricevuto una dichiarazione da parte della società che produce l'orsacchiotto: «Essendo Donald Trump il primo non-politico ad essere stato eletto alla presidenza degli Stati Uniti, abbiamo pensato che fosse giunto il momento di dare il nome del nostro leader ad un intrepido grizzly americano (...). Questo orso deve ricordare che chiunque può arrivare alla presidenza del nostro magnifico Paese.
Tuttavia, il peluche appare tanto grottesco quanto lo spot utilizzato dall'azienda per promuovere questo «pezzo di storia americana». «Una tempesta sta arrivando»: è con queste parole che cominciano i due minuti di video. Il filmato appare come un'assurdità senza pari e ci rivela innanzitutto che una coperta a forma di bandiera americana si «nasconde» nella schiena dell'orsacchiotto. Ma non è finita qui.
Dei «veri americani» spiegano quindi per quale ragione trovano il «Trumpy Bear» irresistibile: un motociclista su una Harley, vestito come una rockstar, dichiara di non lasciare mai l'orsacchiotto quando si lancia sulle due ruote; un veterano racconta che il peluche lo aiuta a ricordarsi che occorre sempre essere fieri del proprio Paese; un giocatore di golf afferma di non separarsi mai dal «Trumpy Bear» quando è sul green, per far sì che il suo gioco sia «great again». È tra l'altro possibile rifare la pettinatura dell'orso o piazzarlo su un altare, assieme agli eroi caduti sotto le armi.
Se il «Trumpy Bear» fa così tanto parlare di sé, è probabilmente perché lo spot pubblicario è stato di recente diffuso da un'emittente locale del canale preferito da Donald Trump, Fox News. Perché in realtà il «Trumpy Bear» esiste già da più di un anno, come confermato dal «Washington Post».
Chiaramente il suo ritorno sulla cresta dell'onda rappresenta una manna dal cielo per i comici e gli utilizzatori dei social network. Che in alcuni casi scuotono increduli la resta, in altri si lanciano in parodie del «Trumpy Bear», come nel caso di Jimmy Kimmel con alcuni «fan dell'orsacchiotto» che sono direttamente interessati dalla politica del vero presidente. Ci presenta così una ragazzina messicana che, benché sia stata separata dalla mamma alla frontiera con gli Stati Uniti, non ha più paura da quando ha un «Trumpy Bear».
Di fatto, il «Trumpy Bear» è fabbricato in Cina. Probabilmente è esentato dai dazi doganali grazie al certificato di autenticità che accompagna ogni orsacchiotto, a fronte di un pagamento di 39,90 dollari americani più spese di consegna.
Le peggiori gaffe di Donald Trump
Le peggiori gaffe di Donald Trump
Donald Trump è uno dei rari capi di Stato che quotidianamente riempie le prime pagine dei quotidiani. Noto per il suo anticonformismo, il presidente americano è anche un fervente adepto dei tweet. Bluewin torna sui suoi dieci passi falsi più imbarazzanti.
La stretta di mano di Donald Trump è ormai famosa. L'accoglienza riservata al primo ministro giapponese Shinzo Abe non si dimenticherà. Nel corso di 19 lunghi secondi, Trump ha scosso vigorosamente la mano del lader nipponico. Quest'ultimo, visibilmente infastidito, si è guardato attorno come se cercasse aiuto.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha forse avuto fortuna, dal momento che Trump si è rifiutato di stringerle la mano nel corso della prima visita alla Casa Bianca, malgrado l'insistenza dei giornalisti. La Merkel si è di conseguenza rivolta educatamente al presidente americano: «Vuole che ci stringiamo la mano?». Ma la domanda non ha sortito effetto. Il mondo intero si è chiesto se Trump avesse avuto un momento di sbandamento o se avesse al contrario rifiutato intenzionalmente la stretta di mano.
Possiamo affermare che il matrimonio tra Melania e Donald Trump è un successo? Se ci si basa su un siparietto osservato nel corso del giuramento del presidente, decisamente no. Trump si è rivolto brevemente verso la consorte, che le ha risposto con un sorriso di circostanza. Ma non appena il presidente si è voltato dall'altra parte, l'espressione di Melania è cambiata radicalmente, lasciando spazio ad un volto triste e rassegnato. Sembrerebbe che non si tratti di grande amore...
Anche se il presidente francese Macron e Trump sono distanti anni luce politicamente, c'è feeling tra i due. Il presidente americano aprezza il collega e non esita a dimostraglielo, a modo suo, nel corso di una visita ufficiale. Di fronte ai giornalisti presenti, Trump ha cominciato a spolverare la giacca del suo invitato, ritenendo il caso di aggiungere: «Dobbiamo far sì che sia impeccabile». Una strana scena, che ha suscitato numerosi commenti.
Prima dell'episodio della giacca, Trump aveva già posto Macron in imbarazzo. Nel giugno 2017, nel corso di una visita a Parigi, il presidente americano aveva prima osservato con insistenza la moglie Brigitte, all'epoca 64enne, quindi aveva affermato ad alta voce, davanti alle telecamere, che la donna appariva «incredibilmente ben conservata». Non molto diplomatico tutto ciò...
Ci vollero due settimane di attesa prima che Trump decidesse di recarsi sull'isola devastata di Porto Rico, nei Caraibi, dopo il passaggio dell'uragano Maria. Là, si è mostrato all'ascolto e vicinio alla popolazione. Recitando la parte del buon Samaritano arrivato per dare aiuto in una situazione di emergenza, Donald Trump ha partecipato ad una distribuzione di prodotti di prima necessità. Nel corso della quale ha lanciato dei rotoli di carta da cucina ad una folla visibilmente perplessa.
Il temperamento esplosivo di Trump e la sua mancanza di attenzione ai dettagli sono evidenti anche nei suoi celebri tweet. I suoi errori di grammatica hanno fatto ridere il mondo intero. Nel maggio 2017, in piena notte, il presidente ha twittato la parola «covfefe», suscitando parecchie domande...
Per due ore, alcuna correzione. Trump probabilmente dormiva, così come i membri dell'ufficio stampa della Casa Bianca. La mattina successiva, sul presto, è un Trump particolarmente ironico che con un altro tweet chiede: «Who can figure out the true meaning of "covfefe"??? Enjoy!». Ovvero: «Chi troverà il vero significato di "covfefe"? Divertitevi!».
Molte persone hanno assistito all'investitura di Donald Trump. Meno però rispetto alla cerimonia del suo predecessore Barack Obama, come si può osservare dalle fotografie aeree scattate nelle due occasioni. Ma perché mettere in discussione la realtà se non è necessario? Trump e la sua squadra di comunicazione hanno lasciato intendere che nessuno prima di lui avesse riunito una folla simile nel corso di una cerimonia di investitura.
Nel mese di maggio del 2017, nel corso di una riunione dei capi di Stato presso la sede della Nato a Bruxelles, Trump ha spostato senza farsi problemi il primo ministro del Montenegro, Dusko Markovic, per porsi in prima fila. Un grande classico del presidente americano.
Le situazioni imbarazzanti hanno cominciato a presentarsi d'altra parte ben prima che Trump diventasse presidente degli Stati Uniti. La lista di gaffe verbali è lunghissima. Nel corso della campagna per le elezioni del 2016 è trapelata la registrazione di un colloquio tra il miliardario e un giornalista, datato 2005...
«Grab them by the pussy. And then you can do anything», dichiarava allora Trump al reporter, vantandosi di essere «un grande conquistatore» di donne. La traduzione della frase: «Afferratele per i genitali e potrete fare tutto ciò che volete». Il futuro presidente degli Stati Uniti aveva all'epoca 59 anni. No comment.
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