Spagna Principessa Leonor compie 18 anni e giura sulla Costituzione

SDA

31.10.2023 - 21:24

Il re di Spagna Felipe VI ha rassicurato la figlia Leonor che "non sarai sola nel tuo cammino".
Il re di Spagna Felipe VI ha rassicurato la figlia Leonor che "non sarai sola nel tuo cammino".
Keystone

Tutti pazzi per Leonor. In migliaia, lungo le strade del centro di Madrid, hanno atteso sin dall'alba il passaggio della principessa delle Asturie. Insieme alle famiglia reale era diretta verso le Corti dove, alle 11.39, ha giurato fedeltà alla Costituzione.

«Chiedo agli spagnoli di avere fiducia in me», ha detto nel suo primo discorso ufficiale. E il padre l'ha rassicurata: «non sarai sola nel tuo cammino. Troverai il sostegno necessario nella tua famiglia, come in quello del popolo spagnolo».

Insomma, in un clima da fiaba moderna, tra tantissime bandiere sui balconi e nelle mani di tanti spagnoli festanti, a bordo di due sontuose Rolls Royce circondate da decine di militari a cavallo il re Felipe VI, la regina Letizia e la infanta Sofia hanno accompagnato Leonor a compiere il suo dovere, nel giorno del suo 18esimo compleanno: giurare fedeltà alla Carta e diventare ufficialmente erede al trono di Spagna.

A questa ragazza, alta, occhi azzurri, capelli biondi, viso acqua e sapone, i sostenitori della monarchia iberica affidano tutte le speranze di poter andare avanti con una dinastia, quella dei Borboni, che solo pochi anni fa dopo una lunga serie di scandali – dalle condanne per reati finanziari del cognato di Felipe, Iñaki Urdangarin, alle scriteriate bravate del nonno di Leonor, Juan Carlos I – toccò il punto più basso di popolarità.

Era il 2012 quando gli spagnoli, attanagliati dalla crisi economica, seppero attoniti che il loro re stava cacciando elefanti in Botswana a spese loro. Ora però, grazie soprattutto agli sforzi di Letizia, ex giornalista tv, quella stagione sembra un brutto ricordo.

La sua influenza sulla figlia è evidente: oggi Leonor si è presentata all'atto solenne più importante della sua vita con un look elegante ma semplicissimo: capelli raccolti a coda di cavallo, un completo bianco, giacca e pantalone, praticamente identico allo stesso che indossava la madre nel giorno del suo fidanzamento. Una mise adeguata a una ragazza moderna, aperta, che ha studiato all'estero, con cui l'intera monarchia punta a modernizzarsi, allontanarsi dai cliché tradizionali per aprirsi alla società.

Sforzi che, tuttavia, non hanno convinto tutti. Nell'emiciclo del Congresso c'erano assenze importanti: non solo tre ministri di Podemos, orgogliosamente repubblicani, ma anche una cinquantina di parlamentari dei partiti indipendentisti baschi, catalani e galiziani che espressamente definiscono i reali «illegittimi», «difensori delle élites e dei privilegi». Le stesse forze politiche, Bildu, Erc e Junts, che stanno negoziando un patto di governo con Pedro Sánchez.

E nonostante il clima di unità nazionale, il centrodestra non ha esitato ad andare all'attacco. Per il leader del Partito popolare Alberto Feijòo questo boicottaggio è «un'anomalia democratica». Ancora più duro il segretario di Vox, Santiago Abascal: «Sánchez calpesta la stessa Costituzione su cui Leonor ha giurato».

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